Stefania Clerici intesse versi e chilometri tra Milano (dove vive felicemente col marito e insegna Lettere in un Liceo) e la provincia di Como (dove abitava prima e dove ritorna dalla famigliola d’origine). Vive in una casa con la sala dai mobili bianchi e arancioni, disegnati dal marito e da lei, mentre la camera da letto è blu e bianca (come, secondo il nipote, si conviene a un re e a una regina).
Crede che “la bellezza salverà il mondo” (lei stessa è già stata salvata dal marito dall’acquisto di un appartamento con vista discarica e cimitero): si è iscritta e ha collaborato col FAI (Fondo Ambiente Italiano), con l’AIE (Associazione Italiana Ex Libris) e le piace organizzare concorsi letterari ed eventi culturali, per parlare di “cose leggere e vaganti”.
Ha raccolto le sue liriche in alcune sillogi (L’addio delle nubi, Oltre, Tibidabo, Zubi Zuri, Liagò, Opicopà) e ancora persiste nel vizio della scrittura.