Franca Ongaro nasce il 5 settembre 1928 a Venezia, seconda di quattro figli. La madre è casalinga e padre impegnato nell'amministrazione delle fabbriche di perle di vetro a Murano. Franca studia al liceo classico Foscarini di Venezia; alla morte del padre, nel 1945, è costretta a rinunciare a un possibile corso universitario. Inizia quindi a lavorare come segretaria in una società di impianti elettrici, la Sade.
Nello stesso anno frequenta Franco Basaglia: si conoscono dal liceo, lui ha 21 anni, studia medicina a Padova ed è amico del fratello. Franca Ongaro e Franco Basaglia si sposano nel 1953 e nell'arco di due anni danno alla luce due figli, Enrico (1954) e Alberta (1955).

Nasce in Franca un forte interesse per la letteratura, passione condivisa con il fratello Alberto, conosciuto come scrittore, giornalista e fumettista. Franca pubblica diversi racconti per l'infanzia. In particolare tra il 1959 e il 1963 scrive per il "Corriere dei Piccoli", a cui collabora anche il fratello, due adattamenti per bambini e ragazzi: Le avventure di Ulisse e Piccole donne. Il primo, illustrato dall'amico Hugo Pratt, fumettista italiano di fama internazionale, tratta le vicende narrate da Omero nell’Odissea; il secondo rende disponibile ai bambini uno dei romanzi più celebri scritti da una donna per le donne: Little Women (1868) di Louisa May Alcott.

La famiglia Basaglia vive tra Venezia e Padova. Franco è assistente nella clinica neuropsichiatrica dell’Università di Padova. Nel frattempo Franca si occupa dei figli e si dedica alla passione letteraria, affiancando il marito nel percorso tra filosofia e psichiatria, un connubio non facile da coltivare, ma che scorre nella cultura più audace di questi anni se pensiamo che Foucault pubblica in Francia la sua tesi di dottorato, Storia della follia, e Goffman scrive Asylum- Le istituzioni totali, che verrà tradotto in Italia proprio da Franca Ongaro, come vedremo.

Nel 1961 entra per la prima volta in un ospedale psichiatrico, nella struttura di Gorizia di cui Basaglia è diventato direttore. Ongaro mette su carta questa esperienza nelle prime pagine del suo libro per ragazzi Manicomio, perché? del 1982, opera divulgativa destinata alle famiglie delle persone afflitte da disturbi mentali.

Franca inizia ad impegnarsi come volontaria nel lavoro di trasformazione dei manicomi italiani. Lavora nei reparti e partecipa alle assemblee generali diventando in poco tempo parte integrante dell’équipe. Comincia ad interessarsi allo studio della sociologia: è la prima ad introdurre una prospettiva sociologica nella psichiatria italiana. Si dedica all'apprendimento della lingua inglese e passa alcune settimane nell'ospedale psichiatrico di Digleton, in Scozia. Traduce e dà notorietà ad alcuni saggi del sociologo canadese Erving Goffman che per primo denuncia le condizioni e le cure offerte ai pazienti nei manicomi degli Stati Uniti. Questi scritti presentano un'introduzione firmata da Franco Basaglia e Franca Ongaro.

Tra il 1968 e il 1978 i due scrivono diversi saggi. Tra questi Che cos’è la psichiatria (1967) e L'istituzione negata (1968) documentano l’esperienza dell’ospedale psichiatrico di Gorizia. Nella casa di famiglia a Venezia, dove Basaglia torna quasi ogni fine settimana, i coniugi organizzano molte iniziative alle quali Ongaro partecipa attivamente. Franca è fra i fondatori dell’associazione Psichiatria Democratica e porta la "psichiatria alternativa" al di là dei confini nazionali. Collabora all’impostazione del programma “Epidemiologia e prevenzione delle malattie mentali” del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR).

Nel 1970 Basaglia si dimette da Gorizia e Ongaro non lo segue nei successivi impieghi in altre strutture specializzate in salute mentale, ad esempio a Trieste. Dal 1969 infatti rimane a vivere a Venezia con i due figli ormai adolescenti. Nello stesso anno i coniugi pubblica Morire di classe, opera importante per la trasformazione della cultura sulla follia e per la riforma della legge psichiatrica, soprattutto per lo scandalo suscitato dalle fotografie di Gianni Berengo Gardin e Carla Cerati scattate nei manicomi. Anche grazie a questo libro, la stampa nazionale dà il via a campagne di informazione sugli istituti psichiatrici.

