Nata a Napoli il 24 Novembre 1908 mentre i genitori, Amilcare Morelli e Narcisa Brillanti, discendenti da famiglie di attori, recitavano nella compagnia di Ermete Zacconi, dove anche la piccola Elvira debutterà, tre anni dopo. I Morelli attori originano dal nonno Antonio nato a Venezia nel 1769, figlio di commercianti, avvicinatosi al teatro a 16 anni che, assieme alla moglie, Adelaide Salsilli, anch’essa attrice, saranno divulgatori del teatro goldoniano. Nel 1812 nasce il figlio, Alamanno Morelli, attore e capocomico, autore di manuali di recitazione. Dal matrimonio con Elvira Ramaccini, anch’essa di una famiglia di recitanti, nasce Amilcare, anch’egli attore, che avrà due figli: Elvira, detta Rina e Alamanno. Elvira farà l’attrice, a causa della morte precoce della madre il fratello crescerà lontano dal palcoscenico.
Nel 1922 Elvira è già scritturata in una compagnia teatrale, il diminutivo Rina sostituirà, per sempre il nome anagrafico. Nel 1924 è nella compagnia di Annibale Betrone per l’Arena del Sole di Bologna e ancora per il Teatro Argentina di Roma. I critici l’hanno già notata e soprannominata, per l’età e il fisico “La Piccoletti”, con un affetto che è già ammirazione. Nel 1925 affronta Pirandello, allora autore “contemporaneo”: Come prima, meglio di prima, sempre all’Argentina. Nel 1926, ancora minorenne, sposa Gastone Ciapini, affermato attore di rivista, di parecchi anni più grande di lei. Dal matrimonio, che non durerà a lungo, nasce anche la figlia Franca, morta di polmonite nel primo mese di vita. Questi eventi segneranno per sempre l’attrice, donna di natura timida e riservata che ebbe a confidare di aver avuto, da sempre, “Paura, paura di tutto”.
Nel 1928 Rina Morelli è prima attrice giovane, critici importanti come Lucio Ridenti, già ne elogiano le qualità artistiche sulle pagine de «Il Dramma».
Nel 1933 Guido Salvini chiama Morelli nel prestigioso cast della Prima Edizione del Maggio Fiorentino, assieme a Memo Benassi, Sarah Ferrati, Luigi Almirante e Giovanni Cimara. Le due produzioni sono eccezionali: Sogno di una notte di mezza estate allestita nel Giardino dei Boboli e il Mistero di Sant’Uliva nel Chiostro di Santa Croce. Due registi, di levatura internazionale, Max Reinhardt e Jacques Copeau. Morelli è Ariel nel primo spettacolo e Sant’Uliva, la protagonista, nel secondo.
La critica la definisce un’artista talentuosa e incline alla creazione poetica; Lucio Ridenti ne elogia più volte la capacità di sdoppiamento, da persona a personaggio, dote istintiva che Morelli usa sempre sul palco, dote che essa matura e affina nel corso degli anni fino alle vette più alte con le regie di Visconti. La solidità professionale di Morelli, ricercata dai più importanti impresari e capocomici è indubbia. Negli anni Trenta matura la crisi del suo matrimonio, il marito sceglie ingaggi in altre compagnie, Rina incontra, più volte, in palcoscenico Paolo Stoppa.
Dal 1937 Morelli inizia l’attività di doppiatrice cinematografica, interessata a sperimentare le possibilità della voce; inizia doppiando le dive dei “telefoni bianchi” e prosegue con le attrici hollywoodiane. Sempre a quel decennio risale la collaborazione e la solida amicizia con Memo Benassi con cui sarà in palcoscenico per diverse stagioni. Nell’estate del 1938, invitata dall’impresario Francesco Torraca, entra nella Compagnia del Teatro Eliseo dove ritrova Paolo Stoppa; ha così inizio il loro rapporto artistico sentimentale vissuto sempre con riservatezza.
Solo dieci anni dopo la morte di Rina, Paolo Stoppa rilascerà, su questo lunghissimo sodalizio, alcune dichiarazioni: “… il nostro rapporto maturò pian piano…”; “Un giorno decidemmo di vivere in questo Palazzo del Toro: lei al mezzanino, io due piani più sopra”. Una relazione sentimentale nutrita di indipendenza: “…durante il mostro lunghissimo sodalizio artistico sentimentale, durato 44 anni, non abbiamo mai dormito nella medesima stanza, neanche in albergo. Mi piaceva ascoltarla, studiare i suoi gesti…conversare con lei…”.
Rarefacendosi il lavoro teatrale a causa della guerra Rina, spronata da Stoppa, recita in diversi film. Nel 1940/41 lavora con Renato Simoni all’Eliseo, con allestimenti comici/leggeri, compresa la messa in scena di Cappuccetto Rosso scritta per lei da Gherardo Gherardi. Nel 1942 è Betìa nella Moscheta di Ruzante, in un prestigioso allestimento di Renato Simoni nel Giardino della Farnesina di Villa Corsini, promosso dalla Reale Accademia d’Italia per il quarto centenario della morte di Angelo Beolco.
