Attivista per vocazione e temperamento, non ti preoccupavi di cosa avrebbero detto, non ci pensavi nemmeno. Ora so che non eri una provocatrice, come a volte ho sentito allora (in quegli anni i protagonisti venivano chiamati provocatori) ma difendevi strenuamente i diritti umani e civili, in primo luogo quelli della specifica minoranza a cui tu stessa appartenevi, ma anche per altre cause.
(Carlos Monsiváis, 1994)

Nancy Cárdenas nasce il 29 maggio 1934 a Panas de la Fuente, una piccola città nel nord del Messico che lei stessa descrive come “una piccola cittadina di 400 anni con un milione di alberi, 20mila abitanti e solo una strada di accesso”. Completata l’istruzione primaria e secondaria, si trasferisce a Città del Messico, dove consegue prima la laurea e poi il dottorato di ricerca in Arti drammatiche presso l’Universidad Nacional Autónoma de México. È negli anni dell’università che si avvicina per la prima volta alla politica: una passione, questa, che la accompagnerà per tutta la sua vita. Negli anni Cinquanta, inizia a militare nel partito comunista e a lavorare per lo stesso.

Nel 1960, all’età di ventisei anni, si trasferisce negli Stati Uniti, dove studia cinema e teatro presso la Yale University e l’anno successivo, nel 1961, arriva in Polonia, a Łódź, dove completa la sua istruzione studiando lingua e letteratura polacca.

Il periodo di formazione negli Stati Uniti e in Europa rappresenta un momento centrale nella storia personale ed artistica dell’autrice: il contatto con differenti culture e le importanti relazioni umane che intesse in queste occasioni rappresentano una inesauribile fonte di ispirazione per la sua produzione artistica. Inoltre, questo contesto le permette di avvicinarsi alle rivendicazioni emergenti dalla comunità LGBTQIA+ a livello internazionale.

Nel 1960, Nancy Cárdenas scrive El cantaro seco (Cárdenas, 1960), prodotto all’Universidad Nacional Autónoma de México e in seguito tradotto anche in inglese (“The Empty Pitcher”).

Nello stesso periodo, entra in contatto con esponenti della comunità queer provenienti da Stati differenti, discute con loro delle questioni sottese all’affermazione delle soggettività LGBTQ e inizia a riferirsi a sé stessa come donna lesbica nei suoi scritti. Tornata in Messico e stabilitasi a Città del Messico, affianca alla scrittura di opere teatrali una pluralità di altre attività: partecipa alla produzione della Radio Univesidad e diviene coordinatrice del Cine Club della Universidad Nacional Autónoma de México; lavora come attrice, giornalista e traduttrice.

Alla sua affermazione sulla scena artistica procede di pari passo la militanza politica: non a caso, la maggior parte delle opere da lei prodotte in questi anni riflette messaggi politici ispirati alle rivendicazioni dei moti studenteschi del 1968. Proprio nel 1968 durante una protesta studentesca contro la violenza della polizia, Nancy Cárdenas viene arrestata.

Nel 1970 lavora, insieme all’amico e collega Carlos Monsiváis, alla produzione e direzione di “El efecto de los rayos gamma sobre las caléndulas” (Cárdenas, Monsiváis, 1970), traduzione spagnola dell’opera di Paul Zindel “The Effect of Gamma Rays on Man-in-the-Moon Marigolds” (Zindel, 1964). Proprio grazie a questa produzione riceve il suo primo premio da parte dell’Associación de Críticos de Teatro.

Gli anni Settanta rappresentano un momento fondamentale per la vita di Nancy Cárdenas e per il suo impegno all’interno della comunità LGBTQIA+.
Sono due gli anni, in tal senso, centrali: il 1971, in cui partecipa alla fondazione del Frente de Liberación Homosexual (FLH), la prima associazione per i diritti LGBTQ del Messico; il 1973, quando, all’età di trentanove anni, partecipa alla trasmissione “24 Horas” di Jacobo Zabludovsky e, durante un’intervista sulla condizione delle persone omosessuali in Messico, dichiara apertamente di essere una donna lesbica. Questo ultimo evento rappresenta un vero e proprio punto di svolta per la vita di Nancy Cárdenas, che diventa così la prima donna ad aver fatto coming out nella televisione nazionale messicana.

Tuttavia, al di fuori della comunità queer, l’opinione pubblica non accoglie positivamente la sua dichiarazione, ritenuta un’offesa al buon costume che la televisione nazionale non poteva tollerare. Bisogna considerare che negli anni Settanta in Messico le persone omosessuali in alcune zone rischiavano addirittura di essere legalmente perseguite per “faltas a la moral y apología de un vicio” (“offesa alla moralità e apologia di un vizio”).

