Quando e dove nacque esattamente Adele (o Adelina) Marra, compositrice, cantante lirica (Soprano) e insegnante di Musica, vissuta a cavallo dei secoli XIX e XX, non si sa. All'anagrafe di Catanzaro – dove sarebbe nata – i dettagli non risultano: è possibile infatti che con «Catanzaro» si indicasse solo la Provincia di nascita, e quella di Catanzaro all'epoca (e fino al 1992) era assai vasta, includendo anche le nuove province di Crotone e di Vibo Valentia. Ancor meno si sa della morte, avvenuta quasi sicuramente a Barcellona e sicuramente dopo il 1930, anno in cui era ancora attiva. E se vi imbattete in una «A. Mirò» o anche «A. Marra-Mirò», è sempre Lei: sposerà Luigi (o Luis) Mirò, suo partner musicale in varie esibizioni, forse di origine spagnola, e userà a volte il suo cognome.
Purtroppo non si sa molto nemmeno sull'infanzia dell'artista calabrese: le notizie sono scarse e frammentarie. È ipotizzabile che abbia avviato i primi studi musicali a Catanzaro (fosse o no la località in cui era nata), per proseguirli – e questo è quasi certo – a Napoli, che allora era il baricentro culturale di tutta l'Italia Meridionale.
È del tutto plausibile che Marra abbia tentato di affermarsi prima come compositrice e poi come cantante. A suffragare questa ipotesi è il fatto seguente. È del 1881 il ritrovamento, nell'Archivio storico dell'Accademia di santa Cecilia (Roma), di una richiesta – datata appunto 5 marzo 1881 – da parte del Ministro dell'Istruzione in cui il medesimo chiede al Presidente della Real Accademia di Roma un giudizio sul valzer Margherita, a firma Adele Marra, se esso cioè sia degno della Regina Margherita di Savoia a cui è dedicato. La risposta – datata 10 maggio 1881 – è positiva, tanto che il pezzo è dichiarato “meritevole della dedica a Sua Maestà la Regina”. Di esso tuttavia non è stato possibile trovare lo spartito.
Nemmeno si è trovato lo spartito di Chiarastella: una «Canzone popolare» il cui testo letterario, del poeta napoletano Fernando Russo, ci è invece pervenuto. Essa è dedicata all'artista e impresario Alfred Prestreau (Marra ne è innamorata? Non è dato sapere) ed è posteriore al 1883, in quanto edita da Giuseppe Santojanni (calabrese anche lui, come la Nostra, ma che pensa bene di aprire la sua attività a Napoli), che inaugura le sue edizioni musicali proprio quell'anno.
Per la Ricordi esce, nel 1886, la romanza T'amo!, su testo della poetessa Ida Gessa Paoletti. Per la stessa Casa esce, nel 1889, un'altra romanza: Occhi Neri, che è un'altra poesia della Gessa Paoletti. Il pezzo costituisce il “frutto di una maggiore esperienza professionale e di accresciuta maturità musicale” della compositrice. Attualmente, copie di Occhi Neri sono custodite al Conservatorio Santa Cecilia di Roma alla biblioteca del Conservatorio «G. Verdi» di Milano. “Molto probabilmente, nella costruzione di queste liriche Adele Marra riversa gli espedienti espressivi, tipici della prassi esecutiva, per renderle più accattivanti e intense, espedienti che rivela di conoscere profondamente in quanto cantante. E proprio per questo motivo le due Romanze non possono essere considerate come mero esercizio di stile, ma denotano conoscenze e capacità che pongono la Compositrice calabrese pienamente allineata stilisticamente con i tempi”.
L'idillio Sara, in tre Atti (libretto di Vito De Mercurio) è rappresentato per la prima volta il 15 marzo 1888, al Comunale di Catanzaro; purtroppo non ci sono pervenuti né il libretto né la partitura. Nello stesso Teatro e lo stesso anno, e con Marra come Protagonista, sono rappresentate L'Ebreo di Giuseppe Apolloni (libr. Antonio Boni) e l'opera comica Dinorah di Giacomo Meyerbeer (libr. Jules Barbier-Michel Carré).
Fin qui ci siamo occupati della compositrice Marra, vediamo ora la cantante.
Le prime notizie di Adele Marra come cantante risalgono all'ottobre del 1886, circa un anno e mezzo prima della rappresentazione di Sara, allorché figura al Teatro Sannazaro di Napoli nelle vesti della Duchessa, nell'opera Il Duca e il Podestà ovvero Babilas, di Cesare Rossi (ignoriamo il nome del Librettista). Quindi la sua presenza è segnalata al Bellini di Napoli il 30-IV-1887 nell'opera comica Papà Martin di Antonio Cagnoni (libretto di Antonio Ghislanzoni), per la quale riscuote “fragorosi applausi”. Nello stesso Teatro e nella stessa stagione è tra gli interpreti di (in ordine cronologico): Rigoletto (libr. Francesco M. Piave) di Verdi (19 maggio), Il Barbiere di Siviglia (libr. Cesare Sterbini) di Rossini (21 maggio), Ruy Blas (libr. Carlo d' Ormeville) di Filippo Marchetti (2 giugno: tratto dall'omonimo dramma di Victor Hugo), L'Ebreo di Apolloni (7 dicembre).
A dicembre dell'anno seguente è al Concordia (ora Ponchielli) di Cremona, nella Carmen di Bizet, poi sempre a Cremona, al Ricci, negli Ugonotti di Meyerbeer, e il 2 e il 3 febbraio del 1889 di nuovo al Concordia, nella replica della Carmen.
Sempre nel 1889, la sua presenza è registrata al Manzoni di Milano, dove è Violetta nella Traviata di Verdi. In questa veste l'artista non fu particolarmente apprezzata. Un giornale scrisse: “la parte protagonistica dell'Opera di Verdi fu sostenuta dalla signorina Marra, giovane artista di bell'ingegno. Solo che alla sua voce, piuttosto esile negli acuti, ma di timbro dolce e simpatico, non è certo la parte più confacente”. Nello stesso Teatro il 12 aprile è Euridice in Orfeo e Euridice (libr. Ranieri de' Calzabigi) di Gluck. E qui “le cronache musicali del tempo descrissero l'allestimento dell' Opera come riuscitissimo e valutarono positivamente la sua [di Marra] interpretazione”.
Dopo questi anni di presenza in Teatri solo italiani, la Cantante comincia ad essere apprezzata anche all'estero, soprattutto in Spagna. Il 9 giugno 1889 è tra gli interpreti, in un teatro di Barcellona, del Faust (libr. Barbier-Carré) di Gounod. L'entusiasmo è tale che l'Opera viene replicata il 10 e l'11 dello stesso mese. In un altro teatro di Barcellona, il 3 luglio dello stesso anno è tra gli interpreti dell'Ernani (libr. Piave) di Verdi.
Nei mesi successivi dell'89 l'artista è di nuovo in Italia. Il 26 ottobre al Paganini di Genova, nel personaggio di Leonora del Trovatore (libr. Salvatore Cammarano-Leone Emanuele Bardare) di Verdi, e il 14 novembre, nello stesso Teatro, è nell'Adriana Lecouvreur di Ettore Perosio (libretto di Giuseppe Perosio suo padre, da non confondere comunque con l'opera omonima di Francesco Cilea, libr. Arturo Colautti). Quest'ultima Opera è talmente apprezzata dal pubblico che avrà ben undici repliche una dietro l'altra, e con le parti della Marra “tra le più bissate”.
L'ultima interpretazione di quella stagione al Teatro genovese porta la data del 27 novembre, ed è Luisa Miller (libr. Cammarano) di Verdi. Fra gli altri interpreti: il basso Luigi («Luis» per gli Spagnoli) Mirò, nel frattempo divenuto suo marito.
Nell'ottobre del 1890 Adele Marra è nella Compagnia del Teatro Nuovo di Mirandola (MO), ancora per l'Ernani. Con la stessa Compagnia, dal 15 al 27 novembre è di nuovo Leonora nel Trovatore al Politeama Reinach di Parma, per nove recite consecutive.
Nel 1891 la vediamo tra l'altro: nell'Africaine di Meyerbeer, al Teatro Del Corso di Bologna (gennaio); nella Ginevra (libretto di Teresa Venuti) di Giuseppe Vigoni, al Pagliano di Firenze (aprile), e qui c'è un giudizio molto lusinghiero (nel Teatro illustrato di Milano): “il duetto d'amore, una inspirata melodia, è stato interpretato stupendamente dalla signora Marra e dal tenore [Angelo] Brasi”. Ad agosto è al Politeama di Badia Polesine (RO), nelle verdiane La Forza del Destino prima e Il Trovatore dopo; a dicembre è al Teatro Principe Amedeo di Sanremo (IM) nel ruolo di Margherita, negli Ugonotti di Meyerbeer. Intorno a quell'anno non si sa molto di più.
Intensissimo è invece il triennio 1892-1894. Per essere breve, indicherò solo alcuni titoli in cui la cantante figura, senza data e luogo. L'Africaine di Meyerbeer, l'Ebrea di François Halévy, Der Freischütz ('Il Franco Cacciatore') di Carl Maria von Weber, Un Ballo in Maschera di Verdi, La Favorita e Lucia di Lammermoor entrambe di Donizetti. Sono anni in cui Marra fa la spola fra l'Italia e la Spagna.
Anche il biennio 1895-1896 è denso di impegni. Fra le tante presenze: Henry Clifford di Isaac Albeniz (Barcellona), La Stella del Nord di Meyerbeer (Modena), Cavalleria Rusticana (libr. Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci) di Mascagni (Lisbona). Pare che Marra in territorio iberico sia molto apprezzata. Negli anni successivi interpreta numerosi ruoli in altrettante Opere rappresentate in altrettanti Teatri spagnoli.
Poi è nuovamente richiesta in Italia. Il 5-IV-1904 è al Bellini di Napoli, nel Trovatore. Nel 1907 (in data imprecisata) è ancora a Napoli e ancora al Bellini: prima con la Carmen poi di nuovo col Trovatore. Tuttavia i periodi 1901-1904 e 1907-1909 sono purtroppo avvolti nell'oscurità: le cronache del tempo non riportano altre notizie. D'altro canto, le Opere citate fin qui sono parziali, quindi solo emblematiche di tutte quelle effettivamente riportate dalle cronache medesime.
Anche l'elenco delle composizioni marriane riportato all'inizio è parziale. In realtà l'artista alternava l'attività di cantante con quella compositiva. E molti suoi lavori furono composti in territorio spagnolo. Fra le tante altre composizioni si ricordano: Italia, una marcia militare per pianoforte (poi forse rielaborata da altri per uso bandistico), i pezzi sacri Salve [Regina] e Avemaria, la melodia Elena dedicata a Elena di Montenegro moglie del re Vittorio Emanuele III e Regina d'Italia, il valzer Mercedes.
Gran parte delle notizie sui periodi 'spagnoli' di Adele Marra è descritta nelle due testate (appunto) spagnole La Vanguardia e La Dinastia.
Marilena GALLO (a cura di): Dizionario dei Musicisti calabresi, Abramo, Caraffa di Catanzaro (CZ) 2009; Marilena GALLO-Giuseppina MONTAGNESE: Adele Marra. Vita e opere di una Compositrice calabrese, Relazione tenuta al Convegno svoltosi a Novara il 7-8 marzo 2008 (NB – tutti i passi virgolettati sono tratti da qui);
Roberto IOVINO-Ileana MATTION-Gino TANASINI: Il Palcoscenico della Lirica. Dal Falcone al Carlo Felice, Sagep, Genova 1990;
Carlo DASSORI: Opere e Operisti. Dizionario lirico universale 1541-1902, Tipografia Editrice R.I. Sordomuti, Genova 1903.
Voce pubblicata nel: 2025
Ultimo aggiornamento: 2025