Nasce a Cupra Marittima (AP) nel 1951, l’8 marzo, da genitori occupati nell’azienda agricola dei nonni materni. Secondogenita tra due fratelli che non si sono mai conosciuti, a un anno con la famiglia si trasferisce ad Ancona per la poliomielite che colpisce il primo fratello Stefano a 4 anni e che morirà poi nel 1959, mettendo a prova la famiglia che riesce comunque a inserirsi nella realtà anconetana: il padre Ennio, creativo e intraprendente, s’impiega all’Ente Fiera; la madre, Eola Ascani, determinata e insegnante elementare, amante della matematica e delle lingue, trasforma la propria casa in un doposcuola, anche per bambini svantaggiati, dove Patrizia, fin dall’infanzia, collabora. Sono gli anni in cui pratica, oltre alla danza, il nuoto e i tuffi, a livello agonistico. Lo sport diventa una passione e una metodica. Nel 1960 nasce il secondo fratello, Leonardo che segna in positivo il nucleo famigliare.
Si forma al Liceo scientifico Savoia, nella sezione di tedesco, conoscendo Lella Marzoli, futura giornalista Rai e Milli Marzoli, dirigente nazionale del PCI morta prematuramente nel 1987. Qui vive l’esperienza del Sessantotto e fa parte della Comunità del Dissenso del Crocifisso di don Eugenio (il Doge), nel quartiere popolare degli Archi in contrasto col proprio ambiente sociale. Coltiva la matematica, pur interessandosi di psicosociologia, soprattutto dopo la maturità, frequentando, come auditrice, le lezioni di Ortofrenica a Urbino, dove la madre si stava abilitando. Si iscrive a Roma, nel 1970 alla Facoltà di Filosofia, laureandosi nel 1975 con una tesi in Filosofia Teoretica con Antonio Capizzi su La donna in Kierkegaard e in Nietzsche (riordinando la Biblioteca del PCI di Frattocchie con Aida Tiso).
Il periodo romano risulta basilare per la formazione e per l’impegno politico. Segue le illuminanti lezioni di Franco Ferrarotti e di Ida Magli (che la sosterrà nella tesi filosofica sulle donne). Si iscrive al PCI (con segretario Luigi Petroselli) a Casalbertone, impegnandosi nel quartiere e tra i baraccati del Prenestino. Qui la coglie come un lampo la morte di Pier Paolo Pasolini. Durante la campagna referendaria sul divorzio, si iscrive all’UDI di Roma, confrontandosi con Giglia Tedesco, Marisa Rodano, Marisa Passigli, Anita Pasquali, Laura Vestri, Lina Ciuffini, Franca Prisco, Lina Fibbi e tante altre. Il suo primo intervento pubblico viene supportato dai testi della sociologa Chiara Saraceno. Pur di non pesare economicamente sui genitori, si mantiene col presalario e lavori saltuari. Nel 1975, è costretta a lasciare la “sua” Roma, per questioni economiche e accoglie l’ospitalità di amici a Modena per un concorso pubblico a Carpi e poi svolgendo lavori precari tra anziani e bambini. È a Modena che Patrizia, su proposta di Rosanna Galli, Fanny Zangelmi e anche Alfonsina Rinaldi, diventerà funzionaria dell'UDI (che contava ben 8000 iscritte) prima delle studentesse e poi dell’Archivio conoscendo Bice Ligabue e Gina Borellini. Proporrà il nominativo di Pina Nuzzo per il nascente Centro Donna di Modena. Vive il travaglio del X Congresso, impegnandosi a livello nazionale con Franca Foresti, Margherita Repetto, Vania Chiurlotto, Anna Rita Piacentini, Patrizia Carrano, Lidia Menapace.
Nel 1978 si dimette e rientra ad Ancona dove s’impegna nella sezione Centro del PCI e nell’UDI all’XI Congresso. Sarà promotrice insieme a Concetta Bartolucci, Anna Bassi, Mirka Alessandrelli, Paola Lucantoni, Ornella Marchetti, Bianca Piaggesi della Casa della Donna e della Biblioteca delle Donne.
