Laura Lilli, nata a Roma l’11 marzo 1937, è stata una figura di spicco nel panorama culturale italiano del secondo Novecento, distinguendosi come scrittrice, giornalista, poetessa e femminista. La sua vita e la sua opera sono intrecciate con la storia del giornalismo, della letteratura e del movimento femminista in Italia.

Figlia della sceneggiatrice Maria Carolina Antinori (che lavorò anche a Hollywood) e scrittore e inviato di guerra Virgilio Lilli, Laura cresce in un ambiente ricco di stimoli intellettuali. Dopo gli studi classici al Liceo Tasso di Roma, si laurea in Filosofia alla Sapienza con una tesi su Jonathan Edwards, precursore dell’esistenzialismo religioso. La sua formazione prosegue negli Stati Uniti, grazie a una borsa di studio Fulbright, allo Smith College e alla Yale University.

Tornata in Italia, inizia la sua carriera giornalistica collaborando con importanti testate come «Globo», «Il Mondo», «La Stampa», «Il Corriere della Sera», «L’Espresso» e la RAI. Sposata con il giornalista de «l’Unità» Ugo Baduel, partecipa alla fondazione de «la Repubblica» dove si occupa di cultura, specializzandosi in letteratura angloamericana, e conosce alcuni illustri colleghi: da Rosellina Balbi a Paolo Mauri, fino a Dario Pappalardo e molti altri. Gli incontri della sua vita hanno spaziato da figure di spicco come il professor Dante Della Terza (docente all’Università di Harvard e allievo di Luigi Russo), a importanti personalità del mondo dell’arte e della cultura: Elisa Montessori, Angelica Savinio, Giulia Borgese, per menzionare alcune figure femminili con le quali ha intrattenuto rapporti di amicizia sin dalla giovane età.

Parallelamente all’attività giornalistica, Laura Lilli si impegna nel movimento femminista collaborando con riviste come «Quarto Mondo» e «Compagna». Il suo femminismo si esprime non solo attraverso la scrittura ma anche attraverso la partecipazione attiva a collettivi e organizzazioni femminili nella Roma degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta.

La scrittura è per Laura Lilli una vocazione, un mezzo per esplorare il mondo e se stessa. La sua produzione letteraria spazia dalla prosa alla poesia, dalla prosa sperimentale alle operette morali in forma di dialogo alla saggistica. Il suo stile, vivido e coinvolgente nei reportage, negli articoli e nei saggi, sperimentale nei romanzi, complesso e alla ricerca di altezze poetiche nei versi e fuori, non convenzionale e tutto proprio, continua a parlare alle lettrici e ai lettori di oggi, offrendo spunti di riflessione sulla condizione femminile, sulla società e sul ruolo della cultura in Italia nella contemporaneità. Talvolta, proprio dietro il velo di una scrittura complessa, si cela un mondo da decostruire nella retorica del tempo che l'ha prodotto, come nel caso di questo passaggio narrativo tratto da Zeta o le zie, un romanzo femminista che mette in scena una protagonista che deve lottare contro gli stereotipi e i modelli di un mondo patriarcale che non lascia solo una decisione: quella di fuggire.

Le gambe di Zeta ora sono scosse da un tremito. I piedi pestano il pavimento come obbedendo alla frenesia di un tam tam. I polmoni inghiottono aria a ritmo convulso. Oddio magari ora mi soffoca. Aria, aria. E ancora. Ancora. Qualcosa la blocca prima che arrivi ai polmoni; e ogni volta che passa attraverso la gola sibila, come una frusta. È il singhiozzo, su, dice l'amica, non vorrai mica avere una crisi isterica come hanno tutte. Una donna come te, con il tuo Coraggio Fermezza. Parole Superflue al Momento Superfluo. Velocità e potenza della fuoriuscita del limo aumentano. (p. 110)

Tra il 1987 e il 1992 frequenta un collettivo di scrittura informale (il ‘Gruppo scrittura’) fondato da Elena Gianini Belotti e Adele Cambria. Oltre a Laura Lilli, vi convergono anche Maria Rosa Cutrufelli, Lucia Drudi Demby, Vanna Gazzola Stacchini, Lia Migale, Rosetta Loy, Francesca Sanvitale, Clara Sereni, Goliarda Sapienza e Simona Weller; talvolta fanno capolino Natalia Ginzburg e Dacia Maraini. Il gruppo si incontra mensilmente, discute di letture comuni (da Virginia Woolf a Christa Wolf e altre) e condivide alcuni testi personali. Non sempre il confronto è facile ma ci sono anche momenti conviviali, in cui si mangia un piatto che mette d’accordo tutte: il gattò di patate. Allo scoppio della Guerra del Golfo esce un’antologia con pagine di diario, racconti e altre riflessioni prodotte da alcune delle partecipanti: La guerra, il cuore e la parola (Ombra editrice 1991).

