Genovese di nascita, frequenta prima la Facoltà di Lettere all'Università di Padova (suo maestro Giuseppe Fiocco) e si trasferisce poi alla Statale di Milano (1942-46). Lì si laurea nel 1947 con Maria Luisa Gengaro, allora giovane docente voluta da Paolo D'Ancona come assistente di ruolo e docente di Storia della Critica d'Arte, e Antonio Banfi, già celebre filosofo che teneva anche corsi di estetica, con una tesi in Storia della critica d'arte su Eugene Fromentin, critico francese (1820-1876), che nel 1877 aveva dedicato una riflessione a Les Maîtres d'autrefois - Belgique-Hollande, rivalorizzandoli: tra quei Maestri c'era Jan Veermer!
Nel 1950 inizia a insegnare Storia dell'arte, come incaricata, in vari licei classici statali non solo della Lombardia (e allora Como, Bergamo, Lodi, Monza... ma anche Savona) come allora era tradizione, finché nel 1960 vince la cattedra al Liceo classico Berchet di Milano dove insegnerà per vent'anni, fino al 1982, quando sceglie di andare in pensione.
Già nel 1957 aveva pubblicato, insieme a Liana Castelfranchi - un altro nome significativo tra i docenti di questa materia - un manuale in tre volumi di Storia dell'Arte (edito da Signorelli) e in seguito due volumi de Il cammino dell'arte (1960, per lo stesso editore). Un'attività, questa, che nel 1991 la porterà a nuove riflessioni e alla pubblicazione, in collaborazione con Pierluigi De Vecchi, di sei ponderosi e ponderati volumi, Arte nel tempo (Bompiani) e, nel 1996, con lo stesso coautore, I tempi dell’arte in tre volumi.
Questa costante attenzione all'attività didattica e alla comunicazione si completa, per certi versi, con l'attività sostenuta per numerosi anni, di membro del direttivo ANISA (Associazione Nazionale di Insegnanti di Storia dell’Arte) sorta nel 1951 e che fin dai suoi esordi si era battuta con concreti poi risultati perché la disciplina entrasse stabilmente nei programmi liceali, e con l'organizzazione e la direzione di alcuni corsi di aggiornamento per il Ministero della Pubblica Istruzione.
Ma Elda Necchi Cerchiari sarà presente e attiva anche in commissioni per particolari sperimentazioni didattiche presso l'IRRSAE di Milano (Istituto Regionale Ricerche Sperimentazioni Attività Educative) - facendo parte, per lunghi anni, del Comitato direttivo degli Amici di Brera, del gruppo educazione del FAI, approdando infine nel Consiglio direttivo della sezione milanese di Italia Nostra, nel 1991. Per l'Associazione, progetta e cura particolari viaggi culturali e, successivamente, guida il gruppo formazione dell'Associazione, organizzando cicli di conferenze dove si affrontano e/o anticipano, temi e problemi di grande attualità. Un impegno che continua a tutt’oggi.
In parallelo, e non va dimenticato, soprattutto nel fervido ventennio 1950-70, insieme al marito Aldo Cerchiari (1906-1971), letterato, critico, scrittore e pittore, originale figura di intellettuale, instancabile sperimentatore, frequenta artisti e galleristi, designer attivi a Milano[1] .
Sono questi gli anni in cui a Milano si affermano movimenti e personalità di grande forza innovatrice: ed ecco lo spazialismo di Lucio Fontana, la tendenza neo-picassiana di Bruno Cassinari, il realismo espressionista di Aligi Sassu, le ricerche di design di Bruno Munari, artisti che frequentano casa Cerchiari, che diventa anche luogo di vivaci discussioni e di mostre private in anteprima.
Le sue “pillole” – riflessioni sull'attualità e sul contemporaneo – sono anche su Facebook ... Elda Cerchiari Necchi…
Fotografia di Paola Mattioli
NOTE
1. In particolare, Aldo Cerchiari insieme all'architetto Camillo Magni progetta l'allestimento e i contenuti inaugurali della Galleria Blu di Peppino Palazzoli nella sede originaria di via Andegari.
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Voce pubblicata nel: 2012
Ultimo aggiornamento: 2023