Carol Lyons Meyers è una stimata archeologa ed un’eminente esegeta femminista.
Ebrea statunitense, nasce il 26 novembre del 1942 a Wilkes Barre, in Pennsylvania, ed è figlia di Harry J. e Irene R. (Winkler) Lyons. Cresciuta nella piccola città di Kingston, da piccola frequenta una sinagoga conservatrice a Wilkes-Barre, oltre il fiume Susquehanna.
Il 25 giugno del 1964 sposa il professore Eric Mark Meyers, collega alla Duke University. Dal loro matrimonio nascono due figlie: Julie Kaete e Dina Elisa. Carol ha studiato nei college Wellesley e Brandeis: qui ha conseguito il suo Dottorato (1975) in Near Eastern e Judaic Studies. Ha ottenuto la cattedra Mary Grace Wilson del Dipartimento di Religione della Duke University, dove insegna dal 1977, ed è un membro affiliato di facoltà del Duke’s Women’s Studies Program. Attiva in diverse organizzazioni accademiche, è un’amministratrice dell’American Schools of Oriental Research e dell’Albright Institute of Archaeological Research, fa parte del Consiglio di Amministrazione della Dead Sea Scrolls Foundation e nel 2013 è stata eletta presidente della Society of Biblical Literature.
Il suo entusiasmante e appassionato lavoro archeologico ha incluso posizioni di leadership sugli scavi di Ghezer, Khirbet Shemac, Meiron, Gush Halav e Nabratein. Nel 1990-91 è stata visiting professor all’Università di Princeton e nel 1999 ha ricevuto l’Alumnae Achievement Award del Wellesley College. Meyers ha fatto parte del comitato editoriale di numerose opere di consultazione e riviste ed è stata una senior editor della Oxford Encyclopedia of Archaeology in the Near East e una consulting editor sia per The Contemporary Torah, che per The Torah: A Woman’s Commentary. Oltre alla pubblicazione di più di 450 articoli, rapporti e recensioni, è autrice, coautrice e curatrice di 17 libri, tra cui numerosi commentari biblici ed è stata consulente di molte produzioni multimediali incentrate sulla Bibbia, tra cui Prince of Egypt della DreamWorks, The Bible’s Buried Secrets di Nova e molte parti dell’A&E Mysteries of the Bible and Biography series.
Meyers ha dedicato la sua vita alla ricerca archeologica e biblica per illuminare la presenza delle donne nella storia, offuscata dalla storiografia tradizionale. Si contraddistingue per il suo approccio ricostruttivo, teoria interpretativa principale degli anni ’90, e per aver promosso il modello eterarchico. Ciò è ravvisabile nel suo volume, divenuto oramai una pietra miliare per quanto riguarda le donne nel periodo della Bibbia ebraica, Discovering Eve. Ancient Israelite Women in Context del 1988: insieme al volume che ha curato con altri nel 2000, Women in Scripture, è lo studio più completo mai realizzato sulle donne nelle scritture ebraiche e cristiane.
Un’edizione completamente riveduta del suo volume – Discovering Eve – è apparso nel mese di novembre del 2012: Rediscovering Eve. Ancient Israelite Women in Context, un testo certamente più ricco di oltre vent’anni di ricerche, scritto in una prosa sempre chiara e spesso elegante, accessibile agli studenti universitari e ai non specialisti. In questo studio Meyers, attraverso l’esegesi biblica e un approccio integrativo multiforme ed interdisciplinare che include discipline come l’antropologia, l’archeologia, l’etnografia, analizza i capitoli 2 e 3 della Genesi. In particolare si sofferma su Gen. 3,16, al fine di indagare sul primo Adam – il primo essere vivente – in cui include la donna e non solo l’uomo. L’esegeta femminista si concentra sull’Età del Ferro israelita, considerando Adamo ed Eva come prototipi di questo periodo storico, che va dal 1200 a.C. al 586 a.C.
Meyers è stata definita una «pioneer» in archeologia. Facendo uso di reperti storici e degli strumenti ricavabili dall’antropologia sociale, ricostruisce il passato arcaico della società israelita pre-monarchica per delinearne i ruoli fondamentali delle donne all’interno dell’«household» israelita - l’unità economica centrale -, le «gender relationships» e i ruoli professionali femminili, con l’obiettivo di evidenziare il fondamentale ruolo femminile nella società israelita. Attraverso le sue ricerche si guadagna il merito di aver rivelato la reale figura di Eva, che prefigura e rappresenta tutte le donne israelite e il genere femminile, liberandola da successive interpretazioni misogine e da sospetti negativi. Carol Meyers sostiene che il «female power» che le donne acquisivano attraverso lo svolgimento di diversi ruoli nelle «household israelite», ha permesso un bilanciamento nei rapporti tra le donne e gli uomini e la possibilità di una «gender unity». Tuttavia, quest’epoca storica favorevole alle donne – secondo l’esegeta – ha subìto un mutamento nel periodo monarchico in cui si è presentata una frattura significativa di questo stato («significant decreases in this status and privilege»).
Ad ogni modo Meyers consegna ai lettori un viaggio affascinante nel mondo arcaico israelita fornendo prospettive di studio e di ricerca davvero interessanti. Per mezzo di un’ermeneutica biblica, che sia inclusiva ad ampio raggio e svincolata da interpretazioni androcentriche tardive, propone un significato originale del testo biblico che non legittima la discriminazione femminile né la dominazione maschile, ma restituisce la centralità della voce femminile.
C. Baker (Bates College, Lewiston - USA), Jewish Feminist Biblical Studies, in Feminist Biblical Studies in the Twentieth Century, Edited by Elisabeth Schüssler Fiorenza, Society of Biblical Literature, Atlanta, 2014;
C. Meyers et al. (edd.), Women in Scripture, Boston: Houghton Mifflin, 2000;
C. Meyers, Rediscovering Eve. Ancient Israelite Women in Context, Oxford University Press, New York, 2013, p. 196.3 .
Cfr. S. Matthews (Brite Divinity School, Texas Christian University), Feminist Biblical Historiography, in Feminist Biblical Studies in the Twentieth Century, p. 233-248.5
Referenze iconografiche: Carol Meyers, foto di Eric M. Meyers. Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale
Voce pubblicata nel: 2017
Ultimo aggiornamento: 2023