Angela Gotelli: protagonista dimenticata è il titolo di un saggio di Elisabetta Salvini [in “Bollettino dell’Archivio per la storia del movimento sociale cattolico in Italia”, n. 2, 2005] dedicato a una delle Madri Costituenti che, in effetti, non viene in genere molto ricordata.

Nata a San Quirico di Albareto, in provincia di Parma, nel 1905 in una famiglia animata da profonda fede cattolica, Angela frequentò il liceo a La Spezia e l’università a Genova, dove si laureò in lettere classiche. Sono questi gli anni della sua formazione politica e spirituale: entrò nella Fuci e presto ne divenne la presidente del circolo locale. Tra il 1928 e il 1929 ne fu eletta consigliera nazionale e successivamente, dal 1929 al 1933, presidente nazionale delle universitarie cattoliche, succedendo a Maria De Unterrichter Iervolino. Durante la sua presidenza collaborò con Aldo Moro, con il presidente Igino Righetti e con Mons. Giovanni Battista Montini (futuro papa Paolo VI). Il suo operato venne molto apprezzato e fu elogiato anche dal pontefice, nonostante avesse suscitato scandalo la sua difesa del fatto che ragazzi e ragazze - che peraltro dividevano ogni giorno gli stessi spazi a scuola e fuori – frequentassero gli stessi gruppi di studio e di riflessione all’interno della Federazione.

Fece in quegli anni anche la scelta del nubilato, decidendo di dedicarsi completamente all’apostolato sociale nell’ambito delle organizzazioni cattoliche e sciogliendo dalla promessa di matrimonio un giovane medico amico di famiglia. Intraprese nel frattempo la professione di insegnante, dopo aver vinto una cattedra al ginnasio di Trieste, dove proseguì nel suo impegno con la Fuci, come delegata per il nord est.

All’inizio della guerra, rientrò però a La Spezia; qui frequentò un corso per crocerossina presso l’ospedale cittadino, che le consentì di poter assistere, nell’estate del 1941 a Brindisi, i soldati feriti sul fronte greco. Dopo l’8 settembre, sfollata in montagna ad Albareto, assistette e curò i malati e i feriti della zona e offrì la casa di villeggiatura della sua famiglia come sede del locale comando partigiano e asilo per gli sfollati, fronteggiando coraggiosamente i sospetti dei comandi repubblichini e una perquisizione dei militi della X flottiglia MAS.

Il suo ruolo di crocerossina internazionale le permise anche di intervenire nelle trattative con i tedeschi per lo scambio di ostaggi civili e prigionieri a Montegroppo di Albareto - riuscendo a evitare le rappresaglie tedesche a parecchi paesi dell’Emilia e della Liguria - e il suo profondo senso di pietas la spinse più volte a compiere atti che contrastavano con la ferocia e la barbarie della guerra, come quello di dare sepoltura alle vittime di un rastrellamento.

Il suo impegno nella Resistenza, iniziato come rifiuto della guerra, si andò sempre più trasformando in impegno politico in senso stretto: Angela – che già aveva partecipato nel 1943 alle riunioni camaldolesi del Movimento dei laureati cattolici, volte alla stesura del cosiddetto “codice di Camaldoli”, un documento programmatico che funse da ispirazione e linea guida per la politica sociale ed economica della Democrazia Cristiana che si stava formando in quel periodo - contribuì alla nascita della Dc. Nel 1945, ottenuta un'aspettativa dalla sua scuola, si trasferì a Roma, per impegnarsi nella rinata organizzazione dei laureati cattolici.

Qui entrò a far parte della “Comunità del Porcellino” che si era costituita a casa Portoghesi, in Via della Chiesa Nuova, luogo di ritrovo di molti dei protagonisti della stagione dell’Assemblea Costituente, da Giuseppe Dossetti a Giorgio La Pira, da Laura Bianchini ad Amintore Fanfani: un crogiuolo di intelligenze e di forti caratteri da cui presero forma molti dei princìpi fondanti della convivenza della nazione che stava risorgendo e che furono poi trasfusi nella Carta costituzionale

Eletta alla Costituente nella circoscrizione di La Spezia-Genova –Savona, il 6 febbraio 1947 fu chiamata, in sostituzione dell’on. Carmelo Caristia, alla Commissione dei Settantacinque per la redazione del testo costituzionale e, insieme a Nilde Iotti, fece parte della Prima Sottocommissione sui diritti e doveri dei cittadini. È da ricordare, fra i suoi vari interventi, quello relativo al potere giudiziario nell'ambito dell'attività della Commissione per la Costituzione in cui, in accordo con Nilde Iotti e Maria Federici, sostenne fortemente, ma inutilmente, il diritto delle donne di accedere agli alti gradi della magistratura.

Ma l’Assemblea costituente fu, per Angela Gotelli, solo il primo passo di una lunga carriera politica, sia a livello nazionale che in sede locale. A livello nazionale, fu ininterrottamente presente in Parlamento dal 1948 al 1963, essendo eletta deputato nella prima, nella seconda e nella terza legislatura e durante questa attività parlamentare fece parte di varie Commissioni permanenti, ricoprendo poi, nel corso della terza legislatura, anche incarichi governativi come sottosegretario di Stato alla Sanità dal 1958 al 1960 e sottosegretario di Stato al Lavoro e alla Previdenza sociale negli anni 1959 e 1960. Contemporaneamente, nel 1951 era stata eletta sindaco di Albareto e ricoprì questa carica sino al 1958.

Sempre attenta al sociale e ai problemi della donna, nel 1966 aderì al Comitato italiano di difesa morale e sociale della donna (Cidd), costituito nel febbraio 1959 da Lina Merlin con alcune deputate democristiane, tra cui Maria De Unterrichter Jervolino, Maria Federici, Angela Guidi Cingolani.

Dal 1963 al 1972, infine, fu nominata presidente nazionale dell’Omni (Opera nazionale Maternità e infanzia), suo ultimo incarico politico, dopo il quale si ritirò a vita privata ad Albareto, dove morì il 21 novembre 1996. Osserva amaramente Patrizia Gabrielli che al momento della sua scomparsa, sulle pagine de “Il Popolo”, solo l’amica Albertina Soliani e il Movimento Donne Popolari ricordavano “con affetto e gratitudine” la "significativa figura di donna lungamente impegnata nelle istituzioni e nel Partito per l’affermazione e lo sviluppo dei diritti dell’infanzia e delle donne”.

Fonti, risorse bibliografiche, siti su Angela Gotelli

Patrizia Gabrielli, Angela Gotelli: austera, tranquilla, sicura in Eadem, Il primo voto. Elettrici ed elette, Castelvecchi, Roma 2016

Stefano Trinchese, Gotelli Angela, in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 58, 2002

Paola Gaiotti de Biase, Angela Gotelli, in http://www.fondazionenildeiotti.it

Referenze iconografiche: Angela Gotelli, anni cinquanta.Foto di  dati.camera.it.  Creative Commons Attribution 4.0 International license.

Voce pubblicata nel: 2023

Ultimo aggiornamento: 2023