“Ho sempre cercato fuori di me forza e fiducia, ma esse vengono dall'interno. Sono lì sempre.”
Anna Freud nasce il 3 Dicembre 1895 a Vienna. Sesta e ultima figlia di Martha Bernays e Sigmund Freud, fondatore della psicoanalisi. Anna vive con conflittualità il rapporto con le figure genitoriali: ciò è causa del disagio che l’accompagna per gran parte della vita. È ribelle nei confronti della madre, che sente invadente ma soprattutto negligente, mentre ama appassionatamente il padre; patisce il malessere della madre, fisico e psichico. Martha è una donna di forte personalità, impegnata nelle attività familiari e sociali, e pure nelle questioni domestiche; è una madre severa e critica, che spesso crea tensioni nei rapporti familiari.
I sintomi di esaurimento di Martha erano presenti prima della nascita di Anna. Le lettere di Freud a Wilhelm Fliess, suo amico e corrispondente epistolare, testimoniano questa inquietudine: secondo il marito Sigmund Martha necessitava di riposo e svago. Quando Anna nasce, Martha non è in grado o non vuole allattare la neonata, delegando questa responsabilità ad altri, come spesso accadeva nelle famiglie benestanti.
Affida la cura della sua ultima figlia a Josefine Cihlarz, una giovane governante di fiducia. Josefine, come la definisce Anna Freud, è la "fornitrice di cure primarie" e la "madre psicologica" della bambina. È profondo il legame fra Anna e Josefine, che rimane con la famiglia Freud fino al primo anno di scuola di Anna. Josefine viene ricordata da Anna come "La mia vecchia bambinaia, la relazione più antica e autentica della mia infanzia". Nelle sue lettere, Anna emerge come una donna d'energia, ordine, produttività, lucidità di mente e altruismo straordinario.
Tuttavia, la tensione che Anna prova si estende anche ai suoi fratelli; in particolar modo a sua sorella Sophie, la preferita della madre. Per Anna, Sophie è la sorella più difficile, il fulcro della sua gelosia. È difficile per Anna sopportarla, con la sua vita sottile e le belle caviglie. Le due sorelle Freud delineano una divisione dei campi in cui ciascuna eccelle come polarità opposte: "bellezza" per Sophie e "intelligenza" per Anna. La cultura e l’intelletto sono parte centrale del rapporto che la piccola Anna instaura, subito, con il padre che apprezza molto il carattere ribelle ed eccentrico della figlia e il suo precoce interesse per la psicoanalisi. In una lettera allo psicologo Sándor Ferenczi, Sigmund definisce Anna "un'ammaliatrice, più deliziosa di tutti gli altri figli”, e la vezzeggia con diversi soprannomi: "demone nero” per il comportamento nella cerchia familiare e sociale; “Anna Antigone” per il riferimento alla figlia di Edipo, vicina al padre fino alla fine dei suoi giorni; il nomignolo affettuoso Annerl.
Il motivo per cui Freud adora la sua piccola Annerl non è la femminilità, ma la sua "unartigkeit", ovvero la sua impertinenza. Così, sebbene Anna si senta rifiutata e non accolta dai fratelli e dalla madre, è rasserenata dall’approvazione del padre. Anna cresce in un ambiente borghese e accomodante. Grazie alle possibilità facoltose della famiglia riesce a raggiungere i suoi obiettivi: impara diverse lingue (inglese, ebraico, tedesco, francese e italiano), studia pedagogia (diventa anche insegnante) ed inizia ad interessarsi al mondo psicoanalitico leggendo gli scritti del padre.
Durante il periodo dell’adolescenza, Anna chiede al padre di intraprendere un percorso terapeutico con lui a causa del crescente disagio che la perseguita. Come un flusso di coscienza, Anna parla senza inibizioni di tematiche come la psicoastenia, le tendenze masturbatorie, l’anoressia e la depressione. Si dice che il famoso psicanalista abbia provato un amore narcisistico nei confronti di Anna: teme infatti che un altro uomo possa distrarla da sé e dallo studio. La futura psicoanalista si fa spazio nell’ambiente viennese e nel 1922 entra a far parte della Società Psicoanalitica. Lì presenta, nello stesso anno, una prima opera intitolata Fantasmi e sogni ad occhi aperti di un bambino picchiato. Come risultato delle successive ricerche nello stesso campo, nel 1927 pubblica Il trattamento psicoanalitico dei bambini. Anna nel 1923 decide di stare vicina al padre malato di cancro e di non trasferirsi a Berlino per iniziare la sua attività di psicoanalista infantile.
