Mi sono sempre sentita come se stessi portando un grande peso, perché se dovessi sbagliare, allora le possibilità per le altre donne di ottenere lo stesso lavoro si ridurrebbero

Joanne Gerould nasce il 23 marzo 1923 a Boston in Massachusetts. Figlia primogenita di Russel e Virginia, la bambina viene al mondo appena qualche tempo dopo il matrimonio tra i due. Se la carriera di Russel come giornalista aeronautico presso il Boston Herald era ben avviata al tempo, quella di Virginia, che stava per firmare il suo primo contratto con il Boston Globe, viene bruscamente interrotta dall’arrivo di Joanne. L’insoddisfazione di Virginia crea una crepa all’interno della famiglia Gerould, non risanata neanche dall’arrivo di un secondo figlio nel 1928. Joanne, allora bambina, vive un continuo complesso di inferiorità nei confronti del fratello Daniel.
La relazione madre-figlia risulta inevitabilmente compromessa, generando conflitto per tutta la vita. Con il padre costruisce una relazione affettuosa, basata sulla condivisione di una passione centrale nella vita di entrambi: l’aeronautica. Dal padre Joanne impara a nuotare e ad andare per mare, appassionandosi ben presto ai venti e alle nuvole.

Dal 1939 al 1941 Joanne lavora in uno dei più famosi aeroporti di Boston e dopo questa breve esperienza decide di prendere a soli sedici anni, sempre incoraggiata dal padre, la licenza di pilota. I corsi di meteorologia necessari a conseguire il titolo accendono in Joanne una passione che orienterà la sua vita.

Nel 1940, grazie ad una borsa di studio, si iscrive alla prestigiosa Università di Chicago, dove segue molti corsi che spaziano dalla politica alla fisica, all’astronomia, fino alla psicologia, oltre ai corsi di meteorologia.

A seguito dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, nel 1942 Joanne decide di lasciare l’università per unirsi al programma WAVES (Woman Accepted for Volunteer Emergency Service) con l’intento di prestare servizio in lavori d’ufficio. Decisa a comunicare la sua scelta a Carl-Gustaf Rossby, allora presidente dell’Istituto di meteorologia di Chicago e suo professore, Joanne si trova davanti a una proposta di maggior responsabilità. Rossby le offre di seguire dei corsi avanzati il semestre successivo, per poi poter insegnare a sua volta e formare adeguatamente i soldati coinvolti nelle operazioni aeree.

Dopo essersi laureata nel 1943, infatti, Joanne viene subito assunta dalla New York University. Nel 1945, finita la guerra, torna a Chicago dove continua ad insegnare e, decisa a proseguire la sua formazione, si iscrive al Master in meteorologia, sempre sotto la supervisione di Rossby. Nello stesso anno conosce il primo marito, Victor Starr, dal quale ha un figlio. Né il matrimonio né la maternità distraggono Joanne dall’obiettivo di conseguire il dottorato. Cominciano però i primi problemi: durante la guerra, con gli uomini al fronte, le donne potevano ricoprire ruoli importanti, ma in tempo di pace si vorrebbe che fossero solo mogli e madri amorevoli.

Appoggiata da Robert Reihl, considerato oggi uno dei padri della meteorologia tropicale, e contro ogni aspettativa, Joanne diventa la prima scienziata a conseguire un dottorato in meteorologia in America nel 1949.

Dopo aver lavorato come insegnante di fisica all’Illinois Institute of Technology per un breve periodo ed essersi risposata nel 1948 con Willem Markus, Joanne ottiene, a partire dal 1951, una posizione permanente come ricercatrice al Woods Hole Oceanographic Institute in Massachusetts. Nei dieci anni successivi la sua ricerca si focalizza sullo sviluppo del primo modello di simulazione digitale della vita di una nuvola.
Quando la US Navy presta al Woods Hole Oceanographic Institute l’idrovolante PBY-6A, Joanne coglie l’occasione per arricchire le sue ricerche con dati raccolti direttamente in situ. Il direttore del Wood Hole si oppone: le donne non possono partecipare a quel tipo di spedizioni. L’Ufficiale di marina, però, afferma con decisione che senza Joanne non sarebbe partito: qualche pregiudizio di genere comincia a sgretolarsi negli ambienti scientifici.

Nel decennio successivo Joanne diventa professoressa all’Università della California (UCLA) dove, per la prima volta, realizza il modello di una nuvola a computer invece che con un regolo calcolatore. Nel 1963 decide di prendere parte al programma Stormy Fury. Il progetto, in collaborazione tra General Electric Corporation, US Army Signal Corps, Office of Naval Research e US Air Force, ha l’obiettivo di indebolire i cicloni tropicali inseminando le nuvole con ioduro di argento. L’esperienza le permette di proseguire le sue ricerche e di conoscere il terzo e ultimo marito, l’esperto di uragani Robert Simpson. L’anno dopo diventa direttrice del laboratorio di meteorologia sperimentale dell’US Weather Bureau.

Nel 1979, poi, le viene offerta la prestigiosa Direzione della sezione sui forti temporali al Goddard Space della NASA. Qui Joanne rimane per i successivi trent’anni compiendo grandi scoperte. Nel 1986, ad esempio, guida il gruppo di ricerca che ha sviluppato il primo satellite specializzato nello studio delle precipitazioni associate ai sistemi tropicali, il Tropical Rainfall Measuring Mission (TRMM). Lanciato l’anno successivo, il satellite è uno dei più grandi successi nella carriera di Joanne.

Dopo una lunga serie di premi e riconoscimenti (molti dei quali mai vinti da una donna), Joanne muore il 4 marzo 2010, da ricercatrice emerita alla NASA. Joanne non ha mai smesso di incoraggiare le donne a lavorare duramente per farsi spazio in campi a loro sconosciuti, divenendo un’icona della meteorologia per come la conosciamo oggi.

*voce a cura di Swami Agosta.
Studentessa di “Scienze e Tecniche di Psicologia Cognitiva” all’Università di Trento, coltiva un forte interesse per la lettura e la scrittura, con l’auspicio di trasformare queste passioni nella propria professione. Partecipa al gruppo SCRIBUNT: Gruppo di Scrittura di Biografie – Università di Trento (referenti: Dott.ssa Maria Barbone; Dott.ssa Susanna Pedrotti; Prof.ssa Lucia Rodler).

Fonti, risorse bibliografiche, siti su Joanne Simpson*

Houze R. (2010). Joanne Simpson (1923-2010) https://www-nature-com.ezp.biblio.unitn.it/articles/464696a URL consultato il 15 ottobre 2024

International Radiation Commission. (n.d.). Joanne Simpson (1923-2010) https://www.iamas.org/irc/joanne-simpson-1923-2010/ URL consultato il 15 ottobre 2024

ScriBUnT: Festival della Meteorologia (2024)

Fleming, J. R. (2020). First Woman: Joanne Simpson and the tropical atmosphere. Oxford University Press, USA.




Voce pubblicata nel: 2025

Ultimo aggiornamento: 2025