Madame de Polignac è stata la favorita più celebre di Maria Antonietta di Francia. I vantaggi che derivarono dalla sua amicizia con la sovrana contribuirono a rendere impopolare la regina, che fu accusata di dilapidare cifre da capogiro per la nobildonna e per la sua famiglia.
Yolande Martine Gabrielle de Polastron nasce l’8 settembre del 1749 a Parigi, in una famiglia non ricca, ma di antico lignaggio. I genitori si trasferiscono poco dopo la sua nascita nel castello avito di Noueilles, in Linguadoca. All’età di soli tre anni la piccola rimane orfana di madre e viene affidata alle cure della contessa d’Andlau, sua parente, che le procura un’eccellente istruzione nel convento di Panthemon, da cui la giovane esce solo poco prima del suo matrimonio.
Gabrielle (come viene chiamata in famiglia) sposa Jules François Armand, conte de Polignac, marchese di Mancini, il 7 luglio 1767. Lo sposo è il rampollo di una famiglia illustre, ma decaduta. Contrariamente alla maggioranza dei matrimoni combinati del XVIII secolo, spesso infelici, l’unione si rivelerà serena e verrà coronata dalla nascita di quattro figli, uno dei quali, Jules principe di Polignac, destinato a diventare il primo ministro di Francia nel 1829, sotto Carlo X.
La coppia, che conduce uno stile di vita ritirato, inizia a frequentare la corte solo quando Diane de Polignac, cognata di Gabrielle, entra a far parte del seguito della contessa d’Artois.
Presentata ufficialmente alla Regina di Francia nel 1775, Gabrielle viene immediatamente notata da Maria Antonietta, che resta affascinata dai suoi modi pacati e schietti e dalla sua innata eleganza. La sovrana la invita a trasferirsi permanentemente a Versailles. Tuttavia la vita a corte è molto dispendiosa e prevede rigidi cerimoniali. È impensabile vivere a palazzo senza un abbigliamento adeguato e una servitù all’altezza del tenore di vita condotto. Consapevole di non potersi permettere nulla del genere, Gabrielle, imbarazzata, ringrazia la sovrana e declina l’invito. A questo punto Maria Antonietta, determinata a trattenere presso di sé la Polignac come dama di compagnia, le assicura che penserà lei a trovare una soluzione. La regina salda i debiti dei Polignac e li fa trasferire a corte nei ricchi appartamenti un tempo appartenuti a Madame de Maintenon, situati alla sommità dell'Escalier de la Reine, vicinissimi ai suoi.
Gabrielle - nota a corte anche come “ contessa Jules”, dal nome di battesimo del consorte – diventa in breve tempo la compagna inseparabile della sovrana, che ne apprezza la modestia e l’assenza di affettazione. La giovane ha qualche anno più della regina, che vede in lei una sorta di consigliera e di sorella maggiore. Il suo carattere amabile e equilibrato, la sua spontaneità, la personalità brillante, la risata argentina e la battuta arguta, eserciteranno un indiscusso ascendente su Maria Antonietta, cui sarà accanto come confidente e amica per quattordici lunghi anni, tra i più turbolenti della storia di Francia. Anche Luigi XVI nutrirà nei suoi confronti un sincero affetto per tutta la vita e suo fratello, il Conte d’Artois, sarà sempre un suo fedele alleato.
Gabrielle è eccezionalmente bella. Élisabeth Vigée Le Brun, una delle più famose ritrattiste del suo tempo, la ritrae abbigliata all’ultima moda, con un’aureola di capelli incipriati che le incorniciano morbidamente il volto.
La cognata Diane de Polignac nelle sue Mémoires la descriverà con ammirazione così:
"Occhi azzurri colmi di espressione, una fronte alta, un naso un po' all'aria senza essere rivolto all'insù, una bocca affascinante; dei bei denti, piccoli, bianchi e perfettamente allineati, formavano il suo piacevole viso. Il suo sguardo aveva qualcosa di celeste, il suo sorriso pieno di grazia, la dolcezza e la modestia si diffondevano in ogni suo tratto; dei bellissimi capelli bruni ornavano questo volto insieme bello e grazioso."
I Polignac ricevono enormi benefici a corte, tra cui titoli e incarichi estremamente redditizi. Il 7 maggio 1778 la cognata di Gabrielle, Diana de Polignac , diventa prima dama d'onore di Madame Elizabeth, la sorella di Luigi XVI. L'8 agosto 1779 il cugino del marito di Gabrielle, Camille de Polignac, viene nominato vescovo di Meaux dal sovrano . Sempre nel 1779 la figlia della coppia, Aglaé de Polignac , riceve come dote dal re l’incredibile somma di 800.000 lire e un anno dopo, giovanissima, sposa uno dei migliori partiti di Francia, il duca di Guiche. Il 20 settembre 1780 Jules de Polignac riceve il titolo di duca ereditario. Ormai Gabrielle è per tutti “la duchesse” e con la regina domina incontrastata i salotti di Versailles.
Maria Antonietta dona alla sua beniamina addirittura un cottage nel suo amato ”Hameau de la Reine” ( il villaggio della Regina), costruito sul terreno del Petit Trianon, nel parco di Versailles.
