Elisabetta Caminer
Venezia 1751 - Venezia 1796
Di carattere fiero e polemico, estroversa, galante, bella, di vivace intelligenza e sagacia, di ottima conversazione, Elisabetta Caminer è un’organizzatrice culturale capace con la sua attività di giornalista, traduttrice, poeta, editrice, pedagogista e regista teatrale, di diffondere in Italia e Europa le idee illuministe del tardo Settecento provenienti da Francia e Gran Bretagna.
Nasce a Venezia il 29 luglio da Anna Maldini, giudiziosa massaia, e Domenico Caminer, agiato borghese, giornalista e scrittore di teatro, prima di cinque figli. Avviata a fare la crestaia, aiuta poi come copista il padre, con un’educazione autodidatta nella ricca biblioteca paterna. È figlia d’arte e sorella di Antonio, creatore del Nuovo postiglione e cognata di Gioseffa Cornoldi, fondatrice de «La donna galante ed erudita. Giornale dedicato al bel sesso».
Nel 1763 esce il suo primo sonetto celebrativo, seguito da altri componimenti. Nel 1768 Domenico Caminer dopo qualche tentativo sfortunato fonda a Venezia il mensile l’«Europa letteraria», inaugurato da una traduzione della figlia del romanzo di Voltaire La principessa di Babilonia, seguita da altri lavori che attirano subito l’attenzione di ammiratori e detrattori per i contenuti innovativi e dissacranti della cultura illuminista. Il padre, nella presentazione del «Giornale pisano» del 1772, elogia pubblicamente le qualità di letterata della figlia. Fra i suoi corteggiatori l’anziano e anticonformista conte bolognese Francesco Albergati Capacelli (1728-1804) con cui inizia un fitto carteggio sulla drammaturgia e l’educazione femminile: il fidanzamento non viene concluso, ma rimane una forte amicizia intellettuale.
Nell’epistolario con lo scienziato Lazzaro Spallanzani, Elisabetta si lamenta perché la sua condizione sociale le impedisce studi scientifici, permettendole solo traduzioni e poesie. Nel 1772 pubblica e fa rappresentare la raccolta di diciassette pièce Composizioni teatrali moderne tradotte da Elisabetta Caminer. Sostenitrice di Carlo Goldoni contro il “conservatore” Carlo Gozzi, in una lettera all’editore fiorentino Giuseppe Pelli Bencivenni scrive: "Io sto in casa quasi tutti i giorni e vo’ tutte le sere a teatro per cui ho una vera passione […]; questo è il più bel divertimento del mondo".
Nello stesso anno sposa Antonio Turra (Vicenza 1736-1797), scienziato naturalista di fama europea e direttore dell’Orto Botanico del vescovo Mario Corner, citato da J.W. von Goethe nel suo Viaggio in Italia come persona garbata e fine, con cui ha un matrimonio senza figli dapprima felice, poi difficile, ma sempre caratterizzato da un profondo legame intellettuale. Si trasferisce a Vicenza, dove resterà tutta la vita, rimpiangendo la libera e buona Venezia, con qualche vacanza nei dintorni o viaggi di lavoro a Padova e in laguna. Nella sua casa di Contrà Canove si riuniscono intellettuali, collaboratori, viaggiatori.
Nel 1774 la rivista sposta la redazione a Vicenza e prende nome di «Giornale enciclopedico», poi nel 1790 di «Nuovo giornale enciclopedico»; assume la direzione con Giovanni Scola (1737-1820) e poi dal 1782 con Alberto Fortis (1741-1803) e dibatte con richiami all’illuminismo europeo la concezione dell’educazione, la riforma del teatro, della lingua, della letteratura e delle scienze, firmando gli articoli con le sue iniziali. Fra gli altri contributi, quelli di Anton Maria Lorgna, Lazzaro Spallanzani, Vincenzo Monti, Melchiorre Cesarotti.
Nel 1779 i coniugi aprono una propria stamperia in Contrà Canove per difficoltà con la censura degli altri editori e pubblicano la Piccola enciclopedia con favole, scenette, racconti morali per la gioventù e altri brevi testi per le donne. Nel 1794 dirige al teatro San Servolo la scuola di drammaturgia per giovani dilettanti. Nel 1795 si manifesta un tumore al seno, operato senza successo. Le difficoltà economiche le fanno impegnare l’argenteria e la biancheria al Monte di pietà. Il 7 giugno 1796 muore nella villa dell’amico G.B. Fracanzan a Orgiano e viene sepolta nella chiesa vicentina di Santo Stefano senza una lapide a memoria.
Fonti, risorse bibliografiche, siti su Elisabetta Caminer
Rita Unfer Lukoschik,
Elisabetta Caminer Turra (1751-1796), Una letterata veneta verso l’Europa, Verona, Essedue 1998, p. 124
Rita Unfer Lukoschik, Lettere di Elisabetta Caminer (1751-1796), organizzatrice culturale, Edizioni Think Adv, Padova, Conselve 2006, p. 361
Mariagabriella Di Giacomo, L’illuminismo e le donne: gli scritti di Elisabetta Caminer. Utilità e piacere ovvero la coscienza di essere letterata, Roma, Università di Roma La Sapienza 2002, p. 300
«Il Giornale enciclopedico», Biblioteca civica Bertoliana, Vicenza
«Il Nuovo Giornale enciclopedico», Biblioteca civica Bertoliana, Vicenza
Referenze iconografiche:
Prima immagine: Elisabetta Caminer, da Bartolomeo Gamba, Alcuni ritratti di donne illustri delle provincie veneziane, Venezia, Tipografia di Alvisopoli, 1826. Autore Ettorecastiglieri. Creative Commons CC0 1.0 Universal Public Domain Dedication
Seconda immagine: Nuovo Giornale Enciclopedico, fascicolo marzo 1783, Vicenza. Immagine di Adriano. Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 license.
Voce pubblicata nel: 2012
Ultimo aggiornamento: 2023