Studentessa ebrea polacca, costretta a lasciare il Politecnico di Milano in seguito all’introduzione delle leggi razziali, in Italia, nel novembre 1938.
Laja Jakubowicz nacque a Lodz, in Polonia, il 1 settembre 1919. Figlia di Mordka Szja e Frejda Herszberg abitava nella sua città natale al civico Cegielniana 55. Dopo aver compiuto gli studi superiori a Lodz, presso il Ginnasio privato Zenskim, si diplomò nel maggio 1937. Nell’autunno del 1937 si iscrisse alla facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano dove frequentò il primo anno del biennio preparatorio sostenendo due esami (analisi matematica e geometria analitica).
Il 31 agosto 1938 Laja scrive una lettera alla Direzione del Politecnico, in cui chiede rassicurazioni: è preoccupata per le notizie allarmanti diffuse dalla stampa polacca riguardo alla politica antisemita del governo fascista e teme che, essendo ebrea, le venga vietato il proseguimento degli studi in Italia. La Direzione del Politecnico, nonostante le leggi razziali non siano ancora state firmate (entreranno in vigore nel novembre del 1938) freddamente conferma e le spedisce il certificato di esami sostenuti richiesto. Sfortunatamente dai documenti conservati presso gli Archivi Storici del Politecnico di Milano (fascicolo studente e registro di iscrizione) non c’è possibilità di rintracciare altri dati relativi alla studentessa polacca dopo il settembre del 1938. Anche la consultazione della sitografia relativa alla Shoah, non ha dato alcun esito: il nome di Laja Jakubowicz non compare. Rimane la speranza che possa essere sfuggita all’Olocausto.
Politecnico di Milano, Area sistema archivistico e bibliotecario, Archivi Storici, sez. Segreteria, Repertori, Registri di iscrizione Ingegneria, 1937.
Voce pubblicata nel: 2019
Ultimo aggiornamento: 2023