“The Republican Virago”, così Edmund Burke definì Catharine Macaulay quando lesse la risposta che essa aveva pubblicato al suo Thoughts on the Cause of the Present Discontents nel 1770.
Nata Sawbridge da John ed Elizabeth (Wanley) il 2 aprile del 1731 nella parrocchia di Wye, nel Kent, Catharine Macaulay non ha lasciato tracce della sua infanzia; le esigue informazioni che abbiamo provengono da alcuni conoscenti di famiglia. Rimasta orfana di madre dall’età di due anni e con un padre più interessato all’educazione del figlio John che a quella delle figlie, Catharine viene affidata, insieme alla sorella Mary, alla governante di famiglia, una donna in realtà non adatta per crescere delle bambine. La curiosità e la sete di conoscenza spingono Catharine a immergersi in letture impegnative offerte dalla fornita biblioteca del padre, maturando la sua passione per la storia. Seguono anni di silenzio sulla sua vita fino al 1760, quando sposa George Macaulay, un medico quindici anni più anziano di lei. Il loro è un matrimonio felice, dal quale nasce la piccola Catharine Sophia, ma anche breve per la prematura scomparsa di George nel 1766. Macaulay è devoto alla moglie ed è proprio lui uno dei primi ammiratori e sostenitori della monumentale opera in otto volumi che Catharine inizia a scrivere nel 1763: The History of England from the Accession of James I to that of the Brunswick Line. L’opera si concluderà nel 1783, e il primo volume otterrà un enorme successo, tanto da venire considerato la risposta “Whig”, cioè favorevole alla tolleranza sia sociale che religiosa rispetto alla History of England di David Hume composta da sei volumi pubblicati tra il 1754 e il 1761, che sosteneva il partito Tory.
Trasferitasi a Londra, Catherine Macaulay vi rimane per dieci anni, durante i quali entra a far parte di due circoli sociali radicali: i Real Whigs e i Wilkites – gruppo quest’ultimo frequentato anche dal fratello John Sawbridge. La partecipazione alla vita dei circoli radicali le permette di conoscere molti esponenti repubblicani attivi in quel periodo, fra i quali ricordiamo John Wilkes, Richard Price, Caleb Fleming e il reverendo Thomas Wilson. Costretta a lasciare Londra a causa della salute cagionevole, Catharine si trasferisce a Bath nel 1774 dove vive un periodo di solitudine. Solitudine che finisce quando Wilson la invita a condividere la residenza Alfred House. Wilson, rimasto vedovo, si avvicina molto a Catharine, per la quale prova una profonda stima e forse qualcosa di più. In questo periodo la salute è al centro delle preoccupazioni di Catharine. Spinta dalla volontà di trovare una cura, si imbatte in un saggio scritto da un giovane medico, James Graham, che si è da poco trasferito a Bath. Graham propone dei nuovi rimedi per curare le malattie, così Catharine, incuriosita, decide di provarli ottenendo un temporaneo sollievo. Tra i due nasce un’amicizia che le permette di conoscere William Graham, il fratello minore di James, che diventerà suo marito nel 1778. Il matrimonio con William, di ventisei anni più giovane, decreta l’inizio della fine della fama di Catharine. L’aver sposato uno uomo molto più giovane d’età suscita un enorme scandalo, che non risparmia Catharine da una serie di ingiurie e di critiche.
A scagliarsi in prima linea contro di lei è Wilson, che vedendo nell’unione con Graham un tradimento, la caccia dalla sua residenza. A essere messa in discussione non è solo la donna, ma anche la scrittrice, tanto che si diffonde la voce falsa secondo cui il vero autore della History sia stato il primo marito, George. La crisi che segue alle calunnie e maldicenze spinge Catharine, nel 1784, a salpare per l’America insieme al nuovo giovane coniuge.
Oltreoceano la sua presenza è elogiata essendo la prima esponente dei radicali inglesi a visitare i luoghi che avevano da poco ottenuto l’indipendenza. Durante il soggiorno americano ha l’onore di stringere amicizia con Benjamin Franklin, George Washington e Mercy Warren, una delle donne più importanti della Rivoluzione americana. Tornata a Londra nel 1786, quattro anni dopo Catharine pubblica due delle sue opere più famose dopo la History: le Letters on Education with Observations on Religious and Metaphysical Subjects e le Observations on the Reflections of the Rt. Hon. Edmund Burke, on the Revolution in France. È proprio a seguito di queste due opere che nasce, nel dicembre del 1790, un breve scambio epistolare con Mary Wollstonecraft.
Mary ha stima per Catharine “because she contends for laurels whilst most of her sex only seek for flowers” (perché lei lotta per gli allori mentre la maggior parte del suo sesso cerca solo i fiori). Mrs. Macaulay riesce a risponderle complimentandosi con lei per A Vindication of the Rights of Men e dicendosi grata che “this publication which I have so greatly admired from its pathos and sentiment should have been written by a woman” (questa pubblicazione che ho così tanto ammirato per il suo pathos e i suoi sentimenti sia stata scritta da una donna). Ma il rapporto epistolare si rompe bruscamente, quando, nel giugno del 1791 Catherine muore a causa dei problemi di salute che l’hanno sempre tormentata.
A differenza di Mary Wollstonecraft, Catharine Macaulay non combatte per i diritti della donna. Crede nell’importanza dell’educazione paritaria tra i ceti e i sessi, ma non è una sostenitrice del suffragio universale. Tuttavia è innegabile che, come mostra la sua biografia, per tutta la vita sia stata una figura anticonvenzionale, che ha saputo prendere in mano la propria esistenza senza permettere che il suo essere donna rappresentasse un qualsivoglia ostacolo. Catharine Macaulay è stata senz'altro ed essenzialmente una donna libera.
B. Hill, The links between Mary Wollstonecraft and Catharine Macaulay: new evidence, in Women’s History Review, 4:2, pp. 177-192, 1995
Referenze iconografiche: Catharine Macaulay, ritratto di Robert Edge Pine, circa 1775, © National Portrait Gallery, London. Immagine in pubblico dominio.
Voce pubblicata nel: 2017
Ultimo aggiornamento: 2023