Harriet Martineau, come Mary Wollstonecraft, è stata a lungo trascurata dalla storia della sociologia, nonostante l’importante saggistica internazionale che ne evidenzia il contributo innovativo.
Wollstonecraft può essere autorevolmente collocata nella pre-sociologia, al pari del suo contemporaneo JJ Rousseau, in primis perché nel Settecento descrisse le dinamiche sociali che influenzavano la mancanza di un’educazione egualitaria tra uomini e donne.
Martineau cambia l’ordine del discorso epistemologico: fu la prima, quando E. Durkhiem non era ancora nato, a svolgere un’approfondita ricerca empirica sulla realizzazione della democrazia negli Stati Uniti, dal 1834 e il 1837. Scrisse, durante il lungo viaggio in nave, un dettagliato volume sull’osservazione della popolazione americana che si può considerare di metodologia sociologica.

Come scrive Ginevra Conti Odorisio (2019-2003), la prima in Italia a tradurre e pubblicare due volumi su Harriet Martineau, resta sorprendente l’oblio di questa importante intellettuale, economista, scrittrice, filosofa e sociologa, formatasi nei circoli positivisti.
Traduttrice di una versione ridotta del Corso di filosofia positiva di Auguste Comte (1853-57), fu sua sapiente interprete1 (Ferrarotti 1968). Grazie a lei, Comte ebbe fortuna divulgativa nel mondo anglossassone. Il filosofo stesso la ringraziò in uno scambio epistolare, ammettendo di essere stato interpretato e compreso meglio di se stesso, tanto da non opporsi alla decisione di Martineau di omettere i giudizi misogini che il grande filosofo aveva scritto riguardo all’incapacità razionale delle donne.

L’interesse per la sociologia inizia in giovane età: racconta lei stessa nella sua Autobiography che già all’età di 15 anni aveva letto Thomas Malthus, e da quel periodo iniziò a riflettere in modo sociologico e politico.
A 16 anni subì una grave perdita dell’udito, ma nel tempo constatò che inaspettatamente l’uso del cornetto uditivo la favoriva nello stabilire relazioni confidenziali durante le ricerche sul campo, notando anche una maggior accoglienza da parte delle persone che intervistava.

Nel 1822 iniziò la collaborazione con il periodico "Monthly Repository”, di impostazione unitariana, ispirato alla libertà religiosa, promotore delle idee riformiste di Beccaria, Bentham, Blackstone, Malthus e Owen.

L’anno successivo, il fratello le presentò l’amico John Hugh Worthington. I due si fidanzarono, ma Worthington presto si ammalò e venne a mancare. Martineau nella sua autobiografia ammetterà di essersi sentita sollevata dopo la rottura del fidanzamento, nonostante il lutto. Decisa caparbiamente a restare nubile, Martineau non si sposò mai, e anzi si definì «la donna single più felice d’Inghilterra».

Dal 1829 si dedicò al giornalismo per mantenersi in seguito al fallimento della piccola fabbrica di tessuti di famiglia. Il padre era morto tre anni prima.
Riguardo a questo periodo, Martineau scrisse nella sua Autobiography: «Senza questo triste avvenimento, io e le mie sorelle avremmo avuto un’ordinaria vita di provincia, mentre il fatto di dover contare solo sulle nostre forze, ha spinto tutte noi a lavorare e quindi a conquistare l’indipendenza e la reputazione».

Nel 1932 diede vita ad una rubrica mensile destinata alla divulgazione popolare dal titolo Illustrazioni di economia politica. La rubrica, arricchita da suoi disegni, che narrava in 24 storie il pensiero di Thomas Malthus, James Mill, David Ricardo e Adam Smith, arrivò a vendere più dei romanzi di Dickens. Ogni personaggio delle sue storie era la rappresentazione di quattro principi economici: produzione, distribuzione, scambio, consumo. La serie di racconti fu tradotta in varie lingue e le diede grande fama.

Martineau fece suoi gli ideali del socialismo e del liberalismo, ponendosi in difesa delle classi più deboli della società, contro la schiavitù, in quanto immorale ed economicamente inefficiente, contro la prostituzione, criminalizzazione e oppressione delle donne, escluse dai diritti della cittadinanza, contro il maltrattamento dei detenuti in carcere, e contro il lavoro minorile.

