Brevi autoritratti situati nell’anno 1968. Incontri, viaggi improvvisati, rotture con la famiglia di origine, trasformazioni materiali, convivenze e amicizie elettive, entusiasmi e disagi, paure, anche. Scelte che erano, allora, vere rivoluzioni personali. E letture decisive, tante letture, e ancora maggiori intuizioni. Un inserto di foto di Paola Mattioli e uno “scatto” personale di quegli anni – rari: poche avevano fame di testimoniare quei giorni – descrivono per immagini il clima e l’aria di quell’anno. Sono diventate docenti universitarie, libere professioniste, magistrati, giornaliste, scrittrici… Ma la focalizzazione su quell’anno fatidico, per tutte speciale e decisivo, fa emergere aspetti di un passaggio storico e culturale scarsamente documentato nelle varie rievocazioni. Il volume, realizzato in collaborazione con la Fondazione Badaracco che conserva il cuore dell’archivio del femminismo milanese, sceglie un punto di partenza e di arrivo determinante: l’esperienza quotidiana – di sé, della famiglia, delle relazioni, del mondo sociale – e le sue trasformazioni, anche radicali, che la partecipazione al movimento degli studenti italiano genera nella coorte di ragazze che alla fine dei Sessanta ha tra i 18 e i 22 anni. Un’età cruciale per la socializzazione politica, tanto più cruciale per la generazioni di giovani donne che si presenta sulla scena sociale di quegli anni. L’Italia in cui crescono è infatti ancora l’Italia autoritaria e provinciale ereditata dagli anni Cinquanta, sebbene attraversata dalle ondate elettrizzanti della controcultura beat, e dall’aria fresca delle “esperienze di liberazione” – contro la guerra del Vietnam, contro razzismo e sessismo, per l’espressione libera della sessualità e per i diritti civili – importate soprattutto dagli Stati Uniti. La lotta contro l’autoritarismo familiare e, in quanto ragazze, contro l’identificazione del proprio futuro con il “destino sociale delle donne” di quegli anni, vale a dire un futuro fondamentalmente familiare, passa in modo determinante attraverso l’esperienza universitaria, e ciò che quell’esperienza porta con sé.
Ma anche, e soprattutto, emerge dal volume la contraddizione di un movimento in cui tante ragazze si trovarono a scegliere, successivamente alla rottura del ’68, fra una rivoluzione di cui si confondevano i contorni e la scoperta di sé, una rivolta femminista sotto il segno della liberazione. Nel testo anche tre inserti di una generazione successiva: quelle delle figlie, o sorelle minori, che a quella generazione hanno guardato e imparato.
TESTI DI: Donatella Barazzetti, Donatella Borghesi, Marta Boneschi, Carlotta Cossutta, Diana De Pietri, Franca Fossati, Nicoletta Gandus, Joan Haim, Carmen Leccardi, Grazia Longoni, Vittoria Longoni, Sveva Magaraggia, Barbara Mapelli, Paola Mattioli, Lea Melandri, Silvia Motta, Giuliana Peyronel, Marina Piazza, Franca Pizzini, Assunta Sarlo, Ada Servida, Adriana Servida.
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