Nascono a Traversetolo, un paesino in provincia di Parma. Apprendono l’arte e la passione della sartoria dalla madre, Amabile, che gestisce un piccolo laboratorio ereditato dalla nonna. Dopo viaggi di istruzione a Milano e Parigi, la sorella maggiore, Zoe, si stabilisce a Roma, dove è apprendista presso la sartoria Zecca. Radunati i primi risparmi, Zoe si fa raggiungere dalle sorelle. Micol trova un posto presso la sartoria Battilocchi, Giovanna lavora in casa. Nelle ore sottratte al sonno le sorelle sperimentano le loro creazioni, che propongono alle inquiline del palazzo dove abitano. Grazie al passaparola, la clientela si allarga alle signore dell’aristocrazia romana. «La nostra prima PR fu la portiera», narra Micol. «Sono tre ragazze giovani di Parma» – diceva – «e sono brave, provate. Abbiamo cominciato dalle principesse romane, Torlonia, Colonna, Borghese, Savoia. La nostra mannequin de societé partecipava ai salotti vestita con un nostro abito e poi il giorno dopo ci portava le clienti».
Nel 1943 le sorelle aprono un atelier in via San Sebastianello. Dopo la fine della guerra Roma è invasa dai produttori cinematografici americani e diventa uno dei ritrovi del jet set internazionale. «Per le sartorie fu una grande opportunità e per noi un’avventura emozionante che ci ha fatto conoscere in tutto il mondo», narra ancora Micol. «La grande difficoltà del nostro inizio, un mondo di sacrifici, soprattutto un’immersione totale nel lavoro: ricordo tutto con emozione e commozione, un periodo comunque irripetibile della nostra giovinezza, reso sopportabile dal legame di affetto, di stima e di costruttiva dialettica che ci univa come sorelle e come figlie».
La fama arriva nel 1949, quando le sorelle Fontana disegnano l’abito nuziale di Linda Christian, che sposa Tyrone Power a Roma. L’abito e il nome delle sorelle Fontana appaiono sulle maggiori riviste patinate europee e americane. Gli abiti nuziali rimarranno un cavallo di battaglia della maison. Sposarsi con un abito delle sorelle Fontana sarà il sogno di molte giovani italiane dell’era del boom economico.
Negli anni Cinquanta le sorelle si impongono definitivamente, proponendo uno stile sobrio e portabile, in cui combinano sapienza artigianale ed estro creativo. I tessuti stampati, il recupero della tradizione rinascimentale e alcuni instant classics, come il corpetto aderente con gonna a ruota, sono i loro segni di riconoscimento. La nuova sede della maison, a Piazza di Spagna, è frequentata da celebrità come Audrey Hepburn, Grace Kelly, Jacqueline Kennedy. Le sorelle Fontana sono invitate a disegnare gli abiti delle attrici nei film americani. La cliente più assidua è Ava Gardner, per la quale creano il celebre pretino, un seducente abito di taglio talare. «In un film dovevamo vestire Ava Gardner da monsignore. Noi siamo cattoliche: chiedemmo il permesso al Vaticano. Loro ci mandarono un abito da cardinale da copiare», narra Micol. L’abito, da cui le sorelle trarranno un’intera collezione, sarà poi indossato anche da Anita Ekberg ne La Dolce Vita.
Al successo della maison contribuisce il sodalizio affettivo delle sorelle, che uniscono talenti creativi e talenti di gestione. Giovanna è la manager, che si occupa dei numeri, pianifica le collezioni e cura la formazione delle apprendiste. Zoe è la creatrice, che fiuta le tendenze e rinverdisce di continuo le proposte della maison. Micol è “il piccione”, come la chiamano in famiglia, che viaggia in tutto il mondo per proporre le creazioni della casa. Simili sodalizi affettivi contraddistingueranno poi molte altre aziende italiane della moda, come Valentino (affiancato dal socio e compagno Giancarlo Giammetti), Armani (con Sergio Galeotti) o Versace (i fratelli Gianni e Santo).
Questo sodalizio permette alle sorelle di intraprendere iniziative ambiziose, anche se il contesto industriale e commerciale italiano non è ancora maturo per sostenerle appieno, come accadrà invece agli stilisti degli anni Settanta e Ottanta.
Nel 1951 le sorelle Fontana disegnano la loro prima collezione prêt-à-porter, che presentano nella storica sfilata di Palazzo Pitti a Firenze, organizzata dall’imprenditore Giovanni Giorgini. Questa sfilata segna l’esordio della moda pronta italiana sulla scena internazionale, fino ad allora dominata da Parigi e dal new look di Christian Dior. La collezione Fontana seduce il pubblico e si assicura gli ordini dei compratori americani. Negli anni sessanta la maison ha una fabbrica dedicata alle collezioni prêt-à-porter e agli accessori (scarpe, borsette, cravatte per uomo). Le sorelle prestano i loro servizi anche ad Alitalia e alle Nazioni Unite, per le quali disegnano le divise delle hostess.
Nel 1972 le sorelle si ritirano dalle sfilate, continuando però a collaborare per qualche anno alle creazioni della maison. Nel 1978 muore Zoe. Nel 1992 il marchio Sorelle Fontana è ceduto a un gruppo finanziario. Nel 1994 nasce la Fondazione Micol Fontana, che custodisce l’archivio storico dei modelli e una selezione delle loro creazioni. Nel 2004 muore Giovanna.
Nel 2011 le sorelle sono celebrate nello sceneggiato televisivo Atelier Fontana. Le sorelle della moda, che mescola la storia della maison con ricostruzioni romanzate degli amori delle protagoniste. Micol, novantottenne, partecipa alla presentazione alla stampa con divertimento e un po’ di distacco: «Noi non eravamo così belle!», dice dopo avere conosciuto le attrici che interpretano lei, Giovanna e Zoe. «Questa fiction ha un neo … Inventa un po’… Io per novant’anni ho solo lavorato, cominciai che ne avevo sette. E loro, per rendere la cosa più interessante, hanno dovuto per forza metterci dell'altro».
“Intervista a Micol Fontana”, Terza Pagina, 8 febbraio 2011
“La vera storia delle sorelle Fontana”, «Il Giornale», 26 febbraio 2011
Sito di Atelier Fontana. Le sorelle della moda
Il sito della Fondazione Micol Fontana
Referenze iconografiche:
Prima immagine: Ritratto di Arturo Ghergo delle tre sorelle Fontana. Partendo dal fondo: Micol, Giovanna, Zoe, 1955. Fonte: Istituto Centrale per gli Archivi. Immagine in pubblico dominio.
Seconda immagine: Completo da sera in seta disegnato da Micol, Zoe e Giovanna Fontana per Ava Gardner nel film La Contessa Scalza (1954). Brooklyn Museum Costume Collection at The Metropolitan Museum of Art, regalo di Micol Fontana. Fonte: Flickr. Foto di Aka Hige. CC BY SA_2.0
Voce pubblicata nel: 2012
Ultimo aggiornamento: 2023