Le sue opere più rilevanti per la storia della sociologia sono indubbiamente Society in America 2 voll. (1836) pubblicato con gli stessi editori inglesi di de Tocqueville, e How to Observe Morals and Manners (1838). A queste è sempre parallela l’attività letteraria e divulgativa in ambito economico e politico.

Tra il 1834 e il 1836 soggiornò negli Stati Uniti per svolgere una lunga ricerca sul campo, nella quale rilevò le condizioni di vita della popolazione e il grado di giustizia e di benessere diffuso nei diversi strati della società, intesi come diretta esemplificazione dei principi della Costituzione americana e dunque della realizzazione della democrazia. In questi tre anni raccolse circa 300 interviste.
È lo stesso periodo in cui Alexis de Tocqueville scrisse sulla Democrazia in America (1835), frutto però di soli sei mesi di osservazione diretta sulle reali condizioni di vita degli americani.

Scrisse la prima bozza metodologica durante i tre mesi di viaggio in nave, un’utile guida per le future osservazioni sul campo, per strutturare al meglio le interviste e le descrizioni delle famiglie e degli ambienti visitati.
Durante il suo lungo soggiorno di ricerca negli Stati Uniti fu ricevuta dal Presidente Madison e dai più alti rappresentanti della Corte Suprema, ma soggiornò anche nei villaggi e nelle città, ospitata da famiglie di ogni classe sociale, fino ad entrare nelle carceri per vedere in prima persona la condizione dei detenuti.

Il metodo di Martineau fu quello di confrontare i principi espressi nella Costituzione americana e le conseguenze reali nella vita delle persone.
Nel capitolo “Morals of Slavery” rende visibile ogni paradosso che giustifica la schiavitù, osservando ad esempio “come possono essere credibili le virtù sociali in una società in cui l’ingiustizia è la caratteristica principale?” (Conti Odorisio, 2019, p. 219). Con tagliente ironia ridicolizza la cosiddetta tolleranza degli americani verso i propri schiavi, quando “l’ingiustizia intrinseca del sistema estingue tutte le altre e alimenta un intero raccolto di falsa morale verso il resto della società” (p. 223).

Queste sue osservazioni mettono a nudo l’ipocrisia di una società ancora involuta su molti diritti civili, ponendo l’accento sul degrado dei comportamenti sessuali, ancora insoluto e attuale più che mai ai nostri giorni - nelle derive della schiavitù, nella tratta delle straniere e nella commercializzazione della pornografia virtuale - sulla soggezione di tutte le donne oppresse e controllate, sullo sfruttamento dei bambini.

Scrive:

Durante il mio soggiorno statunitense, ho visitato ogni genere di istituzione. Le prigioni di Auburn, Philadelphia e Nashville; i manicomi e gli ospedali più importanti; le istituzioni culturali, sia scientifiche che letterarie; le fabbriche del Nord e le piantagioni del Sud; le fattorie dell’Ovest.
(…) Spesso mi è stato chiesto se l’essere donna abbia costituito, per me, uno svantaggio. E l’essere già un personaggio celebre, un altro. Non condivido nessuna di queste affermazioni.
Sono certa di aver assistito a molte più scene di vita domestica di qualunque altro gentiluomo. La stanza dei bambini, il salottino privato, la cucina, sono delle scuole eccellenti per apprendere i costumi e i principi morali di un popolo
(p. 48-49).

Martineau sostenne moralmente ed economicamente la causa risorgimentale italiana, arrivando, intorno al 1850, ad insegnare alla scuola italiana di Mazzini, con il quale restò a lungo in contatto epistolare. Lo stesso Mazzini appoggiò il movimento per il suffragio femminile in Inghilterra, firmando la petizione del Women's Suffrage Committee (1866) insieme a Harriet Martineau, Florence Nightingale e Mary Somerville, tra le altre.2

Si recò anche in Egitto e Terra Santa (1846-47), pubblicando nel 1848 Eastern Life, Present and Past, in cui dimostra l’origine storica delle religioni.

