Silvana Mauri nasce in una famiglia agiata, primogenita di cinque fratelli; dopo di lei nascono Fabio, Ornella, Luciano e Achille. Il padre è avvocato, la madre Maria Luisa Bompiani è sorella di Valentino Bompiani.

Nel 1929 la famiglia si trasferisce a Milano quando il padre decide di impegnarsi nella neonata casa editrice Bompiani fondata dal cognato, fino a quel momento stretto collaboratore di Arnoldo Mondadori.

Silvana conduce una tranquilla vita borghese; frequenta il Liceo Parini, sue compagne di scuola e amiche per la pelle sono Franca Norsa (che diventerà poi l’attrice Franca Valeri) e Billa Zanuso. A diciassette anni, quando ancora frequenta il liceo, lo zio Valentino la chiama a collaborare al Dizionario delle opere con il compito di togliere le“h” al verbo avere e le “d” alle preposizioni “ed” e “ad”, tutto per risparmiare la carta che scarseggiava. Inizia così, quasi per gioco, un’attività editoriale che durerà tutta la vita, quarant’anni in casa editrice e venti alla Scuola per Librai Umberto ed Elisabetta Mauri, fondata dal fratello Luciano. La sua famiglia diviene nel tempo protagonista di spicco dell’editoria italiana con l’acquisizione delle Messaggerie Italiane e la distribuzione di Messaggerie Libri, e in anni più recenti con la creazione del gruppo Mauri-Spagnol.

Frequentatori assidui della Bompiani come autori, ma anche come amici, sono Pirandello, Marotta, Brancati, Moravia, Zavattini, Vittorini e in anni più recenti Camilla Cedernae Umberto Eco, prima redattore, poi autore. Silvana cura gli scritti di molti di loro e di questa sua straordinaria attività di editor resta testimonianza nelle numerose lettere che scrive e riceve. In particolare con il giovane poeta Pier Paolo Pasolini stringe una profonda e duratura amicizia. «Come è accaduto che io, ragazza borghese, senza radici paesane, eterosessuale, e lui allora, tutto pervaso e raccolto di poesia casarsese... studente diligente, omosessuale, ci siamo inseguiti per tutta la vita, scritti, raccontati, raggiunti... dentro la sua vita che sempre più si separava dalla mia?»

Nel 1950 sposa Ottiero Ottieri e dalla loro unione nascono due figli, Maria Pace e Alberto.

Silvana si può considerare una vera eminenza grigia dell’editoria italiana, se pure defilata, per sua scelta, nel backstage della redazione in un lavoro silenzioso e quotidiano di cura dei testi e degli autori, lavoro che compie con grande talento e semplicità. Un lavoro editoriale fatto con la convinzione che con la ragione, col lavoro ben fatto, con la dedizione – alle cose editoriali come agli affetti famigliari – si può attingere a un’idea del mondo, della vita degni, appunto, di essere vissuti interamente, appassionatamente.

Fonti, risorse bibliografiche, siti su Silvana Mauri Ottieri

Silvana Mauri, Ritratto di una scrittrice involontaria, (a cura di Rodolfo Montuoro) Roma, Nottetempo 2006

Voce pubblicata nel: 2012

Ultimo aggiornamento: 2023