Edith Newbold Jones, conosciuta al grande pubblico come Edith Wharton, nasce a New York il 24 gennaio del 1862. Discendente da un'antica e ricca famiglia, è l'unica figlia di George Frederic Jones e di Lucretia Rhinelander vivono, per i primi anni di vita della piccola, tra Manhattan e Newport. Tuttavia, quando Edith ha solo quattro anni, la famiglia decide di trasferirsi in Europa a causa di alcuni investimenti discutibili. Qui, la piccola, comincia a studiare privatamente il francese, l'italiano e il tedesco e comincia ad appassionarsi ai grandi autori del passato, leggendoli per intere giornate.
All'età di quattordici anni, con lo pseudonimo David Olivieri, Edith scrive il suo primo romanzo. In quegli stessi anni compone anche delle poesie che pubblica sulla rivista «Atlantic Monthly».
Nel 1885 rompe il fidanzamento con il giovane Harry Stevens e sposa, di malavoglia, il noto banchiere Edward Wharton, amico di suo fratello e di dodici anni più grande di lei. Cinque anni dopo il matrimonio, Edith comincia a collaborare con il «Magazine Scribner» ma, in quegli stessi anni, il suo sposo comincia a mostrare le prime avvisaglie di un carattere instabile che lo porta, tra le altre cose, a intraprendere svariate relazioni sessuali con giovani donne, molte di queste prostitute.
Il matrimonio pian piano precipita e, dal 1906, Edith decide di trasferirsi definitivamente in Francia, abbandonando suo marito. La scrittrice divorzia formalmente nel 1913 mantenendo il cognome dell'ormai ex compagno. Tuttavia, stando alle molte lettere pubblicate postume, Wharton sembra aver frequentato, tra il 1906 e il 1909, il giornalista Morton Fullerton unico e vero amore della sua vita, a detta di alcuni studiosi. Negli anni in cui il riconoscimento per la sua penna prende piede, la scrittrice conosce Henry James, di cui diventa grande amica e confidente, che la sprona a seguire la carriera letteraria. Nei suoi libri Edith cerca di rielaborare i temi legati alla mentalità fortemente conservatrice dell'alta società. Nel 1902 pubblica in libreria il suo primo romanzo dal titolo The Valley of Decision. A questo seguono articoli e racconti pubblicati sui migliori giornali europei e americani.
Nel 1911 pubblica Ethan Frome, la sua opera migliore secondo molti studiosi. Nello stesso periodo la donna comincia a viaggiare e raggiunge il Monte Athos, luogo, fino a quel momento, precluso al sesso femminile. Visita spesso l'Italia e altri luoghi europei ed è, anche in questo caso, la prima donna a mettere piede in un harem in Marocco. Tra i vari viaggi si dice che abbia attraversato, nel corso della sua vita, circa sessanta volte l'Atlantico. Poco prima dello scoppio della prima guerra mondiale, Edith apre dei circoli ed ostelli letterari per autori di qualsiasi nazionalità. Le sue due case francesi diventano luoghi prediletti da giornalisti e autori, che contribuiscono a diffondere la fama della scrittrice.
Quando la Germania dichiara guerra alla Francia, Wharton crea dei laboratori per lavoratrici disoccupate e prive di assistenza. Dopo essersi rifugiata in Inghilterra, torna in Francia una volta conclusa la battaglia della Marna, dando vita agli ostelli americani per rifugiati. Per questa iniziativa nel 1916 riceve la Legion d'Onore del governo francese.
Nel 1920 pubblica il suo romanzo più conosciuto: L'età dell'innocenza, vincendo il premio Pulitzer nel 1921, diventando la prima donna della sua istituzione a ricevere il prestigioso premio. Subito dopo, esattamente nel 1924, scrive con grande entusiasmo Tetralogia di NewYork che contiene le opere: False, La zitella, La scintilla e Il giorno di capodanno. Scrive, nel 1923, Un figlio al fronte, Qui e oltre nel 1926, I bambini datato 1928 e Arrivano gli dei nel 1931, ma nessuno raggiunge la fama del romanzo che le ha fatto vincere il premio più ambito dagli scrittori.
Nel 1937 pubblica una raccolta sui fantasmi dal titolo Ghosts e nello stesso anno lascia incompiuto il suo ultimo lavoro dal titolo I bucanieri. Edith Wharton muore, nella cittadina francese Saint-Brice-sous-Forêt, il giorno 11 agosto del 1937, lasciando ai posteri la fama di un'autrice americana che è riuscita a descrivere con grande efficacia i limiti e i conflitti della società dei primi del Novecento.
Fonti, risorse bibliografiche, siti su Edith Wharton
Bell Millicent,
A James ‘Gift’ to Edith Wharton, Modern Language 1957
The Stories of Edith Wharton, Vol. 2, Ed. Anita Brookner, New York, Carroll & Graf 1989
Dyman Jenni, Lurking Feminism: The Ghost Stories of Edith Wharton, New York, Peter Lang 1996
Referenze iconografiche: Edith Wharton da ragazza, 1889 circa. Foto di Roseti, 297 Fifth Avenue, New York. Fonte: Edith Wharton collection/Beinecke 10061396. Immagine in pubblico dominio.