Giuseppina Luongo nasce il 25 luglio 1926 ad Altavilla Irpina (AV), da Achille Luongo e Antonia Bruno, prima di cinque fratelli. È una famiglia molto unita: in casa si leggono libri di storia e si fa musica. La madre è una casalinga, donna di polso, intelligente; il padre un industriale che produce pezzi di ricambio per le macchine agricole. Giuseppina (detta Pina) segue i suoi fratelli negli studi, dedicando loro gran parte della sua giovinezza. Presto diviene sannita d’adozione; negli anni Trenta del Novecento la famiglia Luongo si trasferisce infatti a Benevento, dove Giuseppina conclude i suoi studi per poi laurearsi in Letteratura italiana presso la Federico II di Napoli. Prestissimo comincia a insegnare nelle scuole elementari, in città e nella campagne, vincendo poi il concorso come docente nelle Scuole superiori e, successivamente, quello di Preside di Scuola Media. Il ricordo dei primi anni di insegnamento è quello di una ragazza capace di percorrere interi chilometri a piedi, in aperta campagna, per raggiungere le scolaresche di paese: quando arrivava in aula, i colleghi la salutavano con uno scherzoso “trema la terra”.
Nel 1957 sposa Pellegrino Bartolini, classe 1921, dottore in Agraria, anche lui nativo di Altavilla Irpina, dopo un lungo corteggiamento a testimonianza del quale rimangono lettere piene di devozione. Le sarà accanto fino alla morte, sostenendola sempre e incoraggiandola nel suo percorso. Mettono al mondo due figlie, Antonella e Tullia.

Sin da giovanissima, Pina si appassiona alla poesia e alla letteratura, che vede come strumento di autocoscienza e di emancipazione, forse anche per reazione al ruolo angusto in cui aveva visto costretta sua madre: i primi racconti vengono pubblicati su riviste e quotidiani femminili. Negli anni diviene studiosa di storia e intellettuale engagée. Si impegna anche politicamente nel Consiglio Comunale di Benevento, tra il 1970 e il 1985, dove ricopre le cariche di Assessora alla Pubblica Istruzione e alla Cultura, e dunque al Traffico, ai Trasporti e alla Polizia Urbana.
Battagliera e indomita, porta avanti la voce delle donne, in contesti molto maschilisti e in un’epoca in cui non si parlava ancora di quote rosa. In questi stessi anni organizza eventi e manifestazioni culturali di rilievo in città e nella Provincia. Viene nominata Presidente provinciale dell’Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi.


Dal 1981 al 2010 pubblica numerosi testi poetici. Un repertorio di oggetti e simboli rivelatori: la parola è, per Giuseppina, il segno perturbante dell’esserci:

Risolta in immagini la pena / pura forma della mia vita in / bianco e nero coagulato il colore / dentro le torme scure del mio / alfabeto quel sole che fu sole / ora luce soltanto mi rimane / nella requie che occulta la / tempesta e il ruggito del temporale.

Dà alle stampe anche una raccolta di racconti e, nel 1990, pubblica la prima guida mai scritta sulla città di Benevento, che viene più volte rieditata nel corso degli anni.
E libri, libri / ebbi per compagnia / abitazione.


Questione donna. Variazioni sullo specifico femminile è del 1986. In quest’opera, la Luongo Bartolini, sviscerando dati e statistiche, affronta questioni relative alle “pari opportunità”, precorrendo molte delle future discussioni sulla funzione della donna in campo politico e nella società. Propone una nuova immagine femminile, consapevole di quanto ancora occorra fare per il raggiungimento di una piena eguaglianza. È un testo che conserva ancora oggi la sua attualità.
Accanto all’azione politica, la Bartolini ingaggia quella di valorizzazione del territorio sannita, dando alle stampe una serie di saggi dedicati alla storia e ai personaggi beneventani. Nel saggio Ebrei in Benevento – dalla via della Giudecca al Serralium alla Shoah, individua la presenza, in un antico vicolo della città, dell’antica sinagoga ebraica.


Viene tradotta in più lingue. Nel 1983 riceve il Premio della cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, cui si aggiungono altri importanti riconoscimenti. Il poeta Giorgio Bàrberi Squarotti affermò che, in tutta la produzione della Luongo Bartolini vi era “l’andamento del versetto biblico, anche per il rifrangersi (…) degli echi ritmici e semantici di verso in verso”.
Nel 2004 scompare il marito Pellegrino, cui dedicherà alcuni dei suoi versi più belli:


Ho imparato da te/ che amare è donare/Attraversare il mondo/ per cogliermi una rosa/La prima del cespuglio/che fiorisce e se ne perde/ Il tempo il luogo/rimanga dell’evento/La vastità di quel cielo/ di maggio e tu/Nella bella persona/nel vòlto che sorride/In grazia dell’offerta che/fu per me la tua vita.
Muore a Benevento il 18 agosto 2023, a 97 anni. La giunta amministrativa di Benevento ha deliberato, recentemente, l’intitolazione della Biblioteca Comunale a Giuseppina Luongo Bartolini.

Fonti, risorse bibliografiche, siti su Giuseppina Luongo Bartolini

Scheda a lei dedicata su Literary: http://www.literary.it/autore.asp?id_autore=66

Rivista culturale Sìlarus, rassegna bimestrale di cultura fondata da Italo Rocco (219/2002)

Opere di Giuseppina Luongo nel catalogo di Genesi Editore: http://www.genesi.org/cerca.php?s=luongo

Giuseppe Panella, La poesia e lo spirito | Potrà questa bellezza rovesciare il mondo? – Bruciarsi l’anima e restituirla alla poesia, 2011




Voce pubblicata nel: 2024

Ultimo aggiornamento: 2024