Nel 1973 firma insieme al marito il volume Crimini di pace, che ha un sottotitolo provocatorio: ricerche sugli intellettuali e sui tecnici come custodi di istituzioni violente. Franca si impegna nella trasformazione delle istituzioni e del ruolo istituzionale. Questa sua azione è detta "deistituzionalizzazione psichiatrica".

La vita di Ongaro è bipartita tra un lavoro più teorico, come quello della scrittura, e un impegno politico sempre maggiore per la salvaguardia dei diritti. Il 13 maggio 1978 viene promulgata la legge 180, detta “Legge Basaglia”, che determina, seppur lentamente e con difficoltà, la chiusura dei manicomi in Italia. Pochi anni dopo, il 29 agosto 1980, il marito Franco Basaglia si spegne improvvisamente. In seguito Franca continua a dedicarsi, soprattutto dal punto di vista politico, all'umanizzazione dei manicomi. Perciò si batte affinché la norma 180 venga messa in pratica in modo organico ed elabora due disegni di legge per la creazione dei Dipartimenti di salute mentale; da essi prende vita il testo base del Progetto obiettivo "Tutela della salute mentale", del 1989.

Dal 1983 al 1992 Franca assume la carica di senatrice della Sinistra Indipendente. È una autorità nel movimento della Psichiatria Democratica. Lavora alla formazione degli operatori, rimane in contatto con i servizi pubblici e i movimenti sociali e sostiene diverse associazioni. Inoltre frequenta convegni e incontri, e prende posizione in dibattiti.

Franca ha da sempre a cuore i diritti dei più piccoli e di chiunque venga considerato inferiore o denigrato. Indaga sulle origini del maschilismo in Una voce - riflessioni sulla donna (1982). Ongaro è sempre in prima fila nella lotta per un cambiamento radicale.

Il continuo impegno e l'incessante desiderio di innovazione di Ongaro sono raccontati dalla figlia Alberta Basaglia, anch'essa scrittrice, nel suo libro di memorie intitolato Le nuvole di Picasso. Una bambina nella storia del manicomio liberato (2014). Alberta ricorda la madre intenta a scrivere e ritoccare i suoi testi e quelli del marito e il ticchettio notturno della macchina da scrivere: una ninna nanna cantata da figure famose come Goffman, Marcuse, Gramsci, Heidegger, Hegel, Marx.

Franca Ongaro Basaglia muore il 13 gennaio 2005 nella sua città natale, Venezia.

*Biografia a cura di Matilda Caser, nata a Trento il 27 agosto 2006.
È al quarto anno del liceo Antonio Rosmini di Trento, nell’indirizzo scienze umane. Pratica danza e ama l'arte in ogni sua forma e sfaccettatura. È un'attenta osservatrice. Si appassiona da bambina a lettura, letteratura e scrittura. Anche per questo ha aderito con piacere al progetto di alternanza scuola-lavoro in collaborazione con l'Università di Trento presso Scribunt, con referenti le professoresse Lucia Rodler, Maria Barbone e Susanna Pedrotti.

Fonti, risorse bibliografiche, siti su Franca Ongaro Basaglia*

Giannichedda, M.G. (2016), Ongaro Basaglia, Franca in Dizionario biografico degli italiani (ultima consultazione: 22 marzo 2024)
Sesana, I. (2022). Franca Ongaro, una vita contro i muri (ultima consultazione: 19 marzo 2024)

Urbani, S. (2022). Franca Ongaro Basaglia: una vita fra psichiatria e politica (ultima consultazione: 19 marzo 2024)

Negrogno, L. (2022). A partire da “Contro tutti i muri” di Annacarla Valeriano (ultima consultazione: 19 marzo 2024)

Franco Basaglia (s.d.). (ultima consultazione: 22 marzo 2024)

Alberto Ongaro (s.d.). (ultima consultazione: 19 marzo 2024)

Hugo Pratt (s.d.). (ultima consultazione: 19 marzo 2024)

Messina, R. (2024). Crimini di guerra, crimini di pace. Franco Basaglia a 100 anni dalla nascita (ultima consultazione: 19 marzo 2024)



Voce pubblicata nel: 2016

Ultimo aggiornamento: 2024