Alta, magra, lentiggini, colta, portamento elegante, Angela Romanin si presenta nel libro curato da Patrizia Romito 1 sul ruolo di una madre femminista con queste parole:
“Sono formatrice alla ‘Casa delle donne per non subire violenza’ di Bologna. Sono nata nel 1957 e ho fatto politica sempre, ma mai nei partiti. Sono cresciuta con due fratelli maschi, le cugine e le zie, i nonni e le nonne a Rovigo. Quando mio padre è morto – avevo 14 anni – mia madre, una maestra di campagna, lasciò la scuola per dirigere l’impresa di mio padre, affrontando un mondo assolutamente maschile con coraggio e ottimi risultati”.
A Rovigo, sua città natale, Angela partecipa ai movimenti politici legati ad Autonomia Operaia. Nel 1976, conseguita la maturità, si trasferisce a Bologna – sua città di adozione – dove si iscrive a Lettere classiche, per poi passare a Storia contemporanea. Come racconta nel libro sopracitato:
“Frequentavo un gruppo di femministe che si riuniva al bar Goliardo, in piazza Verdi. Leggevo Chiara Saraceno, Alisi del Re, Franca Bimbi e Simone de Beauvoir. Scrivevo una tesi storico-politica su Christine Delphy, Aleksandra Kollontaj e Emma Goldman, criticavo Luisa Muraro e ‘questa’ Luce Irigaray per la quale tutte a Bologna impazzivano”.
A 24 anni nasce il figlio Carlo, avuto con il suo primo compagno, dal quale in seguito si separa. Dopo diversi anni Angela sposa Francesco e a 38 anni nasce Diego, il suo secondo figlio.
Nel 1984 si laurea con una tesi su Aleksandra Kollontaj 2, femminista e bolscevica, figura che ha ispirato Angela per la sua doppia militanza e per il suo background politico. Nella tesi analizza anche Christine Delphy, femminista materialista francese, in quel periodo ancora poco considerata in Italia.
Negli anni post-laurea collabora con diversi enti, fa un’esperienza alla Coop La Comunità, effettua supplenze nelle scuole superiori, collabora con alcune case editrici e con l’Istituto Carlo Cattaneo. Nel 1993 viene assunta alla Casa delle donne per non subire violenza 3, aperta pochi anni prima, rimanendovi legata per 28 anni, fino alla sua precoce e non prevista morte nel 2021, a soli 63 anni.
Alla Casa delle donne, Angela dedica tutta la sua energia e intelligenza sia come operatrice sia come attivista femminista, con un impegno a tutto tondo.
Oltre all’accoglienza, ai colloqui con centinaia di donne in cerca di aiuto e al lavoro nelle case rifugio, dal 1997 la sua professionalità è spesa in primo luogo nell’attività formativa e di sensibilizzazione. La Casa delle donne, ormai cresciuta nelle sue attività, ha infatti maturato la necessità di formare all’interno dello staff figure specializzate di riferimento per alcuni settori specifici. Angela da allora si occupa in modo prevalente di formazione, in quanto è convinta che questa attività in un centro antiviolenza abbia “una valenza unitaria e trasversale, oltre che politico-strategica a cui coniugare l’esperienza unica e originale di ciascuna donna, femminista e operatrice”.
Svolge centinaia di docenze in corsi di formazione interni ed esterni, indirizzati al personale dei Centri antiviolenza in Italia e all’estero, agli operatori/trici sociosanitari/e, alle forze dell’ordine e di altre agenzie, formando così generazioni di volontarie e operatrici non solo presso la Casa delle donne di Bologna, ma anche a livello nazionale, nei Centri antiviolenza della Rete DiRe 4. Angela considera la formazione alla rete istituzionale una delle azioni imprescindibili di ogni Centro antiviolenza: solo capendo la complessità della violenza sulle donne e uscendo da stereotipi e pregiudizi, polizia, medici, assistenti sociali, insegnanti possono riconoscere i segnali della violenza subita da una donna e intervenire in modo corretto.
La formazione che Angela porta avanti è finalizzata non solo a fare scoprire che l’origine della violenza alle donne è intrinseca nella cultura patriarcale e nella struttura della nostra società ma voleva anche trasmettere che la complessità della lettura può essere compresa solo attraverso un approccio femminista. Angela, inoltre è anche convinta che
“Solo una collaborazione in rete tra soggetti che a diverso titolo si trovano a intervenire con le donne e i minori che subiscono violenza porta a un vero cambiamento nell’intervento. È necessario lavorare sulle diverse sensibilità, atteggiamenti e linguaggi delle diverse agenzie. Investire nella formazione significa promuovere momenti di riflessione comuni che scardinano i pregiudizi, le negazioni, l’occultamento della violenza”.