Alla fine dell’anno inizia a lavorare anche per la Radio ottenendo subito grandissimo successo. Nel 1943, con Stoppa e Sarah Ferrati, è in scena all’Eliseo: più di 80 repliche con La professione della Signora Warren. A Natale, sempre all’Eliseo, partecipa a Goldoni e le sue 16 Commedie con Betrone, Ruggeri, Almirante, De Sica, Tofano. Nel 1943/44 Morelli partecipa a otto allestimenti di Guido Salvini per l’Eliseo.
Arriva l’incontro con Visconti, una collaborazione che dura dal 1945 al 1960 in cui, stimolata dal regista, Morelli mette in atto capacità che prima non era riuscita ad estrapolare, raggiungendo eccezionali traguardi in campo interpretativo. Il primo spettacolo è I parenti terribili di Jean Cocteau, un testo dell’avanguardia parigina, Rina accetta la sfida e il successo arriva. Nel 1946 seconda stagione all’Eliseo con Visconti e una compagnia rinnovata, più coinvolta nel progetto del regista: testi contemporanei non italiani, prove serrate condensate in 15/30 giorni senza memorizzazione della parte. Morelli con Stoppa, con la regia di Gerardo Guerrieri porta in scena Vita col padre, un soggetto americano che, negli anni, rimaneggiato da diversi registi, diventerà un classico della coppia anche in televisione. Ormai la Compagnia dell’Eliseo porta i nomi dei due attori, totalmente immersi nel progetto di Visconti, attori giovani: Gassman, Vukotic, Mastroianni. Viene indagato e riletto il teatro di autori classici come Shakespeare o Alfieri e moderni come Tennessee Williams e Arthur Miller. Rina interpreterà una Blanche Du Bois memorabile. Secondo, colossale, spettacolo del 1949 allestito da Visconti è Troilo e Cressida, scenografie di Franco Zeffirelli, in palcoscenico anche Benassi, Girotti, Ricci, Gassman. Morelli, nel 1951, in Morte di un commesso viaggiatore interpreta una magistrale Luisa Loman. Sul palco dell’Eliseo per Visconti, Morelli tratteggia una inedita Mirandolina che susciterà nel 1952 a Venezia polemiche tali da indurre l’attrice, per l’unica volta nella sua carriera, una risposta al pubblico: Congedo e raccomandazione di Mirandolina. Questa interpretazione, introiettata e innovativa verrà ripresa da Morelli nel 1956 al “Festival de Paris”, ottenendo il primo premio. Ancora con Visconti nel 1953 Morelli lavorerà alla trasposizione cinematografica di Senso.
Visconti e Morelli tornano all’Eliseo nel 1957 con L’Impresario delle Smirne, allestito come un’ opera buffa, con musiche di Nino Rota. Nel 1959 al “Festival de Paris” una giuria di critici internazionali incorona Morelli come miglior attrice. Sempre quell’anno, in Italia le è attribuito il Premio San Genesio.
L’Eliseo con Morelli e Stoppa nel 1963 mette in scena Caro bugiardo. Il successo è tale che alcuni anni più tardi Maurizio Jurgens se ne ispirerà per un programma radiofonico: Eleuterio e Sempre Tua. Ancora in quell’anno la coppia recita con Visconti ne Il Gattopardo, e ancora ne Il Giardino dei ciliegi della stagione 1965/66. Morelli e Stoppa continuano a lavorare a teatro fino alla stagione 1968/69 con diversi registi e differenti spettacoli, ma le pastoie burocratiche portano Rina a fermarsi ricercando nuovi progetti in campo radiofonico e televisivo, sempre con grandi consensi e apprezzamenti.
Gli anni Settanta vedono diradarsi gli impegni ma non certo la qualità: teatro, cinema con Bolognini, televisione con Eduardo, ancora radio, teatro con un’opera nuova di Brusati, cinema nuovamente con Visconti. La sera del 17 Luglio 1976 Rina è attesa da Paolo per una cena con amici. Preoccupati del suo ritardo la trovano a casa seduta in poltrona, preparata di tutto punto, silenziosamente uscita di scena con la sua congenita riservatezza.
N. Leonelli Attori tragici e attori comici, Milano 1944
A. Casella Ritratto di Rina Morelli, in Teatro ScenarioIIi, 1950
R. Simoni Trent’anni di cronaca drammatica, Torino 1951/60
Referenze iconografiche:
Prima immagine: gli attori Rina Morelli e Lamberto Picasso negli studi EIAR di Roma. Fonte: mensile Sipario novembre 1942. Immagine in pubblico dominio.
Seconda immagine: Rina Morelli in uno screenshot dal film Fedora (1942). Immagine in pubblico dominio.
Voce pubblicata nel: 2020
Ultimo aggiornamento: 2023