È una storica della cultura tessile in Italia, ha lavorato al recupero e alla classificazione dei tessuti popolari e dei prodotti tessili in Italia ed è tra i maggiori conoscitori della storia, delle tecniche, e del valore culturale dei tessuti. Graziella Guidotti si dedica essa stessa alla tessitura, replicando e sperimentando le tecniche di intreccio e i filati, sviluppando così quella competenza che le consente di comprendere pienamente i tessuti che studia.
Si porta un vetrino all'occhio, lente contafili, strumento apposito per ingrandire il dettaglio del tessuto, osserva la trama e restituisce pressoché tutte le informazioni che di quel pezzo si possano avere. Riesce persino a datarne la creazione. L'unica cosa che raramente può fare è riferire l'artista, trattandosi per lo più di opere di persone pressoché sconosciute. Vederla osservare la trama e decifrare il tessuto, l'opera o il filato e diagnosticare il periodo e l'area di provenienza, genera stupore e ammirazione. Grazie a lei è stato in parte ricostruito un patrimonio dell'arte tessile italiana, un’area di enorme varietà e ricchezza.
La sua formazione è avvenuta all’insegna di questa ricerca. Nel 1953 sì è diplomata in Arti pittoriche, presso l'Istituto Statale d’Arte di Siena e nel 1955 in Arte tessile, presso l'Istituto Statale d’Arte di Firenze. Dal 1978 al 1993 ha frequentato dei corsi di specializzazione tessile organizzati per Textilia da Luciana Gianello, a Vicenza, e organizzati dall’Associazione Arti Tessilia a Tarcento-Udine. Nel 1989 ad Aubusson, in Francia, ha seguito un corso di specializzazione sulla progettazione e la lavorazione dell’arazzo a basso liccio.
Lavora assiduamente ogni giorno nel suo studio di Firenze, passa dall'insegnamento alla sperimentazione di prototipi tessili, alla pittura su seta e su lana. Approfondisce e pubblica inediti metodi per la progettazione dei tessuti e per la loro rappresentazione grafica. Studia la struttura degli intrecci e la selezione delle fibre e dei filati più adatti a valorizzarne le peculiarità estetiche quanto la durata e la corrispondenza delle esigenze d'uso. Il suo sapere unito alla ricerca storiografica del patrimonio tessile italiano e delle nuove frontiere nell'evoluzione tessile, la vede protagonista e nome di spicco in consulenze per mostre convegni e seminari di respiro internazionale.
Va ricordato il suo lavoro per il Museo regionale di Messina (1985), per il quale ha analizzato l’intreccio, «ricostruita la carta tecnica e i dati tecnici di messa in opera di quaranta tessuti operati di seta: lampassi con disegno a pizzo, damaschi, broccati d’oro, d’argento e di sete policrome con broccature tradizionali e con la tecnica del point rentré e inoltre taffetà e rasi supporto per ricchi ricami»: recuperato in sostanza l’intero contesto produttivo e inventivo di parte della vastissima cultura tessile siciliana.
È stata titolare della cattedra di Arte tessile presso l’Istituto Statale d’Arte di Firenze, nella sezione Arte del tessuto, nonché docente di progettazione dei tessuti presso il Polimoda di Firenze e l'Accademia italiana di arte moda e design (1985-1997). Ha condotto corsi di progettazione e di laboratorio tessile; di specializzazione per artigiani tessili “Tessuti paesani” e “Tessuti goffrati con disegno a nido d’ape” per l'Associazione per l’artigianato artistico di Macerata (2000-2001). Si è occupata anche della storia del ricamo, di design dei tessuti e di accessori.
Fra le sue diverse opere voglio ricordare l’ultimo studio, Fili e trame fra cielo e sabbia del deserto, dedicato alla tessitura tribale. Per la stessa RAI Radiotelevisione italiana, dipartimento scuola educazione, ha svolto consulenza tecnica tessile nel ciclo di trasmissioni Le tecniche e il gusto e nel ciclo Moda, fibre, filati, tessuti (Regista Alberto Pellegrinetti, 28 puntate di 27 minuti ciascuna).
Ha partecipato a mostre d’arte tessile nazionali e internazionali. Alcune sue opere sono state esposte in Italia e all’estero, Milano, Bruxelles, Lille e Tokyo. Suoi interventi sono pubblicati sulle riviste «Home», «Tex home», «Sintesi», «Notiziario tecnico tessile», «Civiltà dell’amore», «MCM la storia delle cose».
Graziella Guidotti insegna tutt’ora e in questa veste è particolarmente attiva e preziosa per la conoscenza dell’arte tessile italiana.
http://www.foodmoodmag.it/focus-on/a-firenze-la-storia-del-tessuto-e-donna
Referenze iconografiche: immagine gentilmente concessa da Graziella Guidotti.
Voce pubblicata nel: 2012
Ultimo aggiornamento: 2023