Isabel Clements Woods nasce il 3 novembre 1928 a Larne, nell’Irlanda del Nord, da una famiglia di allevatori e proprietari di un caseificio. Alla nascita di Isabel (l’ultima di 3 figli), la famiglia si trasferisce in città.Nel 1929 la Gran Bretagna e l’Irlanda risentono duramente della grande depressione americana, provocata dal crollo di Wall Street. Il padre si trova senza lavoro, la situazione diventa insostenibile, al punto che i genitori si separano e Isabel e Nan, la sorella maggiore, vengono mandate in collegio a Belfast. Isabel non ha un ricordo triste di quegli anni: le hanno insegnato il valore della disciplina e del lavoro. Nel 1939 padre e madre tornano a vivere insieme e tutta la famiglia si riunisce.Durante la guerra, quando le incursioni aeree diventano piu frequenti, i bambini si rifugiano nella vecchia fattoria che è diventata di proprietà del fratello del padre. Isabel si trasferisce, poi, a Newry, da un altro zio, per frequentare la scuola secondaria. Qui, a 14 anni, Isabel impara ad andare in bicicletta: ed è subito passione. I genitori non approvano molto, anche perchè Isabel soffre di una forte miopia. Tanto che dietro consiglio di uno specialista la tolgono da scuola per paura che lo studio peggiori ulteriormente la vista. Questo le spezza il cuore perche il suo più grande desiderio è quello di diventare maestra. Ma non si perde d’animo: si dedica ad un corso di preparazione professionale e trova lavoro a Belfast come contabile.Ogni giorno, per andare al lavoro, passa davanti alla vetrina di un negozio sportivo dove è esposta una bicicletta Releigh. La bicicletta costa 10 sterline, una bella somma per il 1946. Dopo due anni di risparmi Isabel se la compra.Durante i due anni successivi con la sua bicicletta compie avventurose escursioni in campagna, spesso incontrando altri ciclisti di varie nazionalità. Durante una di queste escursioni Isabel incontra un ragazzo di nome Sam Law e con lui gira gran parte dell’Irlanda. Si fidanzano ma poi lui decide di cercare fortuna in Australia come molti giovani in quel periodo. Nel frattempo Isabel incontra Peter (il suo futuro marito). Nel 1948, tre anni dopo la fine della Guerra, Belfast tornava a vivere: tante vetrine illuminate, cinema, sale da ballo. Ma il tempo libero di Isabel è dedicato alla bicicletta. Durante uno dei suoi giri avventurosi conosce Mrs. Ena McKeon, già campionessa per l’Ulster Ladies Road Club, che la recluta nel Club, come principiante.Alla sua prima gara, il 26 maggio del 1949, sulla distanza di 5 miglia, arriva seconda in 15 minuti e 15 secondi, pur avendo una bicicletta piu pesante delle avversarie.Incoraggiata dalla vittoria partecipa alla 10, 12 e 20 miglia vincendo la 12 miglia. Ena (ora una arzilla novantenne ancora in contatto con Isabel) è la sua agguerrita contendente.Nel 1949 viene introdotta in Ulster una nuova disciplina ciclistica, nella quale la bicicletta è fissata su un rullo. Isabel si cimenta in questo nuovo sport raggiungendo ottimi risultanti. In questo periodo conosce il suo primo allenatore: Mr. Bobby McGregor. Vince quasi tutte le gare alle quali partecipa, raggiungendo importanti record, come quello del Windsor Club a cui erano ammesse cicliste non solo irlandesi ma anche Britanniche: 25 miglia percorse in 1 ora e 13 minuti. Nel 1950 entra a far parte del Belfast Cycling Club. Nel 1953 vola in Francia con l’amica Ena, il marito di lei e le inseparabili biciclette, in 17 giorni coprono 2500 miglia. Isabel considera tuttora quella vacanza un’esperienza indimenticabile.Seguirono gare istituite dalla Northern Ireland Road Record’s Association come quella del settembre 1953: Enniskillen-Belfast, 86 miglia non stop ed Isabel fu la prima donna in tutta Irlanda a partecipare e rientrare nel tempo previsto, addirittura con 1 ora di anticipo.Nell’ottobre dello stesso anno si iscrive alla Dublino-Belfast dove batte il record precedente, coprendo le 103 miglia in 4 ore e 56 minuti. Solo 32 minuti di differenza dal record maschile.Nel 1955 si iscrive alla gara "Mizen Head, Cork-Fair Head, Antrim”: 386 miglia. Lo stesso anno si sposa con Peter, che condivide la stessa passione, tanto che decidono di passare la loro luna di miele nel Lazio, naturalmente in bicicletta, nello stesso periodo in cui viene disputato il mondiale di ciclismo.Due settimane prima della 386 miglia Isabel viene coinvolta in un incidente automobilistico, ma anche se con la schiena dolorante è fermamente decisa a partecipare. La notte fredda la preoccupa, ma per fortuna il clima si mantiene mite e gli unici a disturbare la sua lunga corsa notturna - come lei stessa racconta - saranno pipistrelli, mucche e capre.Si ferma solo 2 o 3 volte per pochi minuti, giusto il tempo di cambiarsi e di bere un brodo caldo. Quando taglia il traguardo, alle 5 del pomeriggio, piove a dirotto, ma questo non le impedisce di raggiungere il record: 23 ore e 2 minuti. In un articolo del giornale locale viene soprannominata la "Wonder Girl of Irish Cycling".Partecipa ad altre gare, fino al 1958 quando rimane incinta del primo dei suoi 5 figli. Qui finisce la sua carriera di ciclista: la famiglia e la casa diventano la sua priorità, come sempre succedeva a quei tempi.La bicicletta resta comunque la grande passione di Isabel e del marito che seguono ancora assiduamente le varie competizioni.Isabel è una donna minuta, alta 1 metro e 50, e ha sempre pesato non più di 50 chili. Ora, all’età di 83 anni, è una donna forte e attiva. In lei si riconosce ancora l’inestinguibile energia che l’ha accompagnata dalla nascita.Partecipa con il marito Peter, regolarmente, a corsi e serate di danza tradizionale irlandese.La bicicletta di Isabel è oggi in mostra al Museo dei Trasporti e della Cultura dell’Irlanda del Nord. 7 dei suoi record sono tuttora imbattuti, dopo 58 anni.Uno dei record è stato battuto nel 2007 da Rose Leigh, ma, come ha sottolineato la stessa Isabel, il percorso era 18 miglia più corto.
Weels of Change, an autobiography by Isabel Woods, Belfast, Shanway Press 2008 (da cui sono tratte anche le immagini)
Voce pubblicata nel: 2012
Ultimo aggiornamento: 2012