*Il testo di questa voce è tratto da www.biografiesindacali.it
Nata a Milano nel 1875 da Stefano Fontana e Maria Caglio, Ida Fontana iniziò a lavorare come sarta subito dopo le scuole elementari. A soli diciassette anni divenne segretaria della Lega sarte da donna di Milano, una delle prime leghe femminili a essere costituite presso la neonata Camera del Lavoro di Milano. Forte di questo ruolo, nel maggio 1892 venne anche eletta come prima donna nella Commissione esecutiva della Camera del Lavoro. La sua candidatura venne avanzata a mezzo stampa ed ebbe una notevole risonanza. Sul quotidiano «L’Italia del popolo» comparve infatti poco prima delle elezioni un appello in tal senso:
Essendovi, fra le Sezioni della Camera del lavoro, parecchie femminili e avendo queste interessi speciali da sostenere, troviamo necessario che nella Commissione esecutiva della Camera del lavoro si lasci il posto a qualcuna di esse; e siccome adesso è troppo tardi per fare riunioni apposite, così i sottoscritti presentano addirittura una candidatura nella persona della compagna Ida Fontana.
Il risultato di questa campagna furono gli oltre ottocento voti conquistati da Ida Fontana, su un totale di circa duemila votanti, che le consentirono di accedere alla Commissione esecutiva. Un tale successo spinse il Fascio dei Lavoratori ad andare oltre e ad avanzare l’ipotesi di una candidatura femminile alle elezioni parziali amministrative di Milano del giugno 1892, ma la candidatura fu ritirata nel corso di una riunione delle leghe femminili della Camera del lavoro, seguendo anche il parere autorevole di Anna Kuliscioff che spingeva per consolidare la presenza delle lavoratrici negli organismi operai, ritenendo invece prematura una candidatura politica: "occorre principiare dal principio e non dalla fine. L’operaio prima intenda quale alto valore ha nella sua battaglia la cooperazione dell’elemento femminile". Nella stessa riunione della delle leghe femminili si decise quindi di costituire una commissione, guidata da Ida Fontana e da Annetta Ferla, primo tentativo di dare vita a una Federazione femminile mista della Camera del Lavoro. Sempre nell’estate del 1892, Ida Fontana, come rappresentante della Lega sarte da donna di Milano, partecipò in agosto al Congresso di Genova che sancì la nascita del Partito dei Lavoratori Italiani. Al Congresso di Genova era presente anche il fratello, Ulderico, delegato per l’Unione ferrovieri del capoluogo lombardo. L’anno successivo, nel 1893, Ida Fontana fu ancora delegata dalla Lega sarte da donna di Milano al secondo Congresso del Partito socialista dei Lavoratori italiani, riunitosi in quell’anno a settembre a Reggio Emilia.
Convinta, come gran parte delle prime leader sindacali milanesi, di poter esprimere una doppia militanza per l’emancipazione economica e di sesso, aderì anche alla Lega di Tutela degli interessi femminili fondata nel 1893 su impulso della maestra socialista Linda Malnati, entrando fin da subito nel direttivo. Sotto la guida di Ida Fontana, la Lega sarte da donna mantenne per tutti gli anni Novanta dell’Ottocento una forte connotazione in senso socialista ed emancipazionista, facendo crescere alcune delle personalità di spicco degli anni successivi come Rosa Genoni e Santina Volonteri. Sciolta d’autorità la Lega nel 1898 in seguito alla repressione di fine secolo, Ida Fontana diradò la sua militanza, trovando impiego prima in un’azienda telefonica e poi in una tipografia. Il Casellario politico centrale smise di seguire la sua attività nel 1929 quando ormai da anni si era ritirata dalla vita politica. Morì a Cesano Boscone nel 1954.
Voce pubblicata nel: 2020
Ultimo aggiornamento: 2023