Tra il 1775 e il 1780 Gabrielle diviene quindi la nobildonna più potente dell’esclusivo entourage della sovrana: è lei a filtrare coloro che sono ammessi alla sua reale presenza, sempre lei a intercedere per qualche conoscente, mentre i familiari consolidano la propria egemonia a corte e ostentano uno stile di vita sontuoso che l’alta società osserva con malcelata invidia e disprezzo. In pochi anni Maria Antonietta dilapida cifre da capogiro per la duchessa e la sua famiglia. Il biografo Stefan Zweig scriverà:
“Nemmeno Madame de Maintenon, nemmeno la Pompadour, costano quanto questa favorita, questo angelo, con gli occhi bassi, la modesta e gentile Polignac.”
Il 1782 corrisponde all’anno del massimo splendore dell’astro di Madame de Polignac, che diviene la “ Governante dei figli di Francia”, vale a dire la governante dei bambini reali, incaricata dell'educazione dei figli del re. La detentrice dell'ufficio viene di norma scelta fra i più alti ranghi della nobiltà francese. L’ultima assegnataria dell’incarico, Victoire de Rohan, ha dovuto dimettersi a causa di uno scandalo finanziario. La nomina della duchessa, caldeggiata da Maria Antonietta, provoca un’ondata di sdegno a corte perché la prescelta viene ritenuta di lignaggio non adatto a un ruolo di tale importanza. Come Gouvernante des Enfants de France, a Gabrielle viene assegnato un appartamento di tredici stanze a palazzo. Le dimensioni dell'alloggio sono senza precedenti, in un posto sovrappopolato come Versailles. Basti pensare che le governanti reali avevano ricevuto sempre appartamenti di non più di quattro o cinque stanze.
Madame de Polignac si rivela un’educatrice intraprendente: esonera i principi dalla partecipazione alla messa tutti i giorni. Una volta assumerà persino l’iniziativa di chiamare un medico per l’erede al trono, Luigi Giuseppe, all'insaputa di sua madre per non preoccuparla. La regina si incollerisce e Gabrielle, piccata, vuole rassegnare le sue dimissioni al re, ma Maria Antonietta la supplica di desistere.
I privilegi concessi all’amica e alla sua famiglia sono talmente generosi che sia i nobili che le classi popolari ne sono scandalizzati, gli uni perché tra di essi vi sono personalità più meritevoli di riceverli per censo e capacità, gli altri perché i guadagni dei Polignac sono sproporzionati alle paghe delle persone comuni. L’impopolarità della sovrana è tale che, quando al consorte di Gabrielle viene assegnato il titolo di duc de Polignac , il malcontento esplode.
Alla fine degli anni ’80 migliaia di volantini in cui la regina e la duchesse appaiono ritratte in pose oscene inondano Parigi. Malgrado si tratti di evidenti calunnie, i libelli che accusano la sovrana di intrattenere una relazione saffica con Madame de Polignac sono un colpo letale al prestigio della monarchia: l’omosessualità - soprattutto femminile – viene considerata infatti come una intollerabile corruzione dei costumi sia dai borghesi che dalle classi lavoratrici dell’epoca. Nei libelli, inoltre, il circolo delle amicizie della regina viene additato come la causa principale degli sperperi della corte.
Maria Antonietta è da tempo un bersaglio facile per la satira grossolana, essendo donna e straniera. A compromettere la sua reputazione concorrono sia la chiacchierata relazione con il conte di Fersen, che quello che è passato alla storia come “l’Affare della collana”. Attaccare la regina e la sua presunta influenza politica su Luigi XVI equivale ad attaccare indirettamente il re, ritenuto debole e irresoluto. Una certa stampa francese ha soprannominato Maria Antonietta “l'Autrichienne” (letteralmente “la donna austriaca”, interpretabile anche però come “la cagna austriaca”, essendo “chienne” il termine francese per “cagna”). I volantini che ne propagandano i presunti comportamenti licenziosi o stravaganti vengono segretamente stampati in Inghilterra, per non incappare nella censura, e distribuiti poi in migliaia di copie in madrepatria. In essi la regina viene dipinta come una donna dissoluta dall’insaziabile appetito sessuale.
Vittima dell’ondata di fango che investe la sovrana è anche la sua confidente: si sussurra che Madame de Polignac sia l’amante del cugino, il conte di Vaudreuil , sospettato di essere il padre del suo ultimo figlio. L’intimità di Gabrielle con il nobiluomo, in effetti, irrita anche la regina che prova una profonda avversione per il conte.
Forse proprio a causa di tale astio, l'influenza di Gabrielle su Maria Antonietta diminuisce dopo il 1785. La sovrana si avvicina a una nuova favorita, Madame Campan, e comincia a guardare con insofferenza ai membri del circolo della duchessa che sostengono il ministro delle Finanze Calonne, uomo che lei disprezza. Gabrielle decide allora di prendere una pausa dalla vita di corte e si reca a Bath, in Inghilterra, dove incontra anche Georgiana, Duchessa di Devonshire, sua ammiratrice e animatrice dell'alta società londinese. Durante la sua permanenza oltremanica la duchessa riscuote molto successo e si guadagna il soprannome di "Little Po” per la sua costituzione minuta e delicata.