Si perfeziona in Filosofia Politica con Pasquale Salvucci a Urbino, 1978; in Ermeneutica con Hans Georg Gadamer a Napoli, 1981 e in Semiotica con Umberto Eco all’Università di San Marino, 1988. Bloccate le cattedre, oltre a seguire bambini problematici, frequenta un corso di Logopedia, ottiene la Maturità Magistrale e insegna per 2 anni alle elementari e infine vincendo ben 5 concorsi, per 2 anni Lettere e, fino al 2017, Filosofia e Storia, prima presso il Liceo Scientifico Cambi di Falconara, poi al Liceo Classico Rinaldini di Ancona e alla Scuola di Specializzazione per Insegnanti dell’Università di Macerata. Nel 1980 è socia fondatrice dell’Istituto Gramsci Marche e nel 1985 diventa Presidente provinciale dell’Istituto di Storia del Movimento di Liberazione delle Marche, dove già era borsista per la ricerca sulle organizzazioni femminili nel secondo dopoguerra. Dal 1987 al 1991 è Commissaria della Prima Commissione delle Pari Opportunità delle Marche, nominata con l’autorevole assenso di Joyce Lussu.
Dal 1986 al 1989 perderà, in circostanze diverse, entrambi i genitori: la madre, per una diagnosi sbagliata, a 61 anni, e il padre, all’improvviso, a 68 anni. E infine Leonardo stesso morirà in modo repentino nel 2006 a 45 anni: un fratello da lei allevato come un figlio e per lei che non ne ha avuti e che non si è mai voluta sposare, una scomparsa innaturale, dolorosa e desertificante (anche presso i familiari più vicini).
Nel 1989 collabora con Annarita Buttafuoco alla nascita della Società delle Storiche Italiane e diventa promotrice, nel 1995, dopo la Conferenza di Pechino, dell’Associazione, Seminari Magistrali di Genere “Joyce Lussu” di Ancona. Nel 2007 consegue, nella sua piena maturità e dopo l’ultimo lutto, il Dottorato di Ricerca in Filosofia e Teoria delle Scienze Umane sul pensiero femminile con Giovanni Ferretti e Roberto Mancini, pubblicato con prefazione di Laura Boella. Dal 2009 è socia della IAph-Associazione Internazionale Filosofe. Il 13 febbraio 2011 contribuisce a Se Non Ora Quando.
È presente, dal 2013, nel prestigioso Dizionario Treccani e in Wikipedia. Fa parte del Centro Studi Augusto Scocchera dell’Opera Nazionale Maria Montessori. Il 4 maggio 2015 ottiene il conferimento di Civica Benemerenza dalla Città di Ancona. La sua specialità con carattere epistemologico e metodologico è la Filosofia e la Storia delle Donne negli ambiti interdisciplinari dei Women’s Studies, su cui tiene conferenze pubbliche, corsi e scrive articoli e saggi, pur dedicandosi al disegno, alla narrativa e alla poesia (maturata anche dopo la conoscenza diretta di Maria Luisa Spaziani oltre che di Dacia Marini a Roma fin dal Collettivo “La Maddalena”).
Cura e conduce Corsi di Formazione per gruppi di donne (e non solo), legati anche ad ambienti politici, sindacali e istituzionali, professionali, oltre che scolastici, sulla comunicazione e sulla pratica della relazione, relativi alle esperienze e alle metodiche maturate nel Movimento delle Donne.
Determinazione e autonomia, con spirito di collaborazione e di relazione, sono i suoi tratti distintivi, sin dalla gioventù: quando l’idealità di tale generazione era anche in grado di sacrificare il proprio privato.
Identità di genere nella formazione, Ancona 1996; Tina Modotti, Ancona 1998; Seminare per fare politica, Ancona 2000; Joyce Lussu e la passione politica, Firenze 2002; Joyce Lussu e la storia, Cagliari 2003; Il giardino filosofico, Falconara 2005; Il dono della libertà femminile, Firenze 2006; Essere Creare Sapere, Ancona 2008; Il mio 68, Ancona 2009; Il corpo di Diotima. La passione filosofica e la libertà femminile, Quodlibet 2009, 2011; Genere e Metodo; Donne e Scienza: dedicato a Maria Montessori, Lecce 2010; La matrice del Sé, Bologna 2011; Vedere con gli occhi del cuore, Parma 2011; Simone Weil, l’indomabile, Napoli 2011; Donne e Risorgimento: una questione storiografica, Ancona 2011; Teti in mare, Robin Edizioni, Roma 2012; Avere 150 anni, Napoli 2012; Joyce Lussu e le nuove generazioni, Bologna, 2012; La figura del docente, Ancona 2013, Poesia e Filosofia, Bologna, 2013; L’impegno politico tra le donne, affinità elettive, Ancona 2014; Mia piccola libertà, Guasco, Ancona 2014. È in uscita, L’invidia di Aristotele ovvero della vir-tù (femminile).
Voce pubblicata nel: 2016
Ultimo aggiornamento: 2017