Guerriera Guerrieri: una donna dal nomen omen che ha scritto la storia della Biblioteca Nazionale di Napoli. Nasce a Cortona il 26 settembre del 1902, da Guerriero Guerrieri, un tranquillo funzionario di banca che attribuisce alla figlia il suo stesso nome, probabilmente inconsapevole del destino che le stava consegnando. La madre, invece, Ida Dragoni, è un’insegnante con una grande passione per la didattica. Guerriero dirige la filiale della Banca Cortonese ma poi viene trasferito a Napoli, dove Guerriera ultimerà il Liceo e si iscriverà alla facoltà di Lettere e Filosofia. Si laureerà a pieni voti nel 1926 in Lettere classiche e, da subito, si avvicinerà al mondo del libro, occupandosi della sistemazione, nella biblioteca della Reggia di Capodimonte, del fondo della Regina Elena d’Aosta.
É qui che Guerriera rimane “folgorata” dai libri, tanto da abbandonare la carriera da insegnante, che stava percorrendo per compiacere la madre, e iniziare il volontariato presso la Biblioteca di Napoli trasferita a Palazzo Reale nel 1922, grazie all’interessamento di Benedetto Croce. Nel 1932 vince il concorso per lavorare nelle biblioteche pubbliche governative e il 24 febbraio dell’anno successivo entra nell’organico della Biblioteca Nazionale. Gli anni che Guerriera dovrà affrontare sono quelli terribili della guerra, in una Napoli prima assediata dai Tedeschi, poi occupata dagli Alleati, poi ancora vessata dalle catastrofi naturali come l’eruzione del Vesuvio del 1944.
Figlia agguerrita di una Napoli “combattente”, Guerriera, dalla sua nomina a direttrice della Biblioteca Nazionale, avvenuta a novembre del 1942, si è occupata del trasporto dei libri in vari ricoveri per proteggerli dai bombardamenti americani che, sulla città di Napoli occupata dai tedeschi, furono incessanti. Lo ha fatto non solo organizzando il materiale, ma anche accompagnando personalmente i camion in destinazioni diverse: dal Monastero di Montevergine a Teano fino a Calvi Risorta, San Giorgio del Sannio e Aversa. Si trattava di trasferire fuori sede c.a. 337 casse contenenti oltre 10.000 manoscritti, incunaboli e libri rari.
In quegli anni viene affidato a Guerriera Guerrieri anche il trasferimento dei libri della biblioteca privata di Benedetto Croce, che si trovava a Palazzo Filomarino, e conteneva manoscritti, incunaboli, cinquecentine, libri antichi e che, per il suo carattere di unicità e preziosità, era stata dichiarata di eccezionale interesse artistico e storico già dal 1939. La sede della Biblioteca Nazionale di Napoli si trovava (e si trova ancora) a Palazzo Reale, molto vicina al mare, una vicinanza, in tempo di guerra, estremamente pericolosa.
Il 28 marzo del 1943 un incendio distrusse la nave Caterina Costa nel porto di Napoli. La nave trasportava armamenti bellici e la deflagrazione delle munizioni in essa contenute devastò il molo, le imbarcazioni e i palazzi circostanti causando morti e feriti. Le finestre e gli infissi della Biblioteca andarono in frantumi annullando qualsiasi sistema di chiusura. Poi, il 4 agosto di quello stesso anno, ben ventitré bombe furono sganciate su Palazzo Reale e una colpì in pieno la Biblioteca. Meno male che la maggior parte dei libri era già nei ricoveri, grazie a Guerriera!