Grazie agli incarichi istituzionali che le vengono assegnati, è una delle più grandi rappresentanti della psicoanalisi viennese dell’epoca. Con la sua influenza crea centri di rieducazione e asili nido. Fonda anche la prima scuola per bambini speciali sulla base dei principi psicoanalitici, diretta dalla psicoanalista Eva Rosenfeld. Nel 1927 diventa segretaria dell'Associazione Psicoanalitica Internazionale (IPA). In questi anni, incontra la sua detrattrice Melanie Klein con la quale ha un famoso dibattito sulle tecniche terapeutiche utilizzate in età infantile. Nel 1935 viene inaugurato a Vienna l'asilo nido Jackson: un'istituzione sponsorizzata dalla psichiatra infantile Edith Jackson. Il progetto è gestito dalla stessa Anna e rivolto ai bambini sotto i due anni. L'obiettivo è quello di studiare le prime fasi della vita del bambino attraverso l'osservazione diretta. Come requisito per lo studio, le famiglie dei bambini dovrebbero essere indigenti.
In parallelo alle soddisfazioni raggiunte in ambito lavorativo, l’incontro con Dorothy Burlingham, nel 1925, dà una svolta positiva alla vita privata di Anna. Dorothy diventa l’amica più amata con cui Anna ha forse una relazione sentimentale. A prova di ciò, l’emergere dei sentimenti per Dorothy è l’unico argomento che Anna, ritornata in terapia dal padre, gli nasconde. Dorothy ha quattro figli e con loro Anna riesce in qualche modo a realizzare il suo desiderio di diventare madre. Tutti i bambini hanno qualche tipo di disturbo psichico, alcuni più gravi di altri. Così Anna non è solo una seconda madre, ma anche un'analista e un'insegnante.
Nel 1936, per l'ottantesimo compleanno del padre, pubblica «L'Io e i meccanismi di difesa», un evento che segna un nuovo equilibrio nella famiglia Freud. Diventando l'erede della psicoanalisi, Anna assume una posizione centrale nella disciplina fondata da suo padre, Sigmund Freud. A causa dell’espandersi del nazismo, la famiglia Freud si trasferisce a Londra e Anna dedica tutte le sue energie alle ultime necessità del padre. Sigmund muore poco dopo, nel 1939. Anna è parte dell’élite londinese e, nonostante il periodo di guerra, nel 1941 fonda un centro per bambini senzatetto rifugiati, l’Hampstead War Nursery (chiamato ad oggi “Anna Freud Center”), che opera all'interno della Hampstead Clinic.
L’istruzione è il punto cardine del centro: la formazione del personale dell'Hampstead Child Therapy Course dà inizio alla creazione di un'intera generazione di futuri psicoanalisti infantili. Un ruolo importante per lo sviluppo economico del centro è da attribuire alla psicoanalista austriaca, amica di Anna, Marianne Kris e alla sua paziente Marilyn Monroe. Marilyn affida il 25% del bilancio personale alla sua psicoanalista, la quale decide di donare la quota al centro fondato da Anna. Una volta finita la guerra, il lavoro con i bambini continua e Anna pubblica diversi studi sulla psicoanalisi infantile. Anna viene ricordata come la capostipite di una branca della psicoanalisi: la psicologia dell’Io.
Ad oggi, la sua tecnica terapeutica è ancora studiata e applicata nel mondo psicoanalitico infantile. Muore a Londra nel 1982.
*Voce a cura di Chiara Chianetta - Laureata presso Università degli Studi di Palermo in “Scienze e Tecniche Psicologiche” e studentessa del corso di laurea Magistrale in “Neuroscienze” presso L’Università degli studi di Trento. Partecipa al gruppo SCRIBUNT: gruppo di Scrittura di Biografie - Università di Trento (referenti: Maria Barbone, Susanna Pedrotti, Lucia Rodler).
Young-Bruehl, E. (1988). Anna Freud: A Biography. Yale University Press Houssier, F. (2016). From Biography to Theory: the Role of Anna Freud in the Emergence of the “Adolescent Process.” SOJ Neurology, 3(2). DOI: 10.15226/2374-6858/3/2/00127 Mills, B. (2017, May 10). Anna Freud: Biography and Work. Life Persona. https://www.lifepersona.com/anna-freud-biography-and-work URL consultato il 22 Ottobre 2023 T. M. N. (2011). The Anna Freud Tradition : Lines of Development - Evolution of Theory and Practice over the Decades. Taylor & Francis Group. Viner, R. (1996). Melanie Klein and Anna Freud: The Discourse of the Early Dispute. Journal of the History of the Behavioral Sciences, 32(1), 4–15. https://doi-org.ezp.biblio.unitn.it/10.1002/(SICI)1520-6696(199601)32:1<4::AID-JHBS1>3.0.CO;2-Y
Voce pubblicata nel: 2024
Ultimo aggiornamento: 2024