L’anno successivo alla sua apparizione televisiva, lavora a “Los chicos de la banda” (Cárdenas, 1974), traduzione dell’opera “The Boys in the Band” (Crowley, 1968), con protagonisti uomini gay. La messa in scena dell’opera presso il teatro Insurgentes è fortemente osteggiata dall’amministrazione della città che, ancora una volta, ritiene una simile rappresentazione contraria alla morale e al buon costume. Giudicando l’accaduto una vera e propria forma di censura, Nancy Cárdenas organizza una protesta e scrive una serie di articoli fortemente critici al riguardo, appoggiata da alcuni tra i maggiori intellettuali messicani dell’epoca, tra cui l’amico Carlos Monsiváis.

La tensione che sottende questa fase della vita di Nancy Cárdenas raggiunge il suo apice nel 1975, anno nel quale viene invitata a svolgere un intervento sul lesbismo alla United Nations International Women’s Year Conference. La sua partecipazione, così come la tematica oggetto del suo intervento, non viene apprezzata dall’opinione pubblica e al termine dell’evento Nancy Cárdenas deve fronteggiare un’aggressiva folla di protestanti. Dopo questo avvenimento, il suo rapporto con la stampa diventa ancor più problematico e molti giornalisti che avevano appoggiato le sue precedenti battaglie politiche in questa occasione si distaccano da lei, criticandola fortemente.

Nonostante le difficoltà del periodo considerato, Nancy Cárdenas continua la sua militanza politica per i diritti delle persone omosessuali; così, nel 1975 collabora alla scrittura del Manifesto in Defense of Homosexuals e nel 1978 partecipa all’organizzazione della prima parata del Gay Pride in Messico.

L’ultima parentesi della sua vita è profondamente segnata dalla diffusione, su scala globale, dell’epidemia di AIDS che coinvolge, falcidiandola, la comunità gay. Nancy Cárdenas viene toccata da vicino da questi tragici eventi: perde, a causa della malattia, diversi amici e assiste in prima persona all’inasprimento del pregiudizio nei confronti delle persone omosessuali. A tal proposito, nel 1988, dirige l’opera teatrale “Sida…así es la vida” (Cárdenas, 1988), traduzione di “As is” (Hoffmann, 1985). Il suo obiettivo è quello di contribuire alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica e combattere lo stigma contro le persone malate di HIV e AIDS.

Nel 1994 vede la luce l’opera letteraria “Cuaderno de amor y desamor” (Cárdenas, 1994), che raccoglie scritti datati dal 1968 al 1993 sul tema dell’amore e delle relazioni sentimentali.
Nancy Cárdenas muore a città del Messico il 23 marzo 1994, a causa di un cancro al seno. Nel 1995, in suo onore, viene creato a Città del Messico il “Centro de documentación y archivio histórico lésbico de Mexico y America Latina Nancy Cárdenas”.

*voce a cura di Maria Vittoria Izzi.
Nata nel 1996 in provincia di Viterbo, è attualmente dottoranda di ricerca in Studi Giuridici Comparati ed Europei presso l’Università di Trento. Appassionata di gender studies e queer studies. Partecipa al gruppo SCRIBUNT: (Gruppo di) Scrittura di Biografie - Università di Trento (referenti Maria Barbone; Susanna Pedrotti; Lucia Rodler).

Fonti, risorse bibliografiche, siti su Nancy Cárdenas*

Kaplan J. (2022). Pride on Stage: Nancy Cárdenas, Podcast Womanica (n. 198), [Episodio podcast audio]. In Womanica.
Ulises E. (2020). “Los chicos de la banda” y su historia de censura en México, URL consultato il 5 agosto 2024.

Gianoulis T. (2015). Cárdenas, Nancy (1934-1994), URL consultato il 5 agosto 2024.

esteemfeedback (2022). LGBT History Month 2022 October 11: Nancy Cárdenas, Mexican Writer & Activist, URL consultato il 5 agosto 2024.

Martinez E. M. (1996). Lesbian Voices from Latin America: Breaking Ground, Garland.

Cardenas, N. (1960), El cantaro seco : Pieza en 1 acto., Universidad Nacional Autónoma de México.

Zindel, P. (1970), The Effect of Gamma Rays on Man-in-the-Moon Marigolds, (Cevallos, E., Cardenas, N. trad.).

Cardenas, N. (1974), Los muchachos de la banda, Crowley, M. (1974), The Boys in the Band (Cardenas, N. trad.) (Originariamente pubblicato nel 1968).

Hoffman, W.M. (1988), As is (Cardenas, N. trad.) (originariamente pubblicato nel 1985).

Cárdenas, N., Monsiváis, C., & Cervantes, P. (1994), Cuaderno de amor y desamor, 1968-1993, Hoja Casa Edit.


Voce pubblicata nel: 2024