Trentaduesima badessa di Fontevraud, la più vasta città monastica d’Europa, legata al nome di Eleonora d'Aquitania e situata nella splendida regione di Maine-et-Loire, Marie-Madeleine Gabrielle de Rochechouart è figura emblematica della storia religiosa e culturale del Medioevo.

A Pasqua del 2023 al suo nome è stata intitolata una delle campane dell’Abbazia.
È questo un fatto denso di significato, perché dalla Rivoluzione francese nessuna campana aveva più risuonato sull'abbazia. Adesso, invece, il suono della campana dal peso di una tonnellata prodotta nelle officine della ditta Cornille-Havard a Villedieu-les-Poêles e decorata dall’artista parigino Paul Cox, perpetua il ricordo di Gabrielle attraverso il suo suono potente e gioioso.
Il progetto di creare sei nuove campane atte a ricostituire il suono dell'Abbazia è nato nel 2019 e la commissione artistica che lo ha concepito è la più importante dopo quella di Notre Dame de Paris.

Gabrielle de Rochechouart nasce nel Palazzo delle Tuileries nel 1654 da una famiglia dell’alta nobiltà, considerata la più antica della nobiltà francese sopravvissuta in Francia dopo i Capetingi. Suo padre Gabriel è gentiluomo del re e poi governatore di Parigi, sua madre Diana è marchesa di Grandseigne.

Come tante, troppe ragazze della sua epoca, è costretta dalla famiglia ad entrare in convento. Non sono tempi in cui le donne possano scegliere se “maritar o monacar” e di cosa siano in realtà le mura di un convento, proprio nel Seicento, suor Arcangela Tarabotti offre un vivido e spietato resoconto nel suo libro, dirompente già dal titolo: Inferno monacale.

La piccola Madeleine è costretta a varcare la soglia di un convento a soli 11 anni.
La famiglia la spedisce all’Abbaye-aux-Bois, a Parigi, allo scopo di perfezionare la sua istruzione. La futura suora fornisce subito ampie prove della sua attitudine per lo studio ed il sapere, apprendendo rapidamente l'italiano, lo spagnolo e il latino. A 19 anni, alla presenza di due regine, Anna e Maria Teresa d’Austria, ha luogo la sua vestizione monacale. L’anno dopo pronuncia i suoi voti solenni e, pur essendo la sua una monacazione forzata, trova nella situazione un'opportunità per dedicarsi completamente agli studi. Approfondisce la conoscenza del greco e dell'ebraico, in modo da poter leggere il Nuovo Testamento in lingua originale.

Per diventare badessa di Fontevraud nel 1670, le occorrono ben tre dispense: la prima, perché all'epoca la giovane non ha che 25 anni; la seconda, in quanto proveniente da un altro Ordine; la terza, perché non ha raggiunto i cinque anni di professione di fede.
Si tratta, come diremmo oggi, di lungaggini burocratiche. Due persone la aiutano a superarle: sua sorella, Madame de Montespan, e niente meno che Re Luigi XIV, di cui la Montespan è la favorita. La sorella di Gabrielle darà al Re Sole ben sette figli ed il suo ruolo a corte è così importante che tutti la chiamano "la vera Regina di Francia".

Un piccolo ritratto di Gabrielle de Rochechouart di autore ignoto è conservato nel castello della vicina Saumur. Nella didascalia leggiamo:

Sorella di Madame di Montespan, nel 1670 è nominata da Luigi XIV superiora generale dell’abbazia regale di Fontevraud. Dotata di un largo spirito, ella contribuisce allo splendore intellettuale dell’abbazia, cosa che le vale il soprannome di "regina delle badesse".

Oggi Fontevraud attrae migliaia di turisti ogni anno. Di sicuro ciò è dovuto al fatto di essere stata creata da Eleonora d’Aquitania, potente regina di Francia e d’Inghilterra di lungo corso durante il periodo medievale.
La regina concepì Fontevraud come necropoli dei Plantageneti ed infatti, entrando in questo mistico e bianco spazio, si possono subito osservare le statue sdraiate di Eleonora, Enrico II d’Inghilterra – suo secondo marito –, Riccardo Cuor di Leone – loro figlio – e Isabella d’Angôuleme, quest’ultima nuora di Eleonora, in quanto ne aveva sposato in prime nozze il figlio Giovanni Senza Terra.
Tuttavia, è indiscutibile la maestria con cui la badessa de Rochechouart conduce questo complesso religioso per oltre trent’anni.

La badessa è in contatto epistolare con letterati di entrambi i sessi. Su suggerimento del poeta Racine, traduce Omero e Il Simposio di Platone. Fa rappresentare la tragedia Esther di Racine, nel 1689, facendo affidamento sulle doti recitative proprie, delle consorelle e anche di sua sorella maggiore Françoise-Athénaïs, la marchesa di Montespan prima evocata.
È una appassionata cultrice di filosofia, Sacre Scritture, scienza e teologia, guadagnando ammirazione e rispetto universale. I suoi discorsi conquistano una marea di persone e sono lodati dal vescovo e scrittore cattolico Jacques Bénigne Bossuet.

