*Il testo di questa voce è tratto da www.biografiesindacali.it
Nasce Milano il 2 giugno 1915 da famiglia operaia, ultima di nove figli. Il padre muore nell’aprile 1916, lasciando la madre con quattro figli piccoli.
Inizia a lavorare a dodici anni e frequenta le scuole serali fino a conseguire il diploma di scuola tecnica superiore. Il 10 giugno 1940, proprio allo scoppio della guerra, è licenziata perché accusata di attività sovversiva.
Nel settembre 1940 trova lavoro presso una ditta di trasporti. Vive con la famiglia in via Sant’Eufemio, un quartiere che assomiglia nel tenore di Rita a quello descritto da Pratolini in Cronache di poveri amanti. La vita di quartiere l’avvia alla conoscenza dell’antifascismo: molti dei suoi vicini partono volontari per la Spagana, altri vengono arrestati.
L’attività politica inizia subito dopo la dichiarazione di guerra e Ida Rovelli viene incaricata di diffondere stampa clandestina. È arrestata la prima volta il 13 aprile 1940 presso la ditta di trasporti dove lavora e rimane nel carcere di San Vittore fino all’agosto. Da San Vittore è trasferita nel carcere di Parma e ne esce il 4 settembre. A Milano non trova più nulla di ciò che aveva lasciato; la casa è distrutta i parenti dispersi vane sono le sue ricerche intese a riprendere a lavorare perché, dopo l’8 settembre è di nuovo ricercata dalla polizia. Milita per un periodo nei Gap e inizia a fare la staffetta partigiana tra Milano e la Valtellina. Ma presto deve di nuovo trasferirsi perché troppo conosciuta nella zona.
Torna a Milano per un breve periodo ma la polizia continua a cercarla e, non trovandola, arresta la sorella Antonietta che viene deportata in Germania. Nel dicembre 1944 viene mandata a Pavia dove cade nelle mani della polizia assieme alla compagna che la ospita. Dal 23 dicembre 1944 all’aprile 1945 rimane nel carcere di Pavia.
Dopo la Liberazione si stabilisce a Pavia non avendo nessun interesse familiare – erano tutti dispersi – a ritornare a Milano. Lavora nella Federazione comunista di Pavia e, in seguito, fa parte del Comitato centrale.
Da Pavia – nel 1947 – passa a Piacenza, ma ormai le condizioni di salute sono alquanto precarie e necessita di cure mediche adeguate. Per tali motivi ritorna a Milano e, nel 1947, viene assunta come impiegata all’Innocenti.
Successivamente riprende l’attività sindacale e fa parte della Ci. La rappresaglia non arderà molto e Ida Rovelli insieme con altri centoventi lavoratori, è di nuovo licenziata nel dicembre 1954.
È chiamata dalla Fiom di Milano a seguire l’attività delle leghe (Garibaldi, Romana, Bovisa) e in seguito all’ufficio vertenze e contratti Fiom.
Lascia la Fiom nel 1978, all’età della pensione.
Voce pubblicata nel: 2020
Ultimo aggiornamento: 2023