Con l’aggravarsi della situazione politica dei primi mesi del 1789, tuttavia, il legame tra la Polignac e Maria Antonietta si rinsalda. È lei accanto all’amica affranta nel giugno del 1789, quando il piccolo Luigi Giuseppe, il primogenito, spira prematuramente.
I Polignac e i loro amici a corte, intanto, nutrono sentimenti reazionari e sono incapaci di comprendere i cambiamenti in atto nel Paese. La duchessa e il conte d’Artois cospirano addirittura per far deporre Jacques Necker, l’abile ministro delle Finanze. Gabrielle convince Maria Antonietta a intercedere con il re per destituirlo e Luigi XVI licenzia Necker l’11 giugno 1789 per la sua “ estrema condiscendenza” nei confronti degli Stati Generali.
È un terribile passo falso. Necker è molto popolare e il suo licenziamento innesca il clima insurrezionale. Solo qualche giorno dopo infuria l’assalto alla Bastiglia: è il 14 luglio del 1789.
Consapevoli dell’ostilità che li circonda, su espressa richiesta dei sovrani preoccupati per la loro incolumità, i Polignac lasciano Versailles il 16 luglio con una borsa di 500 luigi concessa dalla regina.
Maria Antonietta scrive a Madame de Polignac: "Addio più tenero degli amici; la parola è terribile, ma è necessaria; ho solo la forza di abbracciarti. "
I Polignac viaggiano ininterrottamente per tre giorni, combattuti tra il rimorso della fuga e il timore di essere riconosciuti e arrestati. Il lungo esilio li porterà dapprima in Svizzera, poi in Italia dove riallacciano i rapporti con il conte di Fersen, preoccupato per la sorte della regina, infine a Vienna. La corrispondenza tra Madame de Polignac e i sovrani non si interromperà mai fino alla morte dei protagonisti e sarà sempre molto affettuosa.
Gabrielle si spegne a soli 44 anni, il 9 dicembre del 1793, a Vienna. Difficile stabilire la causa esatta della morte: alcuni storici parlano di cancro, altri di consunzione. Il duca di Polignac era stato costretto a rivelare alla moglie che Maria Antonietta era morta alcune settimane prima, risparmiandole però i dettagli della sua tragica fine. Pare che Gabrielle non si fosse mai ripresa dalla ferale notizia.
Con Madame de Polignac usciva di scena una delle figure più enigmatiche del tardo Settecento. Con il suo fascino e le sue contraddizioni, la duchessa è in un certo senso assurta a emblema dell’Ancien Régime, ma chi fu davvero questa nobildonna per alcuni aspetti indecifrabile? Un’ambiziosa manipolatrice, una cattiva consigliera, un’avida calcolatrice – come volevano i suoi detrattori - oppure semplicemente una donna di grande bellezza e un’amica leale, vissuta nel periodo più turbolento della storia di Francia, i cui privilegi facevano gola a molti e il cui potere suscitava invidia e gelosia da parte dei cortigiani esclusi dai favori della sovrana?
Molti storici ritengono che Madame de Polignac influenzò in maniera negativa la regina, moltiplicando le sue spese folli, contribuendo ad alienare le simpatie del Terzo Stato dalla famiglia reale. La storiografia più recente, sostiene invece che il ruolo e la manipolazione di Gabrielle nei confronti di Maria Antonietta furono ingigantiti dai contemporanei per gettare discredito sulla Corona. Come la Storia insegna, la vita delle donne potenti non è mai stata facile ed esse hanno dovuto spesso pagare un prezzo altissimo per la propria intelligenza, il proprio successo e la propria bellezza.
Non ha fatto eccezione Madame de Polignac che, con le sue luci e ombre, con la sua tendenza all’intrigo e alla cortigianeria, quali che fossero le sue reali motivazioni, ha di fatto influenzato – in parte o notevolmente - il corso degli eventi nei drammatici anni di transizione tra la fine dell’Illuminismo e lo scoppio della Rivoluzione francese.
Stefan Zweig, Maria Antonietta. Una vita involontariamente eroica, Roma, Castelvecchi, 2013
Carolly Erickson, Maria Antonietta, Milano, Mondadori, 1997
Antonia Fraser, Maria Antonietta. La solitudine di una regina, Milano, Mondadori, 2003
Evelyne Lever, Maria Antonietta. L'ultima regina, Milano, BUR Biografie, 2007
Diane de Polignac, Mémoires Sur La Vie Et Le Caractere de Mme. La Duchesse de Polignac. Avec Des Anecdotes Intéressantes Sur La Révolution Françoise, Et ... Marie-Antoinette, ... Par La Comtesse Diane de Polignac, Wentworth Press, 2018
Iconografia
Élisabeth Louise Vigée Le Brun, Ritratto di Yolande Martine Gabrielle de Polastron duchessa di Polignac, 1782, Museo di Versailles. Immagine in pubblico dominio.
Voce pubblicata nel: 2023
Ultimo aggiornamento: 2023