Napoli, poi, si liberò da sola dei Tedeschi, con le famose quattro giornate, un'insurrezione popolare con la quale, tra il 27 e il 30 settembre 1943, la popolazione civile e i militari fedeli al Regno del Sud riuscirono a cacciare le forze tedesche della Wehrmacht. Il moto consentì alle forze Alleate, al loro ingresso a Napoli, il 1º ottobre 1943, di trovare la città già libera. Il generale Mark Wayne Clark, comandante della 5° armata, inviò, a dicembre di quello stesso anno, su sollecitazione di Benedetto Croce, tre ufficiali per risolvere immediatamente la questione dei libri della Biblioteca. Anche in quel momento Guerriera Guerrieri fu preziosa ed indispensabile. Se, con l’occupazione tedesca, la sua dedizione e la sua operosità furono di fondamentale importanza per proteggere i libri dai bombardamenti e dalla guerra, adesso le toccavano le operazioni di rientro dei volumi dai siti in cui erano stati conservati. Nel diario che scrisse tra il 1943 e il 1945, dove ha riportato tutte le vicende legate allo spostamento dei libri e dei materiali dalla Biblioteca di Napoli agli altri luoghi, viene testimoniato tutto il suo immenso lavoro. Guerriera organizzava diverse spedizioni con i camion per riportare i libri nella Biblioteca, annotava meticolosamente le spese e ogni minimo particolare, persino le difficili condizioni delle strade che percorrevano. L’obiettivo era quello di restituire la Biblioteca agli studenti universitari affinché potessero tenersi in quel luogo le lezioni universitarie. Il permesso non le verrà concesso dagli Alleati e Guerriera impedirà loro l’ingresso nel Palazzo.
Tra Benedetto Croce e Guerriera Guerrieri intercorse un rapporto di grande stima reciproca. C’è una fitta corrispondenza, durata vari anni, che testimonia il reciproco interesse alla tutela del patrimonio librario e l’obiettivo comune della promozione culturale.
Il 27 novembre del 1946, scrivendo al conte Gaetani, Benedetto Croce dichiarava:
..Noi studiosi di Napoli, e non di Napoli soltanto, dobbiamo alla dott. Guerrieri, la salvazione di tutto il patrimonio librario della Biblioteca Nazionale e delle altre governative vincolate a Napoli. Essa curò di trasportarlo in luoghi lontani per sottrarlo ai bombardamenti e agli incendi. Essa accompagnò sempre di persona i camion che trasportavano le casse, per vigilare che niente andasse perduto. Essa le ritrasportò a Napoli con questa partecipazione non solo direttiva ma personale. (…) Se ora io penso che Napoli ha perduto il suo Archivio di Stato, il suo Archivio Municipale, le biblioteche dell’Accademia reale e, dai bombardamenti, la biblioteca della Società storica napoletana, e che invece, tutto il patrimonio delle biblioteche governative è salvo per l’amore e la devozione della Signorina Guerrieri, il mio animo si riempie di gratitudine (…)
Negli anni Cinquanta e Sessanta, Guerriera Guerrieri organizzò, nella sua Biblioteca, varie mostre bibliografiche, intensificò la catalogazione dei fondi antichi, inaugurò nuove sale e fece moltissime pubblicazioni. Si attivò per il Servizio nazionale di lettura, formò il personale bibliotecario, sviluppò la rete dei prestiti, impiantò sezioni dedicate ai ragazzi. Organizzò, in sede, anche un piccolo laboratorio di legatoria e restauro dei libri a cui seguì un laboratorio fotografico. Andò in pensione nel 1967 ma non si fermò mai. Non si stancò mai di divulgare conoscenza. Dal 1952 al 1972 insegnò Biblioteconomia alla Scuola di perfezionamento per bibliotecari e archivisti dell’Università di Napoli e, in seguito, nella Facoltà di Magistero dell’Università di Salerno. Viene eletta socia dell’Accademia Pontaniana di Napoli e socia dell’Accademia delle Belle arti di Napoli, di cui sarà presidente dal 1973 al 1975.
Obbligata, per motivi di salute, a tornare nella natia Cortona, Guerriera continuò anche in quella città la sua missione di vita, occupandosi dell’Accademia Etrusca. Morirà nella città natia il 1° novembre 1980, ma la sua anima di letterata, di appassionata e di indomita Guerriera aleggia ancora nelle stanze della Biblioteca Nazionale di Napoli dove tutto parla di lei. Nel 2023 le è stato dedicato il Monumentale Salone di lettura di quella Biblioteca, a risarcimento (forse) di un riconoscimento mai esplicitamente attribuitole. Sullo scalone centrale d’ingresso alla Biblioteca, il visitatore viene accolto da questa iscrizione commemorativa, datata 1957:
Guerriera Guerrieri: “Vicende della Biblioteca Nazionale di Napoli, diario di guerra 1943-1945”, edito nel 1980
Giuseppe De Nitto: “Le mie pagine sparse tra serio e faceto” Luigi Pacifico Editore
Voce pubblicata nel: 2024
Ultimo aggiornamento: 2024