La formazione di Pina Re iniziò in tenera età, con i racconti paterni sugli anarchici Sacco e Vanzetti, condannati innocenti in America e con le feste del Primo Maggio, un giorno solenne anche per i bambini nella sua famiglia. Il padre Luigi, detto Bigio, collaborava infatti con gli esponenti più illustri del socialismo pavese di inizio Novecento tra i quali Alcide Malagugini e Emilio Canevari, che spesso frequentavano casa Re.
Il mutamento del clima politico e l’arrivo del fascismo sconvolsero l’esistenza di Pina, che aveva allora solo 8 anni, dal momento in cui colpirono direttamente i suoi familiari. Nel 1921, per via della militanza socialista e delle difficoltà economiche, i Re furono costretti a lasciare l’Oltrepò, e da emigranti sui generis, a stabilirsi presso Isola del Gran Sasso, in provincia di Teramo, dove rimasero fino al loro trasferimento a Milano nel 1931.
Giuseppina Re trovò lavoro nel capoluogo lombardo come commessa, prima ai Magazzini Duomo e successivamente nella drogheria di piazzale Lagosta dove rimase fino alla fine della guerra. Proprio in piazzale Lagosta, teatro di azioni partigiane, entrò in contatto coi Gruppi di difesa della donna e aderì attivamente alla lotta di liberazione: raccoglieva e distribuiva viveri, diffondeva volantini di propaganda. Iniziò il lavoro tra le donne al termine della guerra e in particolare seguiva le mondine come funzionaria del Pci e della Federterra. Fu candidata dal Partito comunista alle elezioni del 1948 e fu tra le prime donne elette al Parlamento italiano, seppur costretta dopo pochi mesi alle dimissioni per problemi di salute e motivi di partito: i comunisti avevano preso molti più voti dei socialisti, ma si presentarono nella stessa lista “fronte popolare” - e bisognava riequilibrare le presenze… Si occupò, quindi, della formazione dei quadri femminili comunisti come direttrice della Scuola femminile di partito « Anita Garibaldi». Fu rieletta al Parlamento per tre legislature consecutive, ricoprendo la carica di deputata dal 1958 al 1972. Si è occupata delle riforme della giustizia minorile, del diritto di famiglia, della questione della casa e dei servizi per l'infanzia. È stata la prima firmataria della legge contro i licenziamenti per matrimonio approvata nel 1963. Conclusa l'avventura parlamentare confluì nel movimento sindacale, fondando il sindacato degli inquilini (Sunia), e si rese protagonista di alcune battaglie territoriali come l'istituzione del parco nord alla periferia di Milano.
Morì il 14 agosto 2007 a Cinisello Balsamo.

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foto @Archivio Storico Unità

Voce pubblicata nel: 2012

Ultimo aggiornamento: 2012