Si fece portavoce pubblica delle cause femministe, promuovendo diverse petizioni per il diritto di voto, in accordo con John Stuart Mill. La sua attività politica fu fondamentale per due riconoscimenti: l’accesso delle donne ai consigli scolastici e il Married Woman Act che decretava l’autonomia delle donne sposate nel gestire i propri soldi.
Fin dal 1837, ben prima del La Soggezione delle donne di J. Stuart Mills (1870) Martineau definì un progetto politico: in primis le donne dovevano associarsi per perseguire l’autodeterminazione e la concretezza oggettiva di diritti collettivi, per ottenere, in tal modo, che il parlamento riformasse tutte le leggi che le riguardassero: mancanza di pari istruzione, di libertà di lavorare, la parità con gli uomini in ambito civile, penale e politico, l’abolizione di matrimoni combinati e della prostituzione legalizzata. Fece così emergere, chiaramente, quanto la condizione femminile fosse un nodo irrisolto della democrazia.

Nel 1849, affrontò il tema dell’istruzione femminile con il suo Household Education e pubblicò una storia dell’Inghilterra contemporanea, nota come History of Peace .

Quando nel 1855 si ammalò di un disturbo cardiaco, sapendo che sarebbe potuta morire in qualsiasi momento, scrisse in pochi mesi Autobiography. Martineau sopravvivrà, contrariamente alle aspettative: morirà solo 20 anni dopo, il 27 giugno 1876.
Durante questo ventennio fu una collaboratrice regolare del The Daily News, arrivando a scrivere un totale di più di 1600 articoli.

Viste le sue condizioni di salute, posticipò l’uscita della sua Autobiography, che sarà pubblicata postuma nel 1877.

Note


1 Cfr. Ferrarotti F., Trattato di sociologia, Utet, 1968.
1 Il rapporto tra i due, non privo di reciproche contestazioni, è analizzato da Ginevra Conti Odorisio nel capitolo Giuseppe Mazzini e Harriet Martineau, in Dalla Giovine Europa alla Grande Europa, a cura di Francesco Guida, Carocci, 2007.


Fonti, risorse bibliografiche, siti su Harriet Martineau


Conti Odorisio G., Harriet Martineau e Tocqueville, due diverse letture della democrazia in America, Rubettino, 2003

Conti Odorisio G., Harriet Martineau, La società in America, Armando, 2019.

Gammaitoni M., La sociologia, storie e storie, teoria e ricerca empirica, Utet. Torino, 2025.

Gammaitoni M., Storie di vita di artiste europee dal Medioevo alla contemporaneità, Cleup, Padova, 2013, ed. agg. Springer, 2022.

Gammaitoni M., Mary Wollstonecraft à l’origine de la pensée féministe en sociologie. La révolution française et les droits des femmes, SOCIOLOGIES, 03 juin 2021.

Gammaitoni M., La modernità di Harriet Martineau. “La società in America, la prima ricerca empirica sulla democrazia americana”, in Oltre la seconda modernità La teoria sociologica di fronte alla digitalizzazione, il cambiamento climatico e i nuovi rapporti sud/nord del mondo, a cura di Francesco Antonelli, Anna Maria Paola Toti, Morlacchi, Roma, 2024.

Lengermann P. M., Niebrugge G., The Women Founders, Sociology and Social Theory 1830-1930, Waveland Press, 1998.

Martineau H, Deerbrook , 3 voll, Edward Moxon, 1839.

Martineau H, Autobiografia di Harriet Martineau , 2 voll, ed Maria Weston Chapman, James R. Osgood & Co, 1877.

Martineau H, How to observe Morals and Manners, Knight, 1838.

Martineau H, La filosofia positiva di Auguste Comte, 2 voll, Chapman, 1853

Martineau H, Retrospect of Western Travel, 3 voll, Saunders and Otley, 1838.

Martineau H, Società in America, 3 voll., Saunders and Otley, London, 1837, a cura di Seymour Martin Lipset, Garden City: Doubleday Anchor Books, 1961.

Martineau H, The History of England during the thirty years’ peace, 1816-1846, Knight, 1849

Martineau H, The Martyr Age of the United States of America, 1840

Martineau H, Vita orientale: presente e passato, 3 voll, Edward Moxon, 1848

Martineau H., Illustrazioni di economia politica, 9 voll, Charles Fox, 1832-34.

Santagati M., Ferrari C., Noia E., Cornaggia C., Medina L., Women at the Roots of Sociology. Contributions to Empirical Research in the USA, Europe, and Italy, 2023 (https://riviste.unige.it/index.php/aboutgender/article/view/2039)



Voce pubblicata nel: 2025

Ultimo aggiornamento: 2025