È una modella, attrice e cantante inglese. Mary Quant la rese celebre in tutto il mondo per aver affidato alla sua immagine il lancio della minigonna nel 1966. Nota a tutti con il soprannome “Twiggy” (stecchino), che metteva in risalto la sua magrezza adolescenziale, Lesley Hornby (all’anagrafe) nasce a Neasden, un sobborgo di Londra il 19 settembre 1949.
All’età di sedici anni, mentre lavorava come shampista presso un parrucchiere viene notata da Justin de Villeneuve che se ne innamora e diviene il suo manager personale occupandosi di lanciarla nel mondo della moda. Il suo fisico esile, i suoi grandi occhi da cerbiatta insieme alla sua postura “quasi sgraziata” e l’aspetto ribelle la porteranno in pochissimo tempo alla ribalta: nel 1966 infatti diventa una celebrità per aver indossato un nuovo capo lanciato da una stilista ancora poco conosciuta, la minigonna di Mary Quant.
Da quel momento Twiggy e la minigonna saranno legate a doppio filo. Il suo volto conquista di colpo le copertine delle riviste di moda più famose, «Elle», «Vogue», il «Daily Express» la elegge “volto dell’anno”.
Si può affermare che Twiggy sia stata la pioniera delle top-model degli anni Ottanta e Novanta, non solo perché è riuscita a rendere il suo fisico e il suo volto estremamente popolari ma perché ha trasformato la sua professione in un vero business. Nel 1967 infatti, appena maggiorenne vola negli Stati Uniti per promuovere la sua nuova linea di vestiti e contemporaneamente posare per Richard Avedon, (vero e proprio maestro nel campo della fotografia di moda, specializzato in ritratti), mossa che la rende una star internazionale. Nello stesso anno, per celebrare il successo di Twiggy, la casa di giocattoli Mattel produce in suo onore una versione rivoluzionaria della bambola Barbie con il classico caschetto biondo.
Dopo la maggior età, Twiggy abbandona la professione di modella, rompe il fidanzamento con de Villeneuve e decide di dedicarsi al mondo del cinema e alla televisione. Si afferma come attrice in The Boy Friend di Ken Russel (1971), nel 1980 appare nel film The Blues Brothers di John Landis, nel 1983 debutta a Broadway con il musical My one and only basato sulle musiche di Gershwin, ottenendo la nomination ai Tony Award, infine nel 1988 fa parte del cast di Madame Sousatzka con Shirley MacLaine.
La vita sentimentale di Twiggy purtroppo non sarà felice: nel 1977 si sposa con l’attore Micheal Whiney da cui avrà una figlia Carly. Purtroppo Micheal Witney muore improvvisamente a causa di un infarto cardiaco nel 1983. Twiggy si risposerà nel 1988 con l’attore Leigh Lawson che adotterà la figlia Carly.
Twiggy si avvicina anche al mondo della televisione, partecipando come ospite e come conduttrice a trasmissioni televisive di successo come il programma Muppet Show (1976), e recentemente a America’s next top model (2007) dove le viene assegnato il ruolo di giudice da Tyra Banks. Negli anni Twiggy non perde mai la capacità di far parlare di sé: viene scelta come testimonial della linea estiva della più importante catena di distribuzione britannica Mark & Spencer e come ambasciatrice dei prodotti di bellezza Olay.
Per fissare i momenti salienti della sua carriera e celebrare il suo sessantesimo compleanno Twiggy contribuisce alla realizzazione del volume Twiggy, a life in photographs, una ricostruzione per immagini della sua parabola artistica esposta a Londra alla National Portrait Gallery nel 2009. Come Mary Quant anche Twiggy è autrice di autobiografie e di volumi di moda: si possono ricordare Twiggy, an autobiography (1975), Twiggy in black and white (1997), An open look: Twiggy’s guide to looking and feeling great (1985), Twiggy’s guide to looking good (1986), Twiggy: please get me my home (2004), Twiggy: a guide to looking and feeling faboulous over forty (2008), A guide to looking and feeling (2009).
Twiggy rimarrà per sempre il simbolo della Swinging London degli anni Sessanta, l’immagine della rivoluzione di un’epoca. È oggi a settant’anni compiuti una donna poliedrica, impegnata nella lotta per i diritti degli animali, schierata in prima linea nella raccolta fondi per la ricerca contro il cancro al seno. Nel 2019 per il suo contributo alla beneficenza, alle arti e alla moda la Regina Elisabetta II le ha concesso il titolo di dama dell’Ordine dell’Impero britannico.
Morini, Enrica, Storia della moda XVIII-XXI secolo, Milano, Skira 2010
Anna Fishel [et al.] (editors), Fashion: the ultimate book of costume and style, London GK 2012
Twiggy Lawson, A life in photographs, London, National Portrait Gallery Pubblication 2009
Twiggy Lawson, with Penelope Dening, Twiggy in black and white, London, Pocket 1998
La voce a lei dedicata su enciclopediabritannica.it (è richiesta la registrazione)
Referenze iconografiche:
Prima immagine: Twiggy nel 1967. Foto di Laura Loveday. Fonte Flickr. CC BY NC SA_2.0
Seconda immagine: Twiggy su Vogue nel 1967. Foto di James Vaughan. Fonte Flickr. CC BY NC SA_2.0
Terza immagine: Diego Dalla Palma e Twiggy. Immagine di Geo993. Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International license.
Voce pubblicata nel: 2020
Ultimo aggiornamento: 2023