Elizabeth (“Bessie”) Blount fu la prima in ordine di tempo tra le amanti del sovrano d’Inghilterra Henry VIII. Più bella di Anna Bolena – così scrisse di lei John Barlow, Arciprete nella diocesi di Worcester – o delle altre mogli e concubine del re, la fanciulla aveva fascino, gentilezza, gioia di vivere. Quale damigella d’onore della regina Catherine d’Aragona catturò ben presto l’attenzione del sovrano, e la loro relazione fu l’unica ufficiale e la più duratura.

Nata intorno al 1500 a Kinlet, nello Shropshire, Elizabeth Blount era figlia di Sir John Blount, fedele anche se non importante servitore del re, e di Katherine Peshall Blount. La mansione di ‘damigella d’onore’ era molto ambita, essendo il guadagno di 100 scellini (5 sterline) l’anno. Le qualità richieste per tale incarico erano bellezza, grazia, buone maniere, saper suonare un qualche strumento musicale, cucire, ricamare, cantare e danzare in pubblico. Oltre allo stipendio le fanciulle prendevano parte agli intrattenimenti di corte, assistevano a feste e tornei, e di qui occasioni di incontri e di contrarre eccellenti matrimoni. Una volta sposate sarebbero diventate ‘dame di compagnia’ della regina, con mansioni più impegnative: oltre a far compagnia alla sovrana l’avrebbero accudita anche in camera da letto preparandole il bagno, il letto, aiutandola a cambiarsi, occupandosi della sua igiene personale.

All’epoca le feste in maschera erano in gran voga a corte e avvenivano in occasione di visite di sovrani stranieri, fidanzamenti, matrimoni, feste per le stagioni, ed erano occasione per costumi eleganti, recita di poesie, danze, canti, raffigurazione di allegorie. Poi si aprivano le danze. Bessie Blount vi partecipò per la prima volta nel 1514, alla celebrazione della “Dodicesima Notte” – la vigilia dell’Epifania – e danzò a lungo con re Henry. A quel tempo lui aveva ventitré anni, lei quattordici, ma tale età non era considerata inappropriata per una relazione. Che divenne nota quando, nel luglio di quello stesso anno, il sovrano fece dono della straordinaria somma di 146 sterline al padre di lei, Sir John.

E poiché Bessie era di una bellezza luminosa, danzava in modo incantevole, aveva una bella voce ed era allegra, divertente, generosa e disponibile, la relazione divenne ufficiale e, a confronto di quelle che seguirono, di lunga durata.

Nel giugno del 1519, trasferita segretamente da corte al Priorato di St. Lawrence in Blackmore nella dolce campagna dell’Essex, Bessie diede alla luce uno splendido bambino che fu battezzato Henry FitzRoy – fils du roi, figlio del re. Il sovrano lo riconobbe come suo e lo colmò di onori: lo creò Conte di Nottingham, Duca di Richmond e Somerset, gli elargì terre ed entrate intorno alla somma di 4.845 sterline l’anno, e nominò suo padrino e tutore l’onnipotente cancelliere del regno Cardinale Wolsey.

Ma il ragazzo, allevato come un principe – si parlò perfino di una possibile successione al padre, se non ci fossero stati figli maschi, e dunque legittimi, da parte di una delle numerose spose del re – morì a 17 anni, nel luglio del 1536, sembra di tubercolosi. Alcuni storici suggeriscono invece di una delle tante morti per un focolaio di peste a Londra, in quanto il sovrano ordinò un funerale “veloce e privato” e la bara in legno, nascosta sotto strati di paglia, fu portata in segreto fino al Priorato di Thetford nel Norfolk, dove il giovane fu sepolto.

Durante la gravidanza di Bessie Blount il re aveva iniziato una relazione con Mary Boleyn, sorella di Anne Boleyn. Dopo la nascita di Henry FitzRoy egli si liberò di Bessie combinandole un buon matrimonio con Gilbert Tailboys, primo barone di Kyme. I suoi rapporti con Bessie rimasero ottimi, tanto che le fece dono di proprietà del valore di duecento sterline l’anno, per tutta la vita. E mentre gli storici ufficiali tesero a sottovalutarne la figura, la tradizione popolare la ritenne importante perché fu la prova che il sovrano poteva generare figli maschi. Di qui il celebre detto “Blesse’ee, Bessie Blount” – che tu sia benedetta, Bessie Blount – che circolò durante quel periodo.

Alla morte di Tailboys nel 1530, Bessie Blount si risposò con Edward Fiennes de Clinton, nono barone Clinton e Saye. Tornata a corte come dama di compagnia della quarta sposa del sovrano, Anna di Clèves, Bessie morì, forse di parto, nel gennaio del 1540.

Fonti, risorse bibliografiche, siti su Elizabeth Blount

Brewer, J.S.; Gairdner, J.; Brodie, R.H. eds., Letters and Papers, Foreign and Domestic, in the Reign of Henry VIII, Years 1509-1547, H.M.S.O., London, 1864-1910

Hart, Kelly, The Mistresses of Henry VIII, The History Press 2009

Licence, Amy, The Six Wives & Many Mistresses of Henry VIII, GloucestershireAmberley Publishing  2014

Norton, Elizabeth, Bessie Blount mistress to Henry VIII, Stroud 2011

Weir, Alison, The Six Wives of Henry VIII, Grove Press 1991

Referenze iconografiche: Riproduzione in ottone della figura di Bessie Blount. Immagine in pubblico dominio. 

Voce pubblicata nel: 2021

Ultimo aggiornamento: 2023