Il suo carisma e la sua affabilità sono in grado di rispetto e affetto anche nelle suore più indisciplinate.
La sua abilità diplomatica è proverbiale. Non solo è molto amica di re Luigi XIV, ma per di più tale amicizia sopravvive anche quando, nel 1681, Madame de Montespan viene sostituita da Madame de Maintenon nella vita amorosa del sovrano di Francia. E, cosa ancora più incredibile, Gabrielle de Rochechouart sa stabilire un legame di stima e affetto anche con la rivale di sua sorella. Si tratta davvero di qualcosa di strabiliante, tenendo conto del fatto che la sorella Athenaïs era stata espulsa dalla corte.

Certo è che il Re Sole deve avere per lei una stima incondizionata, dato che le offre l’abbazia di Montmartre, al solo scopo di farla avvicinare alla corte. Offerta che lei rifiuta con garbo, dato il suo fortissimo attaccamento a Fontevraud.

Gabrielle de Rochechouart fa crescere e prosperare l'abbazia ed i sessanta conventi ad essa collegati. Fontevraud è il suo regno: la badessa fa di tutto per abbellirlo e renderlo più funzionale. Vi fa costruire o restaurare dormitori, cappelle, vasti saloni, ampie gallerie. Fa abbellire i giardini con splendidi angoli di piacere. Per realizzare tutto ciò, non esita a servirsi delle risorse della sua famiglia, soprattutto per riqualificare il palazzo abbaziale.

La badessa rifugge la mondanità: le cronache del tempo ci informano che in 34 anni soggiorna a Parigi solo quattro volte. La prima volta risale al 1657, per una visita al padre morente. In quella occasione re Luigi XIV le fa dono di un diamante dal valore di tremila luigi. L’ultima volta è nel 1700, per sostenere una causa contro i vescovi che mettono in dubbio la sua giurisdizione ecclesiastica.

Durante la sua vita, Gabrielle de Rochechouart fu figura spirituale autorevole e spesso anche temuta dai vescovi. Nel 1695 un editto stabilisce che i permessi di congedo religioso siano scritti dall'arcivescovo della diocesi. Ma la badessa non lo permette.
Negli anni successivi, con l’aiuto del Re, la badessa difende la sua posizione ed i suoi interessi così bene che i suoi avversari finiscono col cedere del tutto nel 1701.

Tre anni dopo, nel 1704, la regina delle badesse muore nella sua Fontevraud a soli 59 anni. A vegliarla c’è colei che le succederà a capo dell’ordine: sua nipote Louis-Françoise de Rochechouart. Il dolore di sua sorella Athénaïs è incommensurabile. Persino il re Luigi XIV piange per la sua morte, mentre invece poco lo tocca la morte di Athénaïs de Montespan, come anche quella di Louise de la Vallière, altra sua favorita.

Fonti, risorse bibliografiche, siti su Marie-Madeleine Gabrielle de Rochechouart

ABBÉ DULÉRY, Rochechouart, histoire, légendes, archéologie, 1855.

BOUILLET MARIE-NICOLAS e CHASSANG ALEXIS (dir.), "Marie-Madeleine de Rochechouart" nel Dizionario universale di storia e geografia, 1878.

CLÉMENT PIERRE, Gabrielle de Rochechouart de Mortemart : étude historique, Didier, Paris 1871 – Corposa opera che racchiude le lettere che la badessa scambiò con personaggi del suo tempo.

DE NIGREMONT CALIXTE, «Le panthéon de l’Anjou. Gabrielle de Rochechouart, celle qui fut la reine des abbesses... »

GANGALE LUCIA, Chi era Marie-Madeleine Gabrielle de Rochechouart?

GENERALE DE ROCHECHOUART, Storia della casa di Rochechouart, Parigi 1859.

GOUDET ALIENOR, La vie fabuleuse de “la reine des abbesses”, Aleteia.

GRÉZILLIER ADRIEN, Histoire de Rochechouart, des origines à la Révolution, 1975.

MARTIN GEORGES, Histoire et généalogie de la Maison de Rochechouart, Mathias, Lyon 1990.

VERRY ELISABETH, «Marie-Madeleine-Gabrielle de Rochechouart (1670-1704) », Abbesses de Fontevraud, coll. Les carnets de Fontevraud, 303, 2014.

TUNC SUZANNE, Les femmes au pouvoir, deux abbesses de Fontevraud aux XIIe et XVIIe siècles, Les éditions du cerf, 1993.

L’albero genealogico della badessa di Fontevraud


Voce pubblicata nel: 2024