Nel 1997 vince il Premio Nazionale Alghero Donna di Letteratura e Giornalismo sezione poesia, con la silloge poetica intitolata Dolce per le formiche.
Ha collaborato alla pubblicazione di vari volumi curandone l’edizione e scrivendo prefazioni e postfazioni, e con numerose riviste. Nell’ultimo periodo della sua vita, ha dato voce alla sua personale visione del rapporto tra donna e religione con l’opera
Sulla soglia, concepita come una ‘operetta morale in forma di dialogo’ che nasce idealmente come continuazione di Apologia di Santippe (Bulzoni 2011). In esso, l’autrice immagina un incontro e un confronto tra tre figure femminili di epoche diverse: Saffo, Aspasia e Santippe, che discutono e si interrogano, alternando momenti di tensione a momenti di intesa.

L’archivio di Laura Lilli, conservato presso l’Archivio di Storia delle Donne di Bologna, offre una preziosa testimonianza della sua vita e della sua attività intellettuale. Include manoscritti, lettere, fotografie e documenti relativi alla sua attività giornalistica e al suo impegno femminista, ma rivela anche la sua passione per l’arte, con una sezione dedicata a libri su artisti e correnti artistiche.

Inoltre, parte della biblioteca personale di Laura Lilli è stata donata alla Biblioteca Italiana delle Donne di Bologna, andando a costituire il Fondo Laura Lilli. Quest’ultimo comprende oltre 1600 volumi, tra cui opere di autrici italiane e straniere, testi di Women’s Studies e Gender Studies, e libri con dediche e autografi di importanti figure letterarie.

L’Archivio dimostra soprattutto come Laura Lilli sia stata una donna poliedrica, capace di coniugare l’impegno intellettuale con la passione per la vita. La sua eredità culturale è ancora viva grazie alle sue opere che fotografano uno spaccato culturale del Novecento, oggi più che mai parlante.

Ginevra Sanfelice Lilli, figlia adottiva di Laura, la ricorda come una figura materna, un’amica, una maestra di vita, sottolineando la chiarezza e la trasparenza della scrittura di Laura, il suo desiderio di coinvolgere il lettore e di renderlo partecipe del suo mondo interiore: «Prima di iniziare a scrivere, Laura aveva l’abitudine di cercare una o più chiavi di lettura. Scriveva solo dopo avere letto, pensato, e sedimentato e aspettava che arrivasse un elemento vivido attorno a cui costruire i suoi articoli di critica».
Inoltre, riflettendo sulla relazione con la dimensione religiosa, attesta che era caratterizzata da un approccio istintivo e viscerale, vissuto come fonte di serenità e salvezza (in
Nella stanza accanto: una promessa a Laura Lilli apparso sul mensile «Leggere Donna», n. 182, gennaio, febbraio, marzo 2019, pp. 23-24).

Annamaria Tagliavini, che è stata direttrice della Biblioteca Italiana delle Donne durante la costituzione del Fondo e dell’Archivio, ha ricordato Laura Lilli come una donna gentile, pacata e diretta, profondamente interessata al mondo delle donne e alla loro produzione culturale fino alla sua scomparsa nel 2015.
Laura Lilli è stata una protagonista della vita culturale italiana del secondo Novecento. La sua opera, il suo impegno femminista e il suo archivio rappresentano un patrimonio prezioso per la storia italiana.


Fonti, risorse bibliografiche, siti su Laura Lilli

Care compagne - Il femminismo nel Pci e nelle organizzazioni di massa con Chiara Valentini (Editori Riuniti 1979)

Zeta o le zie, romanzo sperimentale (Edizioni delle donne 1980/Tascabili Bompiani nel 1989)

Ortiche e Margherite (Essedue 1987)

Dolce per le formiche/Sweet to Ants (Empirìa 1996)

Passioni & parole (La Tartaruga 2001)

Alberi angeli e gatti/Favole da novembre a marzo e viceversa (Empirìa 2003)

Io sono il titolo - autoritratti in versi di poeti contemporanei a cura di Sergio Zuccaro (Nuova stampa 2004)

Voci dall’Alfabeto. Interviste con Sciascia, Moravia, Eco nei decenni Settanta e Ottanta (Minimum Fax 1995)

Il Buon Dio e la tartaruga/ The Good God and the Turtle (Empirìa 2007).



Voce pubblicata nel: 2024

Ultimo aggiornamento: 2025