Harriet Taylor Mill è una figura del femminismo inglese ed europeo di fondamentale importanza nella storia del pensiero politico e sociale.
Durante la sua vita Harriet invia molte lettere ai giornali protestando contro l'ineguaglianza giuridica tra i due sessi e contro le violenze coniugali che non venivano punite dalla legge. Il suo saggio più importante è The Enfranchisement of Women (L’Emancipazione delle donne), pubblicato sulla «Westminster Review» nel 1851 con il nome del marito, il celebre filosofo ed economista politico John Stuart Mill. Il testo rappresenta una “pietra miliare” dell’analisi sul ruolo e lo stato della presenza pubblica delle donne nella società.
Harriet Taylor Mill era la quarta dei sette figli di Harriet Hurst e del medico e proprietario terriero Thomas Hardy. A diciotto anni, nel 1826, si sposa con John Taylor (1796–1849), socio di una ditta farmaceutica di undici anni maggiore di lei: avranno tre figli, ma il matrimonio non è decisamente felice.
Il pastore William Johnson Fox, redattore del «Monthly Repository», fa conoscere la coppia, il filosofo liberale John Stuart Mill che presto s’innamora – ricambiato – di Harriet, alla quale lo legano comuni vedute politiche e ideali liberali. Il loro rapporto si consolida dopo la morte del marito di lei, nel ‘49, in una convivenza considerata scandalosa e con il matrimonio successivo del 1851. In seguito si trasferiscono ad Avignone, nel Sud della Francia, dove il clima mite sembra confacente ai problemi polmonari di Harriet.
Nella sua vita la Taylor non è stata molto prolifica di pubblicazioni, ma ha partecipato molto attivamente alle ricerche di John Stuart Mill, il quale riconobbe questa influenza affermando “quando due persone hanno i loro pensieri e le speculazioni del tutto in comune, è di poca importanza per quanto riguarda la questione di originalità, chi di esse detiene la penna”; concetto molto lodevole se non fosse da calibrare alla luce di un contesto generale in cui la “legittimazione” a pubblicare passava sovente da uno pseudonimo maschile.
Tra le opere di Harriet Taylor spicca il già citato saggio L’emancipazione delle donne. Nell’opera la coppia Taylor–Mill parte dal principio di uguaglianza riconosciuto a tutti gli esseri umani, uomini e donne, entrambi portatori di diritti inalienabili, quali la vita, la libertà e la ricerca della felicità. In particolare, Harriet si chiede se sia giusto che metà del genere umano, la parte femminile nello specifico, trascorra la propria vita in funzione dell’altra metà maschile, con il solo compito di soddisfare il suo piacere e il suo orgoglio, con l’aggravante che la legge stessa preclude alle donne qualunque possibilità di carriera autonoma. L’emancipazione delle donne può essere realmente ottenuta soltanto riconoscendo alle stesse i loro diritti naturali, al pari degli uomini. E ancora, più precisamente ai fini dell’emancipazione delle donne, devono essere garantite alle stesse la possibilità di istruirsi, di educarsi e deve essere affermata l’ammissione delle donne alla vita politica e alla vita professionale. Si parla di assoluta parificazione giuridica e sociale delle donne ai cittadini maschi, rivendicando la piena responsabilità di un movimento che intende non solo esprimere una politica per le donne ma è fatto dalle donne.
Altro saggio, pubblicato sempre sotto il nome del marito, fu The Subjection of Women (La sottomissione delle donne). In questo testo si denuncia ancora una volta il ruolo inferiore delle donne all’interno del nucleo socio-politico e familiare e la loro soggezione, dovendosi preoccupare solo della cura dei figli e del marito annientando loro stesse e i loro diritti. Le donne avrebbero avuto una totale emancipazione solo liberandosi dagli obblighi culturali che gravavano su di loro.
La convinzione di fondo delle sue opere è che il miglioramento delle condizioni e dello stile di vita delle donne avrebbe comportato un miglioramento generale della società tutta.
* Voce redatta dagli alunni della classe 5MA per il Noe (Nucleo Operativo Enciclopedia) dell'I.I.S. Galilei-Luxemburg di Milano, con al supervisione della Prof.ssa Beatrice Rossi.
Referenze iconografiche: Ritratto di Harriet Taylor, National Portrait Gallery, Londra. Immagine in pubblico dominio.
Voce pubblicata nel: 2019
Ultimo aggiornamento: 2023