Emma Goldman (27 giugno 1869 - 14 maggio 1940) è una figura chiave nel movimento anarchico e femminista soprattutto in Europa e Nord America. Rivoluzionaria anarchica, scrittrice e attivista, ha dedicato la vita alla promozione della libertà e dei diritti delle donne.
Nata nel 1869 a Kovno, in Lituania (allora parte dell'Impero Russo), da una famiglia ebraica, all'età di sedici anni (1885) emigra negli Stati Uniti, sfuggendo all’imposizione paterna di un matrimonio combinato. Con la sorella Helena, si stabilisce a Rochester nello stato di New York, dove inizia a lavorare come sarta, cominciando a fare esperienza diretta delle dure condizioni di lavoro con lunghi turni e salari molto bassi.
È qui che Goldman incontra Jacob Kershner, con il quale condivide l’amore per la lettura, il viaggio e la danza e che sposerà nel 1887. Un matrimonio molto breve, colorato da un crescente rifiuto di Emma per le convenzioni. Sempre più interessata alla mobilitazione politica, in un periodo caratterizzato da vari tumulti come la rivolta di Haymarket (maggio 1886), Emma lascia la famiglia e il marito a Rochester, dirigendosi a New York con pochi dollari in tasca e la sua macchina da cucire.
A New York comincia a frequentare il Sachs' Café, un luogo di ritrovo centrale per pensatori radicali e anarchici del tempo. Qui incontra l’anarchico russo-americano Alexander Berkman, con cui formerà un’importante relazione, condividendo impegno politico e ideali di libertà.
Da questo periodo in poi Goldman diventa una delle figure di spicco del movimento anarchico negli Stati Uniti. La sua eloquenza e il suo carisma la rendono un’oratrice molto richiesta in tutto il paese. Attraverso discorsi pubblici, scritti e attivismo diretto, Goldman lotta per un'ampia varietà di questioni sociali centrali, tra cui la libertà di parola, l'ateismo, il sistema carcerario, il militarismo, il capitalismo, il matrimonio.
Si fa promotrice della libertà sessuale, del diritto delle donne all’aborto e al divorzio ed esprime dure critiche contro l'oppressione capitalistica. Sebbene prenda le distanze dal femminismo della prima ondata, concentrato sull’ottenimento del suffragio femminile, Goldman incorpora di fatto la politica di genere nell'anarchismo. Insieme a Berkman, partecipa a vari atti di protesta, incluso il fallito attentato contro Henry Clay Frick, un magnate dell'acciaio, nel 1892. Berkman viene incarcerato per l'attacco, mentre Goldman riesce ad evitare il carcere per mancanza di prove.
L’attività politica radicale di Goldman viene fortemente monitorata dalle autorità statunitensi portando a vari arresti negli anni successivi, per incitamento alla lotta, e per avere distribuito illegalmente materiale informativo sul controllo delle nascite. Nel 1901, il presidente William McKinley viene assassinato dall’anarchico Leon Czolgosz. Pur non avendo alcun legame diretto con Czolgosz, la retorica di difesa dell'uso della violenza come mezzo di protesta portata avanti da Goldman la rende un bersaglio per il governo. Nel 1917, durante la Prima Guerra Mondiale, Goldman e Berkman vengono arrestati per aver incoraggiato la diserzione e criticato la politica della leva obbligatoria. Dopo il rilascio nel 1919, vengono espulsi dagli Stati Uniti come stranieri indesiderabili e deportati in Russia.
Dopo aver sperato in un primo tempo che la Rivoluzione Bolscevica potesse portare alla creazione di una società libera e anarchica, in linea con i propri ideali, Goldman rimane presto delusa dall'autoritarismo emergente. La violenta repressione di voci indipendenti, con la soppressione di insurrezioni come la rivolta di Kronštadt, la portano a esprimere dure critiche nei confronti del governo sovietico e, nel 1923, dopo aver lasciato l'Unione Sovietica, scrive My Disillusionment in Russia (La mia delusione in Russia).
Dopo quest’ulteriore trasferimento radicale, Goldman vive in esilio, viaggiando tra Inghilterra, Francia e altri paesi e scrive la sua autobiografia Living my life (Vivere la mia vita). Con l’inizio della Guerra Civile Spagnola (1936) si trasferisce in Spagna per supportare la rivoluzione anarchica. Continuerà a scrivere e a parlare in difesa della libertà e della giustizia sociale fino alla sua morte a Toronto nel 1940.
Descritta come una donna ribelle e libera da chi la ammira, denunciata come pericolosa e fuori posto dai suoi detrattori, soprattutto per le posizioni in difesa della rivoluzione violenta, l'eredità di Emma Goldman è immensa e complessa. Il suo intelletto e il suo lavoro hanno ispirato generazioni di attiviste/i e intellettuali, influenzando movimenti per i diritti civili, i diritti delle donne e l'anarchismo in tutto il mondo. Le sue parole rimangono potenti e incisive, ispirando slogan che risuonano ancora oggi nelle strade occupate dalle proteste femministe:
se non posso ballare allora non è la mia rivoluzione!
�Ferguson, K. E. (2011). Emma Goldman: Political thinking in the streets. Rowman & Littlefield. �Goldman, E. (1911). Anarchism and other essays. Mother Earth Publishing Association.
�Goldman, E. (1931). Living my life. Alfred A. Knopf.
�Gornick, V. (2011). Emma Goldman: Revolution as a way of life. Yale University Press.
�Hemmings, C. (2014). Sexual freedom and the promise of revolution: Emma Goldman’s passion. Feminist Review, 106, 43–59.
Voce pubblicata nel: 2024