Oltre alla formazione Angela si occupa di sensibilizzazione, ideando e organizzando eventi, seminari, convegni: si ricorda tra gli altri, nell’ambito delle iniziative per la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, il 26 novembre 2005, l’invito di Christine Delphy a presentare a Bologna il libro di Patrizia Romito, Un silenzio assordante 5. Collabora e co-dirige per diversi anni il Festival La Violenza Illustrata (2012-2016) 6 ed è attiva in tantissimi eventi culturali non solo nella città di Bologna, ma anche a livello nazionale.
Nel ruolo di Vice-presidente della Casa delle donne, che ricopre per diversi anni, Angela diventa anche un punto di riferimento importante per il dialogo con le istituzioni locali.
Collabora a WAVE, Women Against Violence Europe 7, in particolare al Progetto Daphne 2003-2004, contribuendo alla redazione del volume Via dalla violenza: manuale per l’apertura e la gestione di un centro antiviolenza 8, tradotto in 16 lingue e presentato in un seminario europeo a Vienna e in un successivo seminario internazionale a Bologna l’11 febbraio 2005.
Oltre alle attività di formazione e sensibilizzazione, Angela lavora su diversi fronti, tra cui la rete istituzionale locale e non solo: ha combattuto molto affinché anche a Bologna si istituisse nel 2010 il “Tavolo integrato sulla violenza contro le donne nelle relazioni di intimità” - prassi che in molte città era già nata - per attivare una rete istituzionale di contrasto alla violenza di genere. È referente per diversi progetti europei e nazionali, ed è coordinatrice dell’importante progetto Radice - Rafforzare l'Autonomia delle Donne, Implementare i Centri di semiautonomia (2017-2019), finanziato dal Dipartimento Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio. Si occupa della diffusione del modello S.A.R.A.(Spousal Assault Risk Assessment), modello di valutazione del rischio di recidiva in caso di violenza domestica, adattato alla situazione italiana da Anna Costanza Baldry 9, con cui la Casa delle donne aveva una lunga collaborazione.
Nel 2017 attiva il progetto contro la violenza ad Anzola e collabora con l’Associazione Malala 10, che opera sul territorio per creare una cultura contro la violenza alle donne.
Da sempre presente nel Coordinamento dei Centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna, nel 2018 ricopre il ruolo di Presidente e fa parte del Comitato Tecnico Scientifico sulla Formazione violenza di genere della Regione Emilia-Romagna.
Nel 2018 partecipa al progetto “Generare relazioni diverse” 11 in Emilia-Romagna, che intende produrre strumenti per operatori e operatrici coinvolte nel contrasto della violenza maschile contro le donne, tra cui una pubblicazione prodotta all'interno dell'omonimo progetto del Comune di Bologna.
Negli ultimi anni della sua attività è responsabile dell’Ufficio stampa della Casa delle donne, con una particolare attenzione a cambiare il linguaggio mediatico per uscire dalla concezione vittimistica della violenza contro le donne.
Per rendere omaggio alla sua scomparsa viene ricordata nel Consiglio comunale di Bologna per l’enorme tributo che le istituzioni pubbliche devono a figure come la sua, che si è impegnata ogni giorno nell’alimentare di critica costruttiva e di scambio il difficilissimo rapporto “dentro e fuori le istituzioni”, valorizzando sempre nel contempo il sapere delle donne.
Molte sono state gli eventi organizzati in sua memoria.
A luglio del 2021 le viene assegnato alla memoria, con una cerimonia pubblica, il Premio Tina Anselmi 12, ideato per ricordare donne di Bologna che si sono distinte in diverse aree di attività.
A settembre 2021, la Casa delle donne, con il sostegno della famiglia, ha organizzato un corso di formazione on-line sulla violenza contro le donne 13rivolto alla cittadinanza: si è trattato di un ciclo di 9 lezioni, svolto da parte di esperte e donne legate ad Angela in questi lunghi anni di attività, un corso che sicuramente Angela avrebbe voluto vedere realizzato.
Viene poi bandito un premio intitolato ad Angela per la migliore testi di laurea sul tema della violenza maschile contro le donne: alla prima edizione, che ha visto la cerimonia di premiazione nel dicembre 2021 14, hanno partecipato 84 tesiste di tutta Italia fornendo un significativo contributo alla ricerca su tematiche care ad Angela.
A un anno dalla sua scomparsa, è stato inaugurato a San Lazzaro di Savena, Comune della periferia di Bologna, lo spazio di ascolto “Punto Rosa Angela Romanin” creato nei locali della Polizia Locale grazie alla collaborazione con Casa delle donne e UDI-Unione Donne in Italia. Angela, in quell’occasione, viene ricordata come socia storica della Casa delle donne, tra le voci più autorevoli nella lotta e nelle strategie per combattere la violenza contro le donne.
https://festivallaviolenzaillustrata.it/ 7 WAVE, Women Against Violence Europe, Rete Europea dei Centri antiviolenza. In quegli anni la Casa delle donne per non subire violenza di Bologna era punto di riferimento per l’Italia. 8 Via dalla violenza: manuale per l’apertura e la gestione di un centro antiviolenza http://fileserver.wave-network.org/trainingmanuals/Away_from_Violence_2004_Italian.pdf, Guidelines for setting up and running a women’s refuge
https://wave-network.org/away-from-violence-2004-available-in-16-languages/. 9 Anna Costanza Baldry, Dal maltrattamento all’omicidio: la valutazione del rischio di recidiva e dell'uxoricidio, Milano, Franco Angeli, 2016. 10 Associazione Malala. Gli Occhi delle donne sulla Pace APS, Anzola dell’Emilia, nata nel 2015.
https://www.facebook.com/associazionemalala/?ref=page_internal. 11 “Generare relazioni diverse in Emilia-Romagna. Strumenti per operatori e operatrici coinvolte nel contrasto della violenza maschile contro le donne”, toolkit. https://www.casadonne.it/generare-relazioni-diverse-emilia-romagna-senza-violenza-2/. 12 Premio Tina Anselmi, promosso dal Centro Italiano Femminile (sede di Bologna) e l’Unione Donne in Italia (sede di Bologna), con il patrocinio della Presidenza del Consiglio Comunale di Bologna, un premio a donne che si sono distinte nel lavoro nell’area metropolitana, istituito a Bologna nel 2017. 13 Corso di formazione https://www.casadonne.it/corso-di-sensibilizzazione-e-formazione-sulla-violenza-di-genere-il-valore-della-formazione-teoria-e-pratica/. 14 Premio di laurea Angela Romanin, per le migliori tesi di laurea triennali e magistrali sulla tematica della violenza di genere. https://www.casadonne.it/wp-content/uploads/2021/06/Bando_tesi-di-laurea_Romanin.pdf.
Angela Romanin, Cambiare le culture istituzionali: sfide e opportunità di un percorso sulla responsabilità e responsabilizzazione maschile, in "Disertare il patriarcato: Convegno finale del progetto Move On: interventi diretti a uomini autori di violenza, contro donne partner ed ex partner, 14-15 gennaio 2021”.
Angela Romanin, Proteggere e sostenere le donne e far cessare la violenza: luoghi per le donne e luoghi per gli uomini, in La responsabilità della violenza: un modello di intervento socioeducativo nel contrasto alla violenza contro le donne, a cura di Letizia Lambertini, Bologna, Il Mulino, 2019.
Angela Romanin, I Centri antiviolenza. Un contributo all'eliminazione di ogni forma di violenza contro le donne, in Non solo reato, anche peccato. Religioni e violenza sulle donne, a cura di Paola Cavallari, Cantalupa, Effatà, 2018.
Angela Romanin, Sostare nell’incertezza, in I legami e le libertà. In ricordo di Francesca Molfino, a cura di Elena Gagliasso e Maria Grazia Minetti, Roma, Astrolabio, 2016.
Angela Romanin, Uscire dalla violenza si può, in “Città sicure”, n° 9/10 luglio-ottobre, 2016.
Alessandra Campani, Angela Romanin, I Centri antiviolenza: luoghi di donne per le donne, in "Welfare e ergonomia" 2/2015, pp. 288-297, DOI:10.3280/WE2015-002024.
Alessandra Campani, Angela Romanin, La violenza da partner nelle relazioni di intimità: l’accesso delle donne alla protezione e alla giustizia. Un pacchetto formativo per chi opera con e all’interno del sistema della giustizia penale, 2012, progetto Daphne Wosafejus – www.wosafejus.org.
Angela Romanin, La casa rifugio, in I Centri si raccontano. Il lavoro e le esperienze delle Case delle donne e dei Centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna, Rimini, Fondazione Zavatta Enaip, 2007.
Angela Romanin, Elena de Concini, Strumenti di Sensibilizzazione e di Formazione, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento diritti e pari opportunità, Arianna - Attivazione Rete Nazionale Antiviolenza-1522, kit formativo, 2006,
Via dalla violenza. Manuale per l’apertura e la gestione di un centro antiviolenza (Away from Violence: Guidelines for setting up and running a women’s refuge), progetto Daphne 2003-2004, Vienna, 2004,
http://www.wave-network.org.
Voce pubblicata nel: 2022
Ultimo aggiornamento: 2022