«Fate con comodo, amici. Lasciate che lo spirito di questa terra possente vi tocchi come tocca la mia gente»[1].
Scrittrice e attivista aborigena, Oodgeroo Noonuccal ha lottato tutta la vita per la difesa della sua terra e della sua gente oltre che per la diffusione della cultura aborigena.
Kathleen Jean Mary Ruska nasce il 3 novembre 1920 da Lucy McCulloch e Edward Ruska a North Stradbroke Island, un’isola a largo del Queensland, in Australia. Terza di sette figli, Kath Ruska cresce secondo le tradizioni della tribù aborigena Noonuccal, alla quale appartiene il padre. A tredici anni lascia la scuola per lavorare come domestica a Brisbane. Nel 1941 entra a far parte dell’Australian Women’s Army, dove resterà fino al 1944. Nel 1942 sposa Bruce Raymond Walker, un amico d’infanzia membro della tribù Gugingin con il quale avrà, nel 1946, il figlio Dennis. Poco tempo dopo la coppia si separa e Kath si trova costretta a lavorare di nuovo come domestica, questa volta presso una ricca famiglia di Brisbane con la quale stringe anche un legame di amicizia. Nel 1953 dà alla luce Vivian.
Verso la fine degli anni Cinquanta inizia a scrivere e, nel 1963, propone il manoscritto di una raccolta di poesie alla casa editrice Jacaranda Press. Nel 1964 la raccolta viene pubblicata con il titolo We Are Going. Il libro, il primo mai pubblicato scritto da un aborigeno, ha un enorme successo: in tre giorni a Brisbane si esauriscono tutte le copie e in poco tempo l’opera batte tutti i record di vendita per la poesia. Lo stile semplice e chiaro, con una forte nota di protesta, viene giudicato con sufficienza dalla critica, ma sarà proprio tale caratteristica a diventare il punto di forza della poesia e della scrittura di Walker. Populiste, accessibili, appassionate e sardoniche, le poesie di Walker vengono recitate in tutta l’Australia all’interno della campagna promossa dal FCAATSI (Federal Council for the Advancement of Aborigines and Torres Strait Islanders) per l’affermazione dei diritti degli aborigeni. La rima e il ritmo sono incalzanti, incantatori, facili da memorizzare. Il suo stile ha un carattere orale, come se i versi contenessero il naturale imperativo a recitare le parole ad alta voce. Walker attinge alla tradizione orale dell’arte aborigena e a quella occidentale della ballata, creando una sintesi delle due forme che viene tanto apprezzata dal pubblico australiano quanto disapprovata dai critici. Con la sua seconda raccolta di poesie The Dawn is at Hand, pubblicata sempre dalla Jacaranda Press nel 1966, eguaglia il successo della prima e nel 1967 ottiene il Jessie Litchfield Prize. Della terza raccolta poetica, My People (1970, 1981 e 1990), esistono tre edizioni; in quella più recente sono state aggiunte altre poesie e i testi di alcuni discorsi.
Di pari passo con la carriera di poetessa Walker sviluppa, nello stesso decennio, un sempre più vivo coinvolgimento nella lotta per l’affermazione dei diritti degli aborigeni, per la giustizia sociale e per la tutela dell’ambiente. Nel 1961 comincia a lavorare come segretaria per il Queensland State Council for the Advancement of Aboriginals and Torres Strait Islanders (QCAATSI) e occupa un ruolo importante anche nel movimento nazionale Federal Council for the Advancement of Aborigines and Torres Strait Islanders (FCAATSI). L’impegno politico di Walker diventa sempre più intenso fino a farla diventare uno dei volti e delle voci più rappresentative del popolo aborigeno. Nel 1969 viene invitata a Londra per partecipare al World Council of Churches’ Consultation on Racism. È un evento cruciale per il pensiero di Walker che, vedendo la questione aborigena in un contesto internazionale, torna in Australia convinta che gli attivisti debbano lavorare all’interno delle proprie organizzazioni politiche, e non in quelle dominate dai bianchi, per creare un fronte solido e unito prima di instaurare un dialogo con i bianchi.
Pur rimanendo politicamente attiva, nel 1971 Walker lascia l’organizzazione di cui fa parte per tornare nella sua amata Stradbroke Island. Qui si dedica all’educazione dei giovani australiani e fonda a Moongalba il Noonuccal-Nughie Education and Cultural Centre. Apre la sua casa a giovani di tutte le razze, che vogliono conoscere la cultura e le tradizioni aborigene. Si dedica inoltre a promuovere l’inserimento della cultura aborigena come materia obbligatoria nelle scuole. Negli anni Settanta Walker viaggia molto tra Nigeria, Stati Uniti, Inghilterra e Cina, dove apre gli occhi a molti sulla profondità del talento degli aborigeni e sulla loro condizione in Australia. Nel 1984 prende parte a un viaggio in Cina come membro di una delegazione culturale australiana, che le servirà da ispirazione per la sua quarta e ultima raccolta di poesie: Kath Walker in China (1988). Continua a scrivere e il suo lavoro riflette ora il suo ruolo di educatrice: pubblica, infatti, alcuni libri di leggende aborigene per ragazzi. Tra questi: Stradbroke Dreamtime (1972), Father Sky and Mother Earth (1981) e The Rainbow Serpent (1988). Stradbroke Dreamtime e la raccolta di poesie My People sono inseriti nei programmi delle scuole primarie.
Nel 1988 in occasione della celebrazione per il bicentenario della colonizzazione inglese dell’Australia, per protesta contro la discriminazione subita dagli aborigeni, Walker restituisce l’onorificenza MBE (Member of the Order of the British Empire), ricevuta nel 1970 per i suoi meriti letterari. In seguito rinuncia al suo nome europeo e adotta il nome tradizionale aborigeno Oodgeroo della tribù Noonuccal, Custode della Terra Menjerribah (nome aborigeno di North Stradbroke Island). Oodgeroo significa «melaleuca», uno degli alberi indigeni australiani, e la scelta è particolarmente significativa perché la corteccia della melaleuca viene utilizzata dagli aborigeni sia per la pittura sia per la scrittura; questa decisione testimonia quindi non solo l’amore di Oodgeroo per la natura e la sua terra, ma anche il ruolo di scriba che ha scelto di assumere per il suo popolo.
Oodgeroo muore nella sua casa a Stradbroke Island il 16 settembre 1993.
Nei suoi scritti Oodgeroo non usa mai un tono cupo e malinconico, e non parla della sua gente come di una razza morente. Anzi, insiste sulla vitalità delle voci aborigene e sulla natura politica del linguaggio poetico. La sua identità aborigena e il profondo legame con la natura sono elementi centrali in tutte le opere di Oodgeroo, in particolare The Rainbow Serpent, scritto in collaborazione con il secondo figlio, Vivian: «Ecco perché, come i miei antenati prima di me, tornerò sempre in questo posto per condividere i sentimenti della terra con tutti gli esseri viventi. Appartengo a questo luogo in cui lo spirito della Madre Terra è forte nella terra e in me»[2].
Per tutta la sua carriera di scrittrice e portavoce dei diritti degli aborigeni, Oodgeroo non ha mai perso la fiducia nel potere delle persone di attuare cambiamenti positivi, un tema evidente in particolare nella sua ultima raccolta di poesie, Kath Walker in China. Oodgeroo non è una sentimentalista. Per quanto si affidi spesso al passato, alle tradizioni aborigene, come fonte d’ispirazione, non si abbandona mai a sentimenti malinconici. Al contrario, le sue opere sono sempre ricche di positività e guardano a un futuro ricco di promesse.
NOTE
1.The Rainbow Serpent, AGPS Press, Canberra, 1988. (La traduzione è mia).
2.The Rainbow Serpent, AGPS Press, Canberra, 1988. (La traduzione è mia).
Poesia
We Are Going, Jacaranda Press, Brisbane, 1964
The Dawn Is At Hand, Jacaranda Press, Brisbane, 1966
My People: A Kath Walker Collection, Jacaranda Press, Milton, 1970
Kath Walker in China, International Culture Publishing Cooperative and Jacaranda Press, Beijing, 1988
Prosa
Stradbroke Dreamtime, Angus and Robertson, Sydney, 1972
Father Sky and Mother Earth, Jacaranda Wiley, Milton, 1981
The Rainbow Serpent, AGPS Press, Canberra, 1988
In italiano è possibile leggere
La melaleuca, trad. di Marcella Maffi, in Il cielo a rovescio. Racconti contemporanei dall’Australia, a cura di Franca Cavagnoli, Milano, Mondadori, 1998
Arte è poesia – poesie di Oodgeroo Noonuccal, a cura di Margherita Zanoletti, Milano, Ab.Origena, 2003
Fonti e bibliografia
Bennett, Bruce e Strauss, Jennifer, The Oxford Literary History of Australia, Oxford University Press Australia, Melbourne, 1998
Benson, Eugene e Conolly, L. W., Encyclopedia of Post-Colonial literatures in English, volume II, Routledge, London & New York, 1994
Blain, Virginia, Clements, Patricia e Grundy Isobel, The Feminist Companion to Literature In English. Women Writers From the Middle Ages to the Present, B.T. Batsford Ltd, London, 1990
Elridge Miller, Jane, Who’s Who in Contemporary Women’s Writing, Routledge, London, 2001
Sage, Lorna, The Cambridge Guide to Women’s Writing in English, Cambridge University Press, Cambridge, 1999
Watson, Victor, The Cambridge Guide to Children’s Books in English, Cambridge University Press, Cambridge, 2001
Referenze iconografiche: Kathleen Jean Mary (Kath) Walker, 1942. Fonte: Australian War memorial. Immagine in pubblico dominio.
Voce pubblicata nel: 2012
Ultimo aggiornamento: 2023