Non per volontà si compie la mia azione, non per volontà io vivo ma per lunga ispirazione che precipita, come un frutto nella sua misura ultima e feconda. E nella sua stagione.
Così scriveva Brianna Carafa in Non per volontà si compie (Carucci, 1957), probabilmente pensando al valore del proprio lavoro, all’impronta che desiderava lasciare nel mondo.
Brianna Carafa nacque a Roma il 17 giugno 1924, da genitori che appartenevano a due tra le più antiche famiglie nobili italiane: il padre era il Duca Antonio Carafa D’Andria e la madre, di origine polacca, era Fiammetta dei Conti Soderini, figlia del Conte Edoardo Soderini e di Emilia Marianna De Frankenstein, nota per il suo impegno nella difesa del diritto di voto alle donne e, in generale, attenta ad occuparsi delle persone più bisognose.
Nel 1930, quando aveva solo sei anni, Brianna Carafa perse la madre in un incidente aereo, pilotato dalla stessa mentre sorvolava il Golfo di Napoli. Il padre la affidò alle cure della nonna materna con la quale crebbe e alla quale rimase particolarmente legata, come testimoniato nel racconto a lei dedicato, Ritratto di straniera («Paragone Letteratura», 1978).
La grande vivacità culturale che regnava nella famiglia d’origine contribuì a formare la personalità e l’eclettismo professionale di Brianna Carafa. Laureatasi inizialmente in architettura, proseguì gli studi in altro ambito divenendo, infine, psicanalista. La psicanalisi fu certamente la sua attività principale, quella che alimentò la sua scrittura e che diede pienezza alla sua esistenza. La scrittura, come lei stessa affermava in un’intervista del 1975, fu coltivata a lungo, in privato, con alcune elitarie pubblicazioni, poiché temeva di cadere nella «spietatezza dell’ingranaggio consumistico». L’amore per la letteratura e la vivacità intellettuale di cui era dotata la portarono ad entrare nel circolo di Angelo Maria Ripellino e ad aprire la propria casa ad artisti e poeti.
Nel 1953 fondò, insieme allo psicanalista Mario Trevi e al fotografo Paolo di Paolo, «Montaggio», rivista di poesia e fotografia. Qui pubblicò le sue prime poesie. Nel 1957, fu edita da Carucci la sua unica raccolta dopo l’esperienza di «Montaggio»: ventuno poesie in tutto. In quello stesso anno, in «Botteghe Oscure», la celebre rivista fondata da Marguerite Caetani, vennero pubblicati due racconti, La porta di carta e il sordo. Carafa intraprese così la strada verso il romanzo che la rese nota al grande pubblico. Il giardino perduto, («Paragone Letteratura», 1966); La governante, («Paragone Letteratura», 1966); Altrove, («Paragone Letteratura», 1972); L’autobus, («Paragone Letteratura», 1976), Ritratto di straniera, («Paragone Letteratura», 1978) sono gli altri racconti che anticiparono e accompagnarono la stesura dei romanzi, La vita involontaria (Einaudi, 1975) e Il ponte nel deserto (Einaudi, 1978). La vita involontaria, candidato al Premio Strega del 1975 fu superato e vinto da A caso (Rizzoli, 1975) di Tommaso Landolfi, ma non passò inosservato.
La voce di Brianna Carafa si fece apprezzare non solo da Italo Calvino, che era allora editor e curatore di Einaudi, il quale le riconobbe una scrittura «chiara e ferma», ma anche da altri nomi autorevoli della Letteratura italiana come Claudio Magris e Geno Pampaloni, che ne esaltarono le qualità di intensità e profondità.
La morte prematura, nel 1978, non le permise di vedere l’uscita del suo secondo e ultimo romanzo, Il ponte nel deserto, pubblicato postumo, a pochi giorni dalla morte, sempre da Einaudi. Oggi è possibile rileggere Brianna Carafa grazie all’impegno della casa editrice Cliquot che, per la prima volta, oltre ad aver raccolto in volume i racconti sparsi, sta riproponendo tutti i suoi scritti.
Brianna Carafa, in «Montaggio», Anno I, n.1, 1953, pp. 23-32. Brianna Carafa, Poesie, Roma, Carucci Editore, 1957.
Brianna Carafa, Il Giardino perduto, in «Paragone Letteratura», Anno XVII, N. 198/18, agosto 1966, pp. 84-97.
Brianna Carafa, La governante, in «Paragone Letteratura», Anno XXII, N. 256, Giugno 1971, pp. 74-103.
Brianna Carafa, Altrove, in «Paragone Letteratura», Anno XXIII, N. 274, Dicembre 1972, pp. 18-35. Brianna Carafa, L’autobus, in «Paragone Letteratura», Anno XXVII, N. 312, Gennaio 1976, pp. 62-76.
Brianna Carafa, Il ponte nel deserto, Einaudi, 1978.
Brianna Carafa, La vita involontaria, Cliquot, 2020.
Brianna Carafa, Gli angeli personali, Cliquot, 2022.
Chiara Pini, Le poesie di Brianna Carafa: dalla prima pubblicazione in «Montaggio» (1953) all’edizione di Carucci (1957), «Kepos-Semestrale di Letteratura Italiana», 1/2022.
Chiara Pini, Una foto di famiglia di Brianna Carafa D’Andria: la nonna Emilia Marianna de Frankenstein Soderini, in «Le Ortique», 24 giugno 2022.
Voce pubblicata nel: 2024
Ultimo aggiornamento: 2024