I was happiest between the waves.
(Gertrude Ederle)

Nota come Queen of the Waves, Gertrude Caroline Ederle nasce a New York il 23 ottobre 1905 da famiglia tedesca. È la terza figlia di Henry Ederle “Pop” e di Gertrud Haverstroh. Ha due sorelle più grandi, Helen e Margaret “Meg”, e due fratelli minori, George ed Emma.
All’età di cinque anni, Trudy contrae il morbillo, causa di una forte infezione al condotto uditivo che degenera in un danno permanente assai invalidante.

La famiglia Ederle desidera formare i propri ragazzi come “veri americani: Helen, Trudy e Meg crescono a Manhattan e si sentono newyorkesi fino al midollo. Abbracciano ogni nuova moda, partecipano a tutte le attività più in voga all’epoca, amano ascoltare la musica al grammofono, ballano, vanno al cinema e pattinano a Central Park.
“Trudy” con l’aiuto del padre e delle sorelle impara a nuotare in New Jersey. Henry decide di iniziare la figlia alle onde dell’Atlantico, legandole una corda in vita e mantenendola a galla dal molo. Da quel giorno, nonostante i possibili ulteriori danni all’udito, Gertrude decide che l’acqua le appartiene. Come racconterà la nipote di Gertrude:

My mother was the better swimmer because she was a year and a half older but when it was obvious that my aunt Trudy was going to be the better swimmer, my mother became her biggest booster, she didn’t resent it at all. […] She was constantly pushing her to do her best.
(Trudy Morrison, Gertrude Ederle’s niece) (Mbschan, 2020)
La passione di Trudy per il nuoto è forte: assiste a gare e si unisce alla Women’s Swimming Association (WSA), associazione sportiva femminile fondata da Charlotte Epstein (New York, 1884 – New York 1938).

Charlotte “Eppy” dedica la sua vita al nuoto e si batte per i diritti delle donne. Utilizza i media per promuovere il nuoto, organizzando dimostrazioni e attirando l'attenzione della stampa. Grazie al suo impegno, la squadra di nuoto femminile americana partecipa alle Olimpiadi di Parigi 1924. Inoltre, convince Luis de Breda Handley “Lou” (Rome 1874 – New York 1956) a unirsi alla WSA e insegnare a Trudy l’American Crawl, uno stile di nuoto consistente in un movimento alternato di braccia e gambe. In italiano, lo stile libero.

Il 1° agosto 1922 si svolge a Manhattan Beach (Brooklyn) l’“International Women’s Long Distance Swimming Championship”, evento sponsorizzato dal “New York Tribune e da Joseph P.Day. Si tratta di una gara in acque libere lunga 3.5 miglia (circa 6 km). La gara ammette 52 nuotatrici. La quindicenne Trudy Ederle vince la competizione e termina quasi un minuto prima degli altri concorrenti, una vittoria che la trasforma nella stella nascente nel nuoto. Il giorno dopo la vittoria, Marguerite Mooers Marshall (1887-1964) del New York Evening Herald la intervista e Trudy annuncia di voler competere ai Giochi Olimpici. Dall’agosto 1922, la Regina delle Onde colleziona numerose vittorie nel nuoto di velocità, tanto da rientrare, nel 1924, nella nazionale statunitense delle Olimpiadi. Per la squadra femminile Parigi è un massacro. Nemmeno Trudy riesce ad eccellere. Le donne sono alloggiate a tre ore da Parigi e senza la possibilità di allenarsi sufficientemente.

Dalla Francia, riporta in ogni caso tre medaglie: due di bronzo, nei 100 e nei 400 metri crawl, e una d’oro nei 4X100 crawl nuotando come prima frazionista. Quest’ultimo successo segna un nuovo record mondiale, un eccezionale 4’58”8 che marca un abisso, quasi 18 secondi, fra il quartetto delle americane e le atlete della Gran Bretagna.

Nonostante le vittorie in piscina, Trudy preferisce nuotare in acque libere, come faceva con le sorelle in New Jersey. Il suo spirito temerario sposa perfettamente le alte onde dell’Atlantico. Il suo sogno è attraversare il Canale della Manica.

To me, the sea is like a person - like a child that I've known a long time. It sounds crazy, I know, but when I swim in the sea, I talk to it. I never feel alone when I'm out there.
(Gertrude Ederle)

Il 15 giugno 1925, Gertrude si tuffa nelle fredde acque della baia di New York e compie l’atto che le fa guadagnare la sponsorizzazione per la Francia. Quel giorno, partendo da Manhattan, arriva a Sandy Hooks, nel New Jersey, nuotando 21 miglia (circa 34 km) in 7 ore e 11 minuti: nuovo record assoluto, maschile e femminile.
Quello stesso anno, Trudy salpa alla volta delle coste francesi con il suo allenatore Jabez Wolffe (1876-1943), nuotatore che ha tentato di attraversare la Manica 21 volte.

Il primo tentativo fallisce. Il 18 agosto 1925, dopo 8 ore e 46 minuti, solo a 6 miglia (circa 10km) dalle bianche coste di Dover, Wolffe decide di riportarla sulla barca. Trudy è squalificata e contraria alla scelta del suo allenatore. Lei è convinta che avrebbe potuto raggiungere l’Inghilterra nel 1925, ma ritiene di essere stata ostacolata.

Nel 1926 Trudy torna in Francia e il 6 agosto ritenta. Questa volta ad accompagnarla ci sono il padre, la sorella Meg e il nuovo allenatore Bill Burgess (Rotherham 1872 – Paris 1950).

Of course, my sister Meg was always with me, she was my greatest inspiration.
(Gertrude Ederle) (Mbschan, 2020)

La traversata del 1926 è rivoluzionaria. Meg cuce un costume a due pezzi più performante e sigilla gli occhialini con della cera per renderli resistenti all’acqua. Trudy si ricopre il corpo di lardo e petrolato per proteggersi dal freddo e adotta l’American Crawl e non il breast stroke (stile a rana), a differenza di tutti i nuotatori che prima di lei hanno provato ad arrivare in Inghilterra a nuoto.

Durante la traversata Henry, Meg e Bill le cantano la sua canzone preferita per darle il ritmo giusto. La canzone è Let me call you Sweetheat di Leo Friedman (1910).
In 14 ore e 31 minuti, con 35 miglia (circa 56km) di bracciate alle spalle, Trudy arriva in Inghilterra. Il tratto di mare da Cap Gris-Nez a Dover è lungo 21 miglia (circa 33km) ma le condizioni metereologiche hanno deviato la tratta.
ll suo tempo è di oltre due ore in meno del primato detenuto fino a quel momento dall’argentino Enrique Tiraboschi. Prima di lei solo 5 uomini erano riusciti nell’impresa, il primo, Captain Mattew Webb, nel 1875.

Trudy torna a New York da eroina. Il 27 agosto 1926, la città festeggia e da Brooklyn a City Hall si compie la prima ticker-tape parade per una donna. Anche il presidente John Calvin Coolidge le rende omaggio, ricevendola alla Casa Bianca.

When somebody tells me I cannot do something, that’s when I do it… People said women couldn’t swim the Channel, but I proved they could.
(Gertrude Ederle)

Nella pellicola del 1927 “Swim Girl, Swim”, diretta da Clarence G. Badger, Trudy interpreta se stessa. Nel 1933, subisce un grave infortunio, che la costringe a parecchi anni di cure. Nel 1939, nuota in occasione dell’Esposizione Universale di New York: si tratta di una delle ultime comparse in pubblico. Qualche anno dopo, infatti, diventa completamente sorda. Trudy si rimette in gioco insegnando nuoto a bambini non udenti. Nel 1965 è inserita nella International Swimming Hall of Fame, la Hall of Fame internazionale del nuoto.

Gertrude Ederle muore nubile il 30 novembre 2003 a Wickoff nel New Jersey. I suoi successi e la sua tenacia continuano a ispirare i nuotatori di acque libere di tutto il mondo che ogni anno partecipano alla Ederle Swim nelle acque tra Manhattan e Sandy Hook.

*voce a cura di Sofia Destro
Nata a Brescia, a Rovereto si Laurea in Scienze e Tecniche di Psicologia Cognitiva nel 2024. Attualmente è studentessa magistrale in Psicologia Clinica, all’Università degli Studi di Trento. Appassionata della mente umana, dello sport e delle vite che vanno oltre i propri limiti. Partecipa al gruppo SCRIBUNT: gruppo di Scrittura e di Ricerca di Biografie - Università di Trento (referenti: Maria Barbone, Susanna Pedrotti, Lucia Rodler).




Voce pubblicata nel: 2025