Silvana Corbari è stata pedagogista, insegnante, direttrice didattica, animatrice di progetti di formazione per bambini e adulti, consigliera comunale del Partito comunista italiano a Sesto San Giovanni. La scuola materna da lei diretta si pone all'avanguardia del profondo processo di rinnovamento della scuola italiana tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento.
Si iscrive ad un istituto tecnico commerciale e frequenta dei corsi di stenografia. Finiti gli studi, lavora per un breve periodo presso l’Eni di San Donato Milanese come segretaria d’ufficio.
Vincitrice di una borsa di studio nel 1955, si laurea in Pedagogia a Padova, abbandona l’impiego all’Eni e nel 1967 entra come insegnante nella Scuola materna "Primavera" di Sesto San Giovanni di cui pochi anni più tardi avrebbe assunto la direzione. Tra gli anni '60 e i '70, insieme alle altre scuole materne sestesi, la scuola Primavera sviluppa un processo di innovazione didattica e pedagogica che la pone tra quelle all'avanguardia in Italia. Nel 1960, a 21 anni, incontra Renzo Baricelli. Diventerà, nel giro di qualche tempo, suo marito e suo fondamentale compagno di esperienze e di avventure; Silvana e Renzo avranno due figli.
Dal 1974 al 1982 Corbari è coordinatrice pedagogica dei servizi educativi del Comune di Sesto, lavora poi come libera professionista per conto di vari enti pubblici per l'aggiornamento del corpo didattico di numerose scuole materne, non solo lombarde.
Opera in particolare a Milano, dove dal 1978 al 1990 è consulente pedagogica per il settore scuole materne-asili nido e contribuisce, con la pedagogista Susanna Mantovani, alla creazione del servizio "Il tempo per le famiglie".
Per due volte è presidente del distretto scolastico di Sesto e Cologno.
Eletta consigliera comunale nelle file del Pci nel 1985, è responsabile della Commissione sui diritti delle donne.
Tra i suoi progetti come direttrice della scuola Primavera, uno tra i più innovativi resta il Tempo per le famiglie che prevede momenti di socializzazione, sia separati che congiunti, per bambini e genitori. E ai genitori, specie a quelli che, essendosi da poco trasferiti dal Meridione, incontrano più difficoltà di relazione, è sempre dedicata una speciale attenzione. Non di rado gli incontri con loro si svolgono intorno ad una tazza di thè (“il momento del thè”, appunto), uno spazio in cui i problemi sono affrontati in una cornice informale e accogliente.
Grazie alle numerose testimonianze scritte che ci sono pervenute e alla minuziosa descrizione di riunioni e attività, è stato possibile ricostruire la crescente convinzione di Corbari che la scuola sia inclusione e che ogni sua parte, docenti, studenti, personale scolastico, dirigenza, sia chiamata a svolgere un ruolo nel processo di crescita del bambino. Il rapporto con i genitori, pure fondamentale, è concepito come funzionale al lavoro dell'insegnante: ”lo scopo esplicito”, scrive Corbari, “dev'essere quello di aiutare l'insegnante nel suo lavoro. Il centro dell'interesse si sposta così dal bambino e dalla famiglia alla scuola.”
Nel 1999 si ammala di un morbo totalizzante, limitante e degenerativo, che il marito descrive come “troppo brutto anche solo per essere nominato”, che man mano porta il suo corpo ad irrigidirsi completamente. Si spegne nel 2006.
Ringraziamo Renzo Baricelli per la testimonianza che ha voluto darci per la stesura di questa voce.
Silvana Corbari, Il gioco raccontato, Milano, Carthusia, 1991
Referenze iconografiche: Silvana Corbari, foto di Tranquillo Casiraghi.
Voce pubblicata nel: 2022
Ultimo